martedì 10 febbraio 2009

Sulla Costituzione (e altre sciocchezze)

La vicenda Englaro, sulla quale non ho intenzione di aggiungere niente oltre a quello che ho già scritto in precedenza, ha indirettamente offerto l'occasione di elaborare alcune riflessioni su alcuni temi collaterali, venuti alla luce anche grazie (o per colpa) ad alcune dichiarazioni sulla nostra Costituzione espresse in questi giorni convulsi dal nostro Presidente del Consiglio.

Prima, però, una breve considerazione su quanto sta avvenendo in Parlamento in queste ore, è cioè la discussione - oramai inutile - della legge che avrebbe dovuto bloccare la sentenza sulla sospensione dei nutrimenti.

Si tratta di una legge composta da un solo articolo. Questo:

1. In attesa dell’approvazione di una completa e organica disciplina legislativa in materia di fine vita, l’alimentazione e l’idratazione, in quanto forme di sostegno vitale e fisiologicamente finalizzate ad alleviare le sofferenze, non possono in alcun caso essere sospese da chi assiste soggetti non in grado di provvedere a se stessi.

La mia considerazione è molto semplice: siamo di fronte ad una legge in cui è palesemente rilevabile una componente ad personam, come del resto ci ha già abituato da tempo chi ci governa. Non mi si venga a dire che un provvedimento di questo tipo può essere inquadrato come una legge sul testamento biologico, come da molte parti si trova scritto (lo si evince chiaramente anche dall'incipit iniziale del breve testo). Una legge di tale complessità e importanza non può infatti essere in nessun modo ridotta a quattro generiche righe messe lì senza evidenziare e mettere in conto nessuna ulteriore precisazione o distinguo. Si tratta quindi di una legge per Eluana.

E qui nasce un'altra considerazione, anche questa già espressa da molti autorevoli commentatori, che parte con una domanda: perchè adesso? E, soprattutto, perché così in fretta?

Questa legge, va ricordato, nasce dal duro scontro che si è consumato tre giorni fa tra Governo e Quirinale. L'esecutivo, per tentare di evitare l'esecuzione della sentenza definitiva della Cassazione, aveva infatti su due piedi preparato un decreto che doveva bloccare tutto. E l'aveva preparato e approvato nonostante il capo dello stato - questo già in fase di stesura del testo - avesse fatto notare al governo l'incostituzionalità del provvedimento. Il governo se n'è però fregato e ha tirato dritto, suscitando le ire del colle. Logico che poi Napolitano si sia rifiutato di firmarlo, rendendolo a tutti gli effetti carta straccia. Da qui la decisione di procedere comunque, col normale iter legislativo, cercando di contingentare al massimo i tempi per raggiungere il medesimo risultato.

Ecco quindi la domanda: perché proprio ora? La sentenza della Cassazione è relativamente recente (anche se lo spazio temporale era comunque sufficiente per intervenire con tutta calma), ma la sentenza della corte d'appello risale a più di sei mesi fa. Insomma, bene o male si sapeva come sarebbe andata a finire. Se si voleva, non c'era tutto il tempo? Se Berlusconi avesse veramente avuto a cuore la questione (visto che poi ne ha fatto addirittura oggetto di uno scontro col Quirinale), non avrebbe avuto tutto il tempo per preparare una legge con tutti i crismi sul testamento biologico invece di ridursi all'ultimo giorno in fretta e furia? Perchè non si è provveduto visto che c'era tutto il tempo?

Questo evolversi di eventi mi fa pensare che in realtà, al premier, di Eluana non gli importi un fico secco, come del resto ha ammesso lui stesso appena qualche giorno fa, quello che gli importa è utilizzare la vicenda per mettere in chiaro alcune cose (magari a futura memoria). Tra queste, ad esempio, che una sentenza definitiva può essere ribaltata da un decreto o da una legge fatta apposta. Oppure può venire il sospetto che la mossa serva magari ad ingraziarsi l'elettorato cattolico, che, si sa, anche nelle file del Pdl è numeroso e importante. Insomma, ripeto, se al premier di Eluana fosse veramente importato qualcosa, non aveva tutto il tempo per muoversi, visto oltretutto che della situazione era già al corrente - stando a quanto scrive la stampa - addirittura dal 2004?

