domenica 31 dicembre 2006

Ciao 2006

Anche il 2006 ce lo siamo da poche ore lasciato alle spalle: un altro anno che se ne va. I nostri figli crescono e noi "invecchiamo": fa tutto parte della normalità e del naturale ciclo delle cose. Di solito non faccio consuntivi o bilanci, non mi hanno mai affascinato. Sono successo alcune cose, quello sì, ma niente di particolarmente rilevante: giornali e tv continuano a parlare di cucina, salute, prezzi, calcio, pettegolezzi. Niente rivoluzioni, insomma, o qualche segnale di "cambio di rotta" del normale status quo. Macché.

Un anno però è lungo, e qualche cosa che merita di essere menzionato (nel bene e nel male) c'è stato. In gennaio è iniziato ad esempio, dopo ben 4 anni, il processo per il crollo - in seguito a terremoto - della scuola di S.Giuliano di Puglia, in cui persero la vita nel 2002 una trentina di bimbi e un'insegnante. Chissà, magari fra qualche anno si arriveranno (forse) a stabilire delle responsabilità. E' invece della fine di marzo, ricorderete, la terribile vicenda di Tommaso Onofri (Tommy), il piccolo bimbo ucciso a badilate perché piangeva (il primo episodio che ha fatto seriamente vacillare - ma non cadere - le mie convinzioni sulla pena di morte); una vicenda questa, comunque, dai contorni mai ben chiariti.

Aprile: Berlusconi va a casa (sul filo del rasoio) ed entra in scena Prodi, affettuosamente (?) soprannominato 'mortadella' (almeno dalle nostre parti). Devo essere sincero: quando Prodi ha vinto le elezioni ero effettivamente convinto che potesse esserci, non dico una rivoluzione, ma qualche timido segnale di cambiamento: evidetentemente mi sbagliavo. A distanza di quasi un anno le leggi Gasparri e Biagi sono ancora saldamente al loro posto e i vari decreti salva ladri, che consentono a Previti & c. di sedere in Parlamento, sono ancora lì. Anzi, a far compagnia a queste è arrivato l'indulto, nel segno appunto del cambiamento rispetto al governo precedente. E la tanto strombazzata "serietà al governo" ha assunto le sembianze di Luxuria (anche questo nel segno del cambiamento, quando - ricorderete - vennero elette deputate dai Radicali Cicciolina e Moana Pozzi). Vabbè.

A luglio finalmente si gode: accantonati momentaneamente i problemi dell'inflazione, dei salari da fame, degli ospedali in cui si muore ancora perché non si trova un posto letto, l'Italia vince i mondiali di calcio! Alé, tutti a far festa nelle piazze e nelle strade. Gattuso e Totti hanno subito cavalcato l'onda emozionale diventando testimonial di una nota compagnia telefonica al grido di "Life is now!", mentre invece la testata in mondovisione di Zidane contro lo sboccacciato Materazzi è diventata il logo distintivo di una multinazionale dello yogurt. E vai!

Nel mese di agosto salta alla ribalta la nota vicenda di Natascha Kampusch, la ragazza austriaca che dopo 8 anni di prigionia in uno scantinato ritrova finalmente la libertà e i soldi, visto che per tenere il conto degli impegni in interviste televisive e giornali ha dovuto assumere un segretario.

In settembre, negli Stati Uniti, si celebra come ogni anno l'anniversario (il quinto) dell'attentato alle torri gemelle, l'attacco suicida compiuto da kamikaze terroristi arabi che ha fatto quasi 3000 morti (appena superati dal numero di marines deceduti nella guerra di "esportazione della democrazia" in Iraq). In questo stesso mese il papa tiene lo "storico" discorso - che verte sul rapporto tra fede e ragione - all'Università di Ratisbona facendo incavolare un miliardo di musulmani, che (già incavolati per conto loro) non capiscono quello che ha voluto dire, o forse lui non si è spiegato bene. Boh, va a capire.

Il mese di dicembre verrà invece ricordato per la morte di due "grandi" del loro genere: Saddam Hussein e il generale Augusto Pinochet, due dei più sanguinari dittatori che la storia ricordi (il secondo forse anche peggiore del primo), che per quello che ha fatto avrebbe meritato la stessa fine del dittatore iraqeno, e che invece è beatamente morto nel suo letto alla veneranda età di 91 anni.

E' passato il Natale, più o meno come quello precedente, più o meno come quelli precedenti, ed è passato anche capodanno con le sue battaglie idiote a suon di petardi e mani e occhi dilaniati. Il Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, ha fatto, come tutti i Presidenti prima di lui, il solito discorso alla nazione a reti unificate (visibile ancora anche senza digitale terrestre) in cui più o meno si dicono sempre le stesse cose: un fiume inutile di inutili parole delle quali, ormai, agli italiani - metà dei quali alle prese col problema di riuscire ad arrivare alla fine del mese - non può fregare di meno.

Ed eccoci, come dicevo, nel tanto agognato 2007, iniziato stappando lo spumante con l'augurio e la speranza di gettare nella spazzatura le cose vecchie e inutili e di cominciare l'anno all'insegna di qualcosa di nuovo e di diverso. Un augurio che ci siamo fatti anche nei capodanni precedenti, ma che, come il discorso di Napolitano, è sempre rimasto una pia illusione.

6 commenti:

Anonimo ha detto...

Beh... Che dire... Io direi di rischiare di continuare a farci prendere per il c..o; perdere la speranza sarebbe veramente un peccato ;).

E quindi: un affettuosissimo augurio per un 2007 felicissimo e assai prosperoso di grandi cambiamenti a tutta la tua famiglia.

Andrea Sacchini ha detto...

Grazie maury; tutto contraccambiato, ovviamente ;).

Anonimo ha detto...

Un'analisi molto lucida e nel contempo sintetica del vecchio 2006. Beh, sembra che il 2007 si apra sotto auspici non molto dissimili dall'anno andato:


http://www.repubblica.it/2007/01/sezioni/esteri/terrorismo-email/terrorismo-email/terrorismo-email.html


Per il resto non posso che farti i miei piu' sinceri auguri di 2007 a te ed alla tua famiglia.

Ciao

Anonimo ha detto...
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Andrea Sacchini ha detto...

Eh già, cominciamo proprio bene...

Auguri!

Anonimo ha detto...
Questo commento è stato eliminato da un amministratore del blog.

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