sabato 21 dicembre 2019

Meno Papeete e più ricollocamenti

Qualcuno ha mai visto la signora Lamorgese? Si sa che voce abbia? Credo che pochi lo sappiano, dal momento che non mi risulta abbia account su alcun social, non si scrofani di Nutella, hamburgers e mojito e non passi tutto il giorno a fare dirette facebook o dare in pasto ragazze al suo esercito di leoni da tastiera su Twitter o Instagram. Mi pare si veda rarissimamente anche in televisione e nei talk-show (sottolineo il mi pare, dal momento che la tv non la guardo).

In questo silenzio, dalla data del suo insediamento al posto del peggior ministro della storia repubblicana, la signora Lamorgese ha ricollocato in Europa cinque volte i migranti che ricollocava l'impresario della paura, mantenendo oltretutto un trend costante, anzi addirittura in crescita. E tutto questa senza strepiti, ultimatum, stupide dirette facebook e ignobili sceneggiate aventi per protagonisti dei poveri cristi tenuti prigionieri su navi, alla fine tutti regolarmente sbarcati - era importante la sceneggiata per il pubblico, il resto andasse come andasse.

Oggi l'ex ministro della paura strepita e s'indigna pateticamente per i probabili processi a cui andrà incontro per sequestro di persona, abuso di potere e quant'altro, tutte cose che si sarebbe potuto evitare se magari avesse fatto meno propaganda e lavorato di più, esattamente come fa la signora Lamorgese. Ma non poteva, perché aveva una narrazione da portare avanti e da cavalcare politicamente per la marea di tontoloni che ancora crede alle sue palle, quella del prode difensore dei nostri confini da una inesistente (dati alla mano) invasione. E se a uno così togli la teatralità e la propaganda, poi magari qualcuno dei suoi seguaci c'è il rischio che mangi la foglia.

6 commenti:

  1. Spero che parecchi comincino a capire che sono stati presi per il sedere da questo ignobile personaggio.

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    1. Sarebbe bello che accadesse, ma i segnali non sono incoraggianti, ahimè.

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  2. Ho letto i dati sulla migrazione che, secondo quell'ex immondo primo ministro, ha invaso l'Italia. Io penso che sarebbe una buona idea se certe notizie , magari in modo più conciso, venissero stampate su dei volantini e poi distribuiti negli uffici postali, nelle ASL ASl, tanto per dirne un paio, insomma in quei luoghi ove si è costretti a fare le file, seduti o in piedi. Niente propaganda politica, solo dati di fatto.
    Molta gente ne saprebbe qualcosa in più e forse ci sarebbe anche un passaparola.
    Bellissimo post.
    Notte.
    Cri

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    1. Sì, sarebbe una buona idea, ma temo inutile. Oggi per gran parte della gente i numeri e i dati e le evidenze non contano nulla, conta solo l'idea che si è ficcata in testa. Triste ma è così.
      Ciao Cristina.

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  3. Il problema non è Salvini, ma chi lo vota, specialmente se vive nel centro-sud.
    Se passa l'autonomia fiscale, cioè ogni regione si tiene le imposte che ha prodotto, a Reggio Calabria l'ammalato dovrà portarsi all'ospedale oltre la carta igienica, anche i farmaci e i pasti e pagare i ticket per il chirurgo.

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    1. Di autonomia fiscale si parla dal 2001, quando si modificò il titolo V della Costituzione introducendo il famoso paragrafo intitolato Realizzazione del federalismo fiscale. Poi, negli anni, furono fatte leggi ed emanati decreti attuativi che di fatto non sono mai diventati operativi, tanto che oggi lo si considera un capitolo definitivamente abbandonato. Poi, in futuro, chissà.

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