Nessuno, tanto meno io, pretende di essere in possesso della verità (ci mancherebbe). In questo blog mi limito solo a esporre alcune idee e alcuni pensieri miei. In pratica scrivo come la vedo su alcune cose che succedono o che mi interessano. E le mie idee le posso anche cambiare, non ci vedo niente di male. Se nella normale discussione mi accorgo che il mio interlocutore su un determinato aspetto ha ragione, sono il primo a riconoscerglielo: non ho mai preteso di erigere degli steccati di inviolabilità entro cui racchiudere una qualche presunta bontà ed esclusività di quello che penso.
Bene. Perché questa premessa? Perché purtroppo non è così per tutti; ci sono alcuni che sostengono la fondatezza delle proprie idee e la difendono aprioristicamente in barba a qualsiasi norma di buon senso che preveda il normale confronto con chi la pensa diversamente.
Ho scritto tempo addietro, ricorderete, un post in cui lamentavo l'ingerenza della Chiesa negli affari e nelle vicende politiche dello Stato. Il post ha fatto parecchio "rumore" (complice anche, probabilmente, la sua pubblicazione sul portale di Libero), e oltre ai normali commenti in calce al post, mi sono arrivate (e continuano ad arrivarmi) alcune e-mail al proposito. Vi propongo una di queste così com'è (ovviamente omettendo il mittente), senza rimaneggiamenti o modifiche di alcun genere da parte mia. Eccola:
"Lei non può neanche dire di essere veramente e pienamente cattolico, anzi dovrebbe proprio vergognarsi del recente articolo che ha scritto in riferimento alla posizione che la chiesa e il papa hanno in riferimento alla legge sui pacs. capisco che ognuno deve essere libera di pensarla come vuole, ma questo non vuol dire che le ragioni o il buon senso di una persona veramente umana non escano. bisogna dare le ragioni delle cose non seguirle come una capra, e per fortuna che abbiamo persone come il papa che ci richiamano sempre all'uso della ragione e del cuore sull'istinto. il papa ha tutto il diritto di intervenire in questioni di questo genere e politiche perché la chiesa non riguarda solo la messa domenicale ma anche la vita di tutti i giorni.
spero che lei possa cambiare il suo giudizio su questo, sperando che nel frattempo lei non se lo faccia mettere nel culo da nessuno per rispettare la libertà dell'latro."
Ora, naturalmente, questo messaggio va preso per quello che è. Sarebbe fin troppo facile rispondere e argomentare scendendo al suo livello (e naturalmente l'ho fatto, cercando di "contenermi"). Quello però che volevo mettere in evidenza, è il fatto, come dicevo sopra, che ci sono persone talmente convinte di quello pensano o di quello in cui credono che non sono disposte, non dico a cambiare idea (nessuno obbliga nessuno a cambiare idea su niente), ma quanto meno a parlarne, a discuterne. E questo purtroppo è un atteggiamento abbastanza diffuso (me ne sto rendendo conto man mano che vado avanti a gestire questo piccolo blog).
Non sono tanti disposti a mettere in discussione il loro "credo", ed eventualmente, magari, anche a riconoscere qualche volta di non avere ragione. Peccato.
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Il linguaggio scurrile (vedi: "se lo faccia mettere nel c..o da nessuno per rispettare la libertà dell'latro.") mi avrebbe dato la tentazione di ignorare il messaggio.
RispondiEliminaIo mi butto spesso in discussioni, sia con chi ha un grado di cultura e di conoscenza superiore al mio, sia con chi ne ha di meno, senza fare distinzioni. L'unica cosa che mi interessa è lo scambio di idee offerto in maniera aperta e pulita. Se poi succede che nessuno dei due ha convinto l'altro non l'ho mai visto come un problema. La libertà è soprattutto quella di avere delle idee proprie.
Ma l'arroganza e la maleducazione quelle non le ho mai sopportate.
Questo è al di sopra del fatto che il soggetto in questione sia un adepto della chiesa cattolica o meno. È lui, per come si presenta, che mi invita a non prenderlo nemmeno in considerazione.
Di sicuro non fa fare bella figura ai credenti cattolici (di cui non mi nascondo farne anche parte, nonostante abbia diverse divergenze ideali con la Chiesa).
Lo dicesse al Papa che ha preso le sue difese con un linguaggio del genere. Vediamo che ne pensa il Santo Padre :D.
