giovedì 5 febbraio 2009

La retromarcia del rappresentante di Dio in Terra

C'è a mio parere qualcosa di ridicolo nella vicenda, che si trascina ormai da più di una settimana, che vede contrapposti il Vaticano e i quattro vescovi lefebvriani a cui è stata tolta la scomunica da Ratzinger. Scomunica che era stata inflitta da Giovanni Paolo II nel 1988 dopo essere stati ordinati vescovi illegittimamente appunto da Marcel Lefebvre.

Vescovi la cui pietra dello scandalo è rappresentata - ricorderete - da quel Williamson le cui teorie negazioniste avevano suscitato reazioni indignate da ogni parte del mondo civile, compresa ovviamente l'unione delle comunità ebraiche italiane. Inizialmente Ratzinger aveva fatto un po' orecchie da mercante, poi vivaci prese di posizione sono arrivate pure dalla sua amata Germania, e, dopo la tiratina d'orecchi da parte della Merkel, è arrivata una mezza rettifica dalle alte sfere vaticane, secondo le quali Ratzinger non sarebbe stato al corrente delle posizioni del prelato al momento della revoca della scomunica.

Ieri, ennesima precisazione del Vaticano: i quattro lefebvriani, pur godendo della revoca della scomunica, sono ancora fuori dalla chiesa e lo saranno finché Williamson (che nel frattempo ha inviato una lettera di scuse al Papa per i casini creati) non ritratterà in maniera chiara e inconfutabile e la Fraternità San Pio X - di cui i quattro fanno parte - non riconoscerà e accetterà i dettami del Concilio Vaticano II.

Ci sentiamo alla prossima puntata.

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