venerdì 6 febbraio 2009

Per "sicurezza" i medici possono denunciare i clandestini

Come avrete sicuramente letto, è passata in Senato la norma che permette ai medici di denunciare i clandestini malati che si presentano nelle strutture pubbliche per essere curati. Il provvedimento, inserito nel pacchetto sicurezza del governo e fortemente voluto dalla Lega, è ora al vaglio della Camera.

In linea di principio non sono contrario all'idea. Voglio dire, sotto un certo punto di vista mi sembra più che giusto che si sappia chi ha accesso alla sanità pubblica, visto oltretutto che alla fine la paghiamo noi. Il problema è che a mio avviso questa norma cozza palesemente contro il buon senso, soprattutto se si pensa alle conseguenze che potrebbe comportare e che mi pare, leggendo qua e là, non perfettamente comprese da tutti.

Facciamo qualche esempio. Se io fossi un clandestino con una grave malattia infettiva (che ne so, la tubercolosi, la scabbia, ecc...), secondo voi mi presenterei in un pronto soccorso sapendo che il medico quasi sicuramente mi denuncerà? Se la malattia non mi ha completamente offuscato il cervello, no. Le conseguenze che ci saranno, dopo che avrò girato magari su qualche mezzo pubblico, oppure in stazione o anche solo in strada le capite anche voi.

E, secondo voi, l'aumento della spesa sanitaria pubblica causata dagli italiani che andranno a farsi curare malattie in Europa già debellate da tempo, su chi graverà?

Ah, dimenticavo... c'è anche l'art. 32 della Costituzione, casomai i leghisti l'avessero dimenticato.

3 commenti:

  1. aspetta la riforma della giustizia così ti fai ancora di più il sangue amaro

    RispondiElimina
  2. Sì, mi sono già fatto una mezza idea. Anche qui ci sarà da scrivere in futuro...

    RispondiElimina
  3. berlusconi ha detto che eluana potrebbe anche avere dei figli

    ormai è il delirio

    RispondiElimina

Mandato di arresto per Netanyahu

Ovviamente si tratta di un mandato d'arresto simbolico, dal momento che la Corte penale internazionale ha, nonostante il nome, un limita...