lunedì 2 febbraio 2009

Il clamoroso autogol dei giornali sul caso Di Pietro vs Napolitano

Di Pietro, ha perfettamente ragione. Ho votato PD, non lo voterò più! Il mio voto e quello dei miei familiari andrà a Di Pietro. Sogni d'oro Veltroni.

Ma la politica si rende conto del consenso che Di Pietro sta scatenando in Italia! Vorrei che i politici che oggi ci rappresentano capissero che il cittadino di sinistra oggi non si sente più rappresentato dal PD, e quando dico PD non parlo del nome che può essere PD, PDS ecc ma delle persone che stanno dentro, perchè ormai sono totalmente invischiate nel sistema economico del paese e quindi impotenti di proteggere gli onesti. SE NON POTETE PIU' DIRE DI NO AL POTERE ECONOMICO !"FATEVI DA PARTE"!

Mi chiedo se chi definisce offensive le parole di Di Pietro abbia veramente seguito l'intervento - io l'ho fatto e non ho sentito nulla di "inaccettabile" o "inqualificabile". Veltroni sembra proprio non voler capire, e intanto continua a perdere voti, compreso il mio.

Mi chiedo perchè abbiate creato [riferito ai giornali, nda] questo "scandalo" su Di pietro, quando basta guardare il video su internet per capire che le cose si sono svolte diversamente....siete poco seri Un EX affezionato lettore

Ho ascoltato dal web l'intero intervento di Di Pietro (e quelli degli altri partecipanti alla manifestazione) e non mi sembra ci sia stata alcuna offesa al Capo dello Stato, ma la constatazione di come alcuni suoi atti - o non atti - abbiano contribuito a portare il Paese nella situazione in cui è (p es, la firma al c.d. "lodo Alfano"). Anzichè evidenziare i motivi della manifestazione, e chiarire una volta per tutte che non c'è stato alcuno "scontro tra Procure" ma il voler fermare una Procura (quella di Salerno) che non ha fatto altro che il suo dovere, come ha ribadito anche il Tribunale del riesame nel valutare i suoi atti, si parla solo di questi aspetti (e delle polemiche ed iniziative strumentali che sono seguite). Dovere dell'informazione (anche di Repubblica) è quello di dire sempre la verità, ma per fortuna i cittadini hanno altri modi per venirla a sapere, anche se questo comporta l'impegno a superare la cortina di fumo che sempre più spesso vuole distocere i fatti.

Per fortuna che esiste "Tonino", rimasto l'unica voce fuori dal coro. Alle ultime elezioni ho votato per il PD (Veltroni) e me ne sono amaramente pentito. Il pifferaio magico continua a mietere vittime ed a omologare tutto e tutti. Grazie Tonino, alla prossima consultazione io e la mia famiglia ti sosterremo affinchè tu continui la tua lotta in difesa della giustizia e contro i privilegi rappresentando la volontà delle persone oneste.

Chissà se per qualcuno sta cominciando a suonare la sveglia. Chissà se a qualche direttore di testata, o magari qualche segretario di partito, stanno cominciando a fischiare le orecchie. Chissà se quelli che stanno nella stanza dei bottoni, e tengono le redini dell'informazione, stanno avvertendo che il pavimento che hanno sotto i piedi comincia a sgretolarsi.

I commenti che ho copiaincollato qui sopra non li ho presi dall'incasinato blog di Beppe Grillo o da quello di Di Pietro, ma da questa pagina del sito dell'Unità (i primi tre) e da questa pagina del sito di Repubblica (i successivi tre). E non sono nient'altro che una piccolissima parte delle centinaia e centinaia, tutti più o meno dello stesso tenore, inseriti dai lettori non solo su queste due pagine, ma anche in quelle di altri quotidiani online. Non so se vi rendete conto dell'importanza e del significato della cosa. I due maggiori quotidiani nazionali che si richiamano a sinistra sono stati subissati dalle proteste dei lettori, indignati per come è stata manipolata anche da queste testate la vicenda dell'intervento di Di Pietro in piazza Farnese.

Quello che è successo è noto: come ho già scritto in precedenza, la totalità dei quotidiani (e quando dico totalità intendo proprio questo) hanno preferito - quasi si fossero messi d'accordo - sollevare un polverone sulle presunte dichiarazioni offensive del leader dell'Italia dei Valori (che di offensivo non hanno proprio niente, come si evince guardando il filmato dell'intervento per intero) nei confronti di Napolitano. E tutto questo per evitare di parlare dei reali motivi per cui è stata indetta la manifestazione, organizzata dall'Associazione Vittime della Mafia per solidarizzare col procuratore di Salerno, Luigi Apicella, e per protestare contro la riforma della giustizia targata Berlusconi.

Questo evento straordinario è la dimostrazione che una larghissima fetta di lettori sa riconoscere benissimo quando viene presa per i fondelli. Capisce benissimo quando la realtà viene mediata e manipolata. C'è un popolo della rete, informato, che utilizzando internet si rende subito conto di come stanno le cose e non casca nella trappola degli articoli tendenziosi e fuorvianti dei quotidiani. Moltissimi sostenitori di sinistra hanno capito benissimo che Veltroni e Berlusconi sono ormai sulla stessa barca, sono la stessa cosa, due facce della stessa medaglia. Hanno capito che l'unica opposizione ormai la fa solo Di Pietro e mandano a quel paese Veltroni e il Pd proprio dalle colonne dei loro giornali.

Il cambiamento è nell'aria. C'è un nuovo target di utenti che non ne può più di Emilio Fede e di quello che raccontano i giornali, e l'informazione, quella vera, se la va a cercare in rete. Non è un mistero che le vendite dei quotidiani - e non certo da adesso - nel nostro paese siano in costante e continuo calo. E non crediate che la cosa mi faccia piacere visto che io nei giornali ci lavoro. Ma purtroppo è così, e quel lettore nei commenti che ho riportato sopra che dice che non leggerà più Repubblica a causa delle balle che scrive, rappresenta, ovviamente assieme ad altre, una delle cause di questa sorta di recessione editoriale.

Recessione che - forse - terminerà quando molti direttori di testata si renderanno conto che i giornali devono avere come unico padrone il lettore, e non la politica o i poteri forti dell'economia. Ma mi pare che la strada sia ancora lunga.

2 commenti:

  1. questi sono bei segnali... sono quelli che ti fanno sperare di non dover emigrare :)

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  2. Non ti preoccupare: allo stato attuale non potrei neanche se volessi. :-|

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