giovedì 14 dicembre 2006

Ripensamenti

Sono sincero, la notizia mi ha fatto piacere. Mi era dispiaciuto infatti leggere di quella scuola materna di Bolzano che aveva "cancellato" i tradizionali canti natalizi per paura di urtare la sensibilità dei bimbi islamici.

Non è questione (secondo me) di razzismo (nonostante qualcuno lo pensi), ma semplicemente di rispetto delle tradizioni del paese ospitante. Tutti siamo per la tolleranza e per la pacifica integrazione tra le culture, ma questo non significa che si debba necessariamente rinunciare a tradizioni che sono radicate nella nostra cultura da sempre (non saprei come spiegare alle mie figlie un Natale senza le tradizionali canzoni sul Bambin Gesù).

Cosa ne dite voi?

16 commenti:

Anonimo ha detto...

Io sono assolutamente d'accordo con te. D'altra parte se un bimbo italiano, francese, spagnolo si trovasse in una scuola di Damasco, dubito che gli insegnanti ed i dirigenti scolastici si farebbero degli scrupoli nella remota possibilita' di "urtare" la sensibilita' del bombo italiano o francese o spagnolo.

W la tolleranza. Ma questo non significa abiurare le nostra tradizioni ed il nostro credo

Anonimo ha detto...

Scusa ero io

Anonimo ha detto...

Dico che questa "bella" notizia è l'ennesima presa per i fondelli. Si canta Stille Nacht in tedesco ma non in italiano, in quanto compare troppo spesso la parola Gesù. In pratica ci fanno due volte fessi.

Anonimo ha detto...

Non dimenticare che siamo a Bolzano. Dove il 73% della popolazione e' tedesca.

Anonimo ha detto...

@Gaetano: da almeno 10 anni vengono cantate canzoni in entrambe le lingue.

Anonimo ha detto...

Questo non lo sapevo :-(

Puoi linkarmi l'url da dove hai preso la notizia?

Ciao

Andrea Sacchini ha detto...

Scusate, forse mi sfugge il nodo della questione. La "notizia", infatti, era quella della cancellazione dei canti natalizi per "non dar fastidio ai non cattolici", ma io davo già per scontato che i canti in certe zone del l'Alto Adige fossero comunque cantati in tedesco, come è usanza da quelle parti.

Sbaglio?

Anonimo ha detto...

Io vivo in zona. Ti spiego come sono andate effettivamente le cose.
Premessa: da dieci anni circa, per addolcire e arricchire la convivenza tra le due etnie si cantano le varie canzoncine in entrambe le lingue. Quindi negli asili e scuole elemntari tedeschi si cantano le canzoni tedesche e italiane. Così in quelli italiani.
Nelle canzoncine italiane, però, viene ripetuta troppo spesso la parola Bambin Gesù. Quindi per non offendere la sensibilità musulmana hanno abolito le canzoncine italiane.
Quando dicono che hanno lasciato Stille nacht, quindi, è un'emerita e furbesca presa per i fondelli, perchè quasi tutti, come te che non vivi in zona, non sanno del particolare. Tutto qua

Andrea Sacchini ha detto...

Ah, ok, adesso ho capito.

Anonimo ha detto...

Anonimo said:
D'altra parte se un bimbo italiano, francese, spagnolo si trovasse in una scuola di Damasco, dubito che gli insegnanti ed i dirigenti scolastici si farebbero degli scrupoli nella remota possibilita' di "urtare" la sensibilita' del bombo italiano o francese o spagnolo.

Scusate. Io trovo che questi paragoni abbiano pochissimo senso.
Non penso, come disse il berlusca, che siamo una civiltà di grado superiore rispetto a quella orientale; ma a livello di apertura mentale siamo sicuramente un bel po' avanti... diciamo di circa 1000 anni. Il mondo musulmano ha scoperto la religione mille anni fa. Noi duemila. Mille anni fa anche noi abbiamo combinato peste e corna con intolleranza e fanatismo, o no?