Devo aggiungere purtroppo che, inoltre, è quasi sempre l'atteggiamento proprio delle religioni quello di convincersi e convincere di avere la "verità assoluta" sulle cose. Ma vabbè... D'altronde nonostante quello che credono le persone oggi, è il Sole al centro dell'Universo :P...
In effetti la tentazione di ignorare il messaggio e di cestinarlo è stata forte. Alla fine ho deciso di rispondere per tentare di spiegargli alcune cose, ma ho paura che effettivamente sia stato tempo perso.
RispondiEliminaUna persona che scrive questo dimostra quanto i cattolici, molto spesso, siano pari alle capre di second'ordine o, peggio ancora, pari a coloro che tanto guardano con occhi superiori. Parlano di libertà ma se la pensi diversamente non ci stanno. Ti additano, predicano bene e razzolano male. Non a caso il 60% dei cattolici che predica amore ha il vicino di casa solo come un cane e tira avanti con indifferenza. Non a caso dove faccio volontariato siamo quasi tutti non frequentatori di chiesa.
RispondiEliminaLo so, questo è un discorso sconnesso e disordinato ma spontaneo.
Per il resto, al posto tuo, col cavolo che avrei dato peso a righe così stupide ma, forse hai fatto bene. Che la stupidità sia evidenziata e, magari, abbattuta.
PS: stupidità non perchè la pensa diversamente da come la penso io, bensì perchè lo accompagna una base di arroganza e -si sa- là dove l'arroganza regna non v'è posto per l'intelligenza.
PS2: Grazie per la bellissima domanda che mi hai fatto sotto il post.
Sì, infatti - come ho già detto - sono stato tentato di cestinare il tutto, e forse avrei fatto bene. Me ne ricorderò per la prossima volta.
RispondiEliminaPiccolo appunto. Io cambierei quel "molto spesso" con un "a volte". Ne conosco infatti parecchi e ti garantisco che non sono tutti così.
Di quel liberoblog che ora ho guardato un po' mi hanno colpito alcuni interventi nella loro aggressività e volgarità (e non da una parte sola).
RispondiEliminaSul mio blog ho da giorni pronta una bozza, salvata, che parla prorprio di questi argomenti. Chissà se prima o poi la pubblicherò.
Sarebbe lungo elencare tutte le contraddizioni di parte della chiesa e parte dei credenti di oggi. Potrei citarne un paio giusto perché recenti: si difende a spada tratta il diritto ad intervenire del papa e del clero in nome di un esercizio di libertà e diritto, interventi spesso politici e non solo di fede, e poi si attacca chi, esprimendo quella stessa libertà, critica o fa satira sulla figura del papa e della chiesa. Si vogliono solo gli onori e non gli oneri, con tutto che il papa rivendichi il suo ruolo politico e pubblico (ma si vuole sottrarlo a quel che succede ad ogni uomo pubblico: subire la critica e la satira).
Una contraddizione tipica poi è quella di alcuni credenti: la chiesa invita loro a seguire un modus vivendi, per cui si ritengono inscindibili l'atto sessuale e la generazione di vita. Da questo unico principio secondo la chiesa cattolica discende che non debba esistere sesso fuori dal matrimonio, e all'interno di esso non si possano usare contraccettivi. Per converso da quello stesso unico principio discende che sull'altro versante gli omosessuali, che la chiesa non considera peccatori fintanto che vivono nella castità, non possono esprimere il loro amore in modo fisico.
Alcuni credenti (non tutti) cosa fanno: nella loro vita quello che vogliono: sesso entro e fuori dal matrimonio, sesso con e senza contraccettivi, ma poi quando si tratta degli omosessuali in nome di quella fede e di quel principio sesso/procreazione/famiglia che per primi tradiscono chiedono che quegli rinuncino alle loro libertà e diritti. Insomma, il diritto all'infedeltà, soprattutto all'accesso libero ai metodi contraccettivi (di cui si servono in abbondanza) a loro sta benissimo, ma l'accesso ai diritti civili degli altri no.
Quindi una fede che serve a contenere e controllare gli altri, ma non se stessi. Dico ciò perché la dottrina cattolica nei confornti degli omosessuali e del matrimonio è la medesima, e cioè discende da un unico principio comune che è tradito nella stessa misura dall'omosessuale quanto dall'eterosessuale che ricorra al contraccettivo.
(io chiaramente ne faccio uso quando voglio, ma non pretendo che gli omosessuali debbano astenersi)
Sì, hai ragione: a volte. E' la mia esperienza con gente "per bene" che mi ha portato a strafare con il "molto spesso".
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