E arriviamo alla questione Costituzione. Come sapete, il nostro premier ci ha abituato da tempo a uno strano tira e molla tra cose dette e poi ritrattate (anche se ovviamente siamo noi che in genere non capiamo): è accaduto, solo per fare un esempio, con la questione della Polizia nelle scuole, e si sono verificati casi in cui la ritrattazione è arrivata appena dopo un'ora. In questo contesto si inserisce anche la recente dichiarazione sulla nostra Costituzione, che sarebbe - sempre secondo lui - ispirata da princìpi filosovietici probabilmente perché non consente un ricorso massiccio ai decreti legge, secondo il premier indispensabili per governare. E per questo, ovviamente, va cambiata, magari a sua immagine e somiglianza. Anche questa uscita, comunque, durata lo spazio di un giorno.

A parte il fatto che, anche se fosse, non tutta la costituzione russa è da buttare (come osserva spiritosamente .mau.), va evidenziato che le parole di Berlusconi sono state addirittura smentite - se mai ce ne fosse stato bisogno - da uno dei padri costituenti stessi, e cioè quell'Andreotti che in fase di scrittura della Costituzione si trovava a passare da quelle parti, e che ha detto chiaramente che la presunta componente filosovietica è solo nella testa del premier. Così come, ovviamente, la sua pretesa di cambiarla.

2 commenti:

  1. Ciao Andrea,

    ho visto che sei passato a commentare da me qualche giorno fa. Ben ritrovato.

    Volevo aggiungere solo una cosa, che mi sembra però molto importante. La destra aveva messo su un impianto irragionevole e senza senso, Napolitano non avrebbe mai firmato. Quello che hai postato è la versione originale del ddl, ricalcato sul decreto che era stato scritto quando Eluana era ancora sotto nutrizione artificiale. Come ben si vede non era nemmeno appplicabile nel caso di Eluana, cui nel frattempo era stato tolto il sondino, poiché esso si riferiva al divieto di interrompere l'alimentazione e idratazione. Nel caso di Eluana questa andava invece ripristinata e difatti proprio mezz'ora prima che la donna venisse a mancare era passato un emendamento del centrodestra al ddl che aggiungeva che i medici erano obbligati anche a fornire la nutrizione forzata a chi non fosse in grado di provvedere da sé ma non era alimentato.

    L'assurdità di questo provvedimento, creato per un caso ma che sarebbe stato legge di stato su tutto il territorio nazionale, si evince se uno pensa alla situazione reale negli ospedali. Chi ha avuto una persona molto anziana sulla via dello spegnimento sa che a volte succede che quella persona non riesca più a mangiare, o si rifiuti di farlo. Sono persone che "non possono provvedere a se stessi". I medici sarebbero stati obbligati a inserire dei sondini, anche a queste persone, se non avessero voluto compiere reato. Proprio la natura ad personam del provvedimento non avrebbe lasciato scelta dato che l'obbligo si sarebbe esteso alle persone meno autosufficienti.

    Penso che non ci voglia un grandissimo sforzo mentale per capire che una cosa del genere sarebbe stata folle, irrazionale e perfino barbara. Persino gli animali molto invecchiati si lasciano morire così, rifiutando il cibo, quando ormai non ce la fanno più, è una cosa naturale. Obbligare un anziano (è solo un esempio) imponendogli un sonndino sarebbe stato molto violento. Probabilmente i medici avrebbero semplicemente disobbedito alla legge, anche se molto chiara su questo punto, perché totalmente irragionevole.

    Penso che la maggioranza questo lo sapesse. Ha voluto lo stesso spaccare il paese, con tutte le forze. Ripeto, Napolitano una legge del genere, totalmente illiberale peraltro nella sua asciuttezza (anche a una persona cosciente ma non deambulante sarebbe stato vietato di scegliere per sé), non avrebbe potuto firmarla e io sono convinto che lo sapessero benissimo.

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  2. Non ne ho ovviamente la certezza matematica, ma ovviamente la penso anch'io così.

    Leggendo il tuo commento mi sono venute in mente, non so perché, le parole di Umberto Veronesi che ho letto stamattina su uno dei quotidiani che ho passato in rassegna - mi pare La Stampa -, il quale ha detto che la medicina oggi ha raggiunto traguardi tali che consentono di mantenere in vita praticamente chiunque. Poi però bisogna vedere se quella è effettivamente vita.

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