Io sono del parere che le scuole pubbliche, così come lo stato, debbano essere laici. Non sono un tradizionalista.
Per il resto, se in una classe c'è un crocifisso o no, o se c'è un'icona musulmana o no non li ho mai visti come problemi. Naturalmente penso che in una parete di un'aula scolastica sia più utile una bella carta geografica o cose del genere...

I canti natalizi penso che vadano preservati perché danno un'atmosfera natalizia carina e simpatica che molti apprezzano. Non perché sono una tradizione.
Per il resto, le altre religioni/tradizioni sono libere di fare quel che vogliono, naturalmente finché non invadono la libertà altrui...
Penso che apprezzerei anche un bambino musulmano che canti per strada le sue canzoni in arabo, sotto determinati contesti.

La cosa più inutile che possiamo fare è comunque continuare a fare paragoni del tipo "se un italiano fosse là..." e via dicendo...
Siamo culture diverse, con un grado di tolleranza diverso. Inutile starci a paragonare tra di noi. Non è proprio un discorso che ha senso, secondo me...


Scusate. Ma in un mondo pieno di problemi più seri e con una società che si sta facendo sempre più paranoica, non pensate che sia il caso di perdere meno tempo con tutte queste "pippe mentali"?
Io mi stupisco che un'amministrazione locale abbia dedicato del tempo utile al problema... Direi quasi che sia da dimissioni immediate...

Andrea Sacchini ha detto...

Sì, il tuo discorso, maury, è sicuramente condivisibile sotto molti punti di vista. C'è solo un fatto che mi lascia perplesso. Tu dici:

"I canti natalizi penso che vadano preservati perché danno un'atmosfera natalizia carina e simpatica che molti apprezzano. Non perché sono una tradizione."

Io sinceramente non vedo la distinzione. A casa mia, ad esempio, fin da quando ero piccolo io (e ne è passato di tempo ^_^) si è sempre cantato qualche canto natalizio, e quindi io la inquadro come una tradizione. E mi dispiace che la scuola di Bolzano li abbia inizialmente aboliti per i motivi che sappiamo.

Qui, secondo me, è palese la violazione della libertà altrui, che in questo caso è la mia di continuare come ho sempre fatto a cantare i canti natalizi.

Poi, se loro, liberissimi, non li vogliono cantare, o ne vogliono cantare altri per strada o a casa loro, liberissimi, non sarò certo io a impedirglielo e non mi dà certo fastidio.

Anonimo ha detto...

Vedi Andrea. Ho sempre trovato il termine "tradizionalista" molto chiuso.
Tanto per cominciare ci sono tradizioni positive e tradizioni negative.

E comunque una cosa va preservata perché è positiva, non perché è una tradizione.

Se avessimo conservato tutte le tradizioni chissà a che punto saremmo...


Per chiarire: il discorso mettilo come ti pare. Sta di fatto che a me il termine "tradizione" non è mai piaciuto.

Mi piace molto di più valutare ogni singola cosa per la sostanza che contiene e non perché è una tradizione o meno.

Andrea Sacchini ha detto...

Secondo me si tratta solamente di trovare un giusto equilibrio tra raziocinio e cuore. La consuetudine che abbiamo noi di ritrovarci papà mamma e figli a cantare insieme qualche canto di natale non avrà sicuramente una gran sostanza, però è una cosa carina che a noi piace, quindi la considero una cosa positiva.

Voglio dire, secondo me non si può valutare ogni cosa solo dal suo grado di "razionalità" o "positività".

Anonimo ha detto...

Scusa Andrea, ma non capisco il tuo discorso.
Certo che è una cosa positiva quella che dici tu e proprio per questo è una cosa da preservare.
Cosa c'entra il rapporto tra razionalità e cuore?

Naturalmente penso che arrivare addirittura a vietarla sia una violazione bella e buona della libertà.

Sul fatto del significato di tradizione, il mio dizionario ("Il piccolo Palazzi" di una ventina di anni fa) dà questa definizione:

abