mercoledì 4 dicembre 2019

Non capiamo cosa leggiamo

Uno studio pubblicato qualche giorno fa ha rivelato come la maggior parte dei ragazzi italiani abbia serie difficoltà a comprendere ciò che legge. In particolare, solo un quindicenne su venti riesce a distinguere tra fatti e opinioni nella lettura di un testo. Lo studio conferma quanto già riportato in un'altra ricerca dell'Ocse pubblicata qualche anno fa, secondo cui l'Italia è all'ultimo posto in Europa nella comprensione di un testo scritto.

Ora, di fronte a questa situazione, dove credo sia chiaro che la scuola ha ampie responsabilità, la riforma più grande che ogni ministro dell'Istruzione riesce a fare è quella di modificare un pochino la maturità. Fateci caso, all'avvicendamento di ogni governo, cosa che ormai avviena a cadenza se non annuale poco ci manca, ogni ministro che arriva fa una modifichina all'esame di maturità, perché naturalmente deve lasciare un segno del suo passaggio. E ancora c'è gente che pensa che ci risolleveremo, prima o poi.

13 commenti:

Daniele Verzetti il Rockpoeta® ha detto...
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Daniele Verzetti il Rockpoeta® ha detto...
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Daniele Verzetti il Rockpoeta® ha detto...

L'utilizzo di smartphones con emoticon, abbreviazioni e concetti sintetizzati al massimo, non poteva che portare a tutto questo, a giovani che non riescono a concentrarsi e comprendere un normale testo scritto, fosse anche un semplice articolo su Tuttosport. La scuola potrebbe fare molto tornando a dare importanza alle letture in classe e magari anche ai vecchi temi di una volta perché se non comprendi non sai esprimerti, tantomeno attraverso la scrittura. Senza contare i problemi che molti giovani hanno con la grammatica, i verbi e l'ortografia. Basta solo girare un po' sul web in generale e sui social… Scusa per i due commenti cancellati ma avevo per errore schiacciato per pubblicare prima della fine del commento.

MikiMoz ha detto...

Quanto hai ragione.
Ma se si tornasse al sistema di bocciatura effettiva, quel ministro lascerebbe un brutto segno dietro di sé. Lode a Berlinguer (non Enrico) e la Moratti (e pure la Gelmini), che dal 1998 hanno almeno avuto il coraggio di fare scelte antipatiche e distruttive, mettendoci le faccia :)

Moz-

Andrea Sacchini ha detto...

Le cause di questa situazione sono molteplici. Alla base, credo comunque stia il fatto che a scuola non si legge più. Quando ero giovane io, ricordo che alle medie (ma anche alle superiori, seppure in misura minore) c'erano l'antologia e il sussidiario che erano dei tomi tipo Delitto e castigo di Dostoevskij, e non c'era neppure un'immagine. I libri di testo delle superiori di oggi sono pieni di fotografie, immagini, e il testo è solo un contorno. Se non si prende l'abitudine di leggere fin da piccoli, poi quel gap ce lo si porta dietro a vita.
La Moratti, se non ricordo male, è stata quella dell'introduzione nelle scuole, fin dalle elementari, delle tre "i": Informatica, impresa e inglese. Ma quale informatica e quale impresa? Ci vogliono libri, ci vuole letteratura, non informatica. Macron, che avrà tutti i difetti del mondo, ha proibito l'uso dei cellulari nelle scuole francesi. Se lo facessero da noi, invece delle sardine avremmo le piazze piene di genitori inferociti con pargoli al seguito.

Sara ha detto...

Ognuno che passa cambia qualcosa, da delirio!

Pia ha detto...

Ricordo di difficoltà di comprensione anche alla mia epoca Andrea.
Non so dirti se siano aumentate le persone con questo problema, forse ora ci facciamo soltanto più caso. Però è vero, le distrazioni di oggi allontanano dal giusto metodo di apprendimento. È interessante la tua informazione su questo tipo di studio e ti ringrazio.
Ciao e notte serena.

Andrea Sacchini ha detto...

L'avvento di internet ha avuto due effetti: scriviamo tutti di più (chat, social, blog ecc.) rispetto a quando non c'era, ma allo stesso tempo si tratta di un tipo di scrittura veloce, immediata, e tutto ciò che è veloce esclude giocoforza il pensiero, la riflessione. Non c'è il tempo di organizzare un discorso compiuto, esaustivo, perché siamo nell'era della velocizzazione del tempo. Credo che tutto ciò incisa sulla qualità dell'apprendimento.
Ciao Pia.

Andrea Sacchini ha detto...

Tipo il cane che a ogni palo che incontra deve lasciare il "ricordino", se mi passi il paragone.

Romina ha detto...

Ma quale informatica e quale impresa? Ci vogliono libri, ci vuole letteratura, non informatica

Sottolineo questo tuo passaggio, Andrea, perché concordo in pieno ed è molto, molto importante. Si è completamente perso il senso che dovrebbero avere le elementari e le medie: far apprendere bene gli elementi primi, cioè dare le basi indispensabili per muoversi nel mondo (leggere, scrivere e far di conto), e suscitare l'interesse e la curiosità per il sapere.

Io, che ho una formazione umanistica, ho imparato da adulta e da sola a usare il pc e a fare ricerche con google e affini. Ho saputo persino risolvere alcuni problemi di funzionamento del mio pc, e sai perché? Perché a scuola ho imparato a usare la logica, visto che la mia formazione mi ha insegnato come si fa ricerca, e ho applicato le mie conoscenze anche al pc attraverso un semplice uso della logica. Come me hanno fatto tantissime altre persone, che alle elementari neanche immaginavano la possibile esistenza di internet.

Ho saputo che, in qualche scuola media, durante le ore di italiano si è perso tempo a insegnare agli alunni a usare google (come inserire i termini di ricerca nella casellina, ecc). Ma stiamo scherzando? Si perdono ore di italiano per google? A parte il fatto che a usare google s'impara tranquillamente da soli, come ho fatto io, se si vogliono insegnare certe cose lo si può fare al di fuori dell'orario di lezione, visto che attualmente, nelle scuole, vanno di moda laboratori, incontri pomeridiani e iniziative varie.

Poi ho letto, non so dove, che si vorrebbe abolire, alle scuole medie, l'insegnamento dell'analisi logica e dell'analisi del periodo. Quando l'ho letto, ti giuro che mi è andato il sangue al cervello. Ma come si può pensare una cosa simile? Studiare grammatica non significa soltanto imparare a scrivere e a parlare bene (fondamentale), ma vuol dire anche pensare bene, pensare in maniera limpida e razionale, perché noi formuliamo i nostri pensieri attraverso il linguaggio.

Si potrebbe poi aprire un capitolo a parte a proposito del discredito che si sta gettando da troppo tempo sulle discipline umanistiche, e anche sul liceo classico. Si dimentica (o si finge di dimenticare) che le materie umanistiche sono indispensabili per la comprensione della complessa realtà in cui viviamo. Non basta la scienza per conoscere il mondo; la scienza è fondamentale (guai se non ci fosse), ma insufficiente, perché esistono tanti aspetti dell'esistenza umana che non sono riducibili a rapporti matematici e a esperimenti di laboratorio. Ecco, là dove non è possibile ridurre tutto a relazione matematica e a formule, occorrono bravi umanisti.
Mi fermo qui, perché il discorso sarebbe lungo.

Ciao, Andrea, e buona giornata. :)

Andrea Sacchini ha detto...

Beh, cosa aggiungere a un commento che vale un post intero?
Ciao, Romina :)

Luz ha detto...

Ciao, Andrea. Questo post offre diversi spunti di discussione. Io sono insegnante di Lettere alle medie e puoi immaginare come questi dati sconfortino dopo tutto il lavoro che si fa dietro.
Non è vero che a scuola non si legge più, perlomeno alle medie si legge, e anche tanto. Le antologie sono disciplina di studio con tanto di analisi del lessico, comprensione, produzione. Tendenzialmente poi gli insegnanti di Lettere instaurano percorsi di lettura a cadenza mensile al di fuori delle materie di studio. Per non parlare della lettura in classe della narrativa, i testi di Storia che offrono spunti di approfondimento, lettura delle fonti, ecc.
Nonostante tutto questo, il piattume totale quando poi si raccolgono dati.
La scuola ha la sua responsabilità, ma non pensiate mai che non si facciano lavorare i ragazzi. Piuttosto io inizierei a ripensare la primaria e poi gli altri ordini di scuola.

Andrea Sacchini ha detto...

Ciao, Luz. Grazie per la tua testimonianza, che non esito a definire rincuorante. Cosa dire? Se i dati sono quelli riportati da ogni studio che viene fatto in merito, è innegabile che un problema da qualche parte c'è. E, aggiungo, mi viene pure da pensare, dato che questa situazione è ormai conclamata e a conoscenza di tutti, che non ci sia la volontà di porvi rimedio. Spero non sia così.
Ciao, grazie di nuovo della tua testimonianza.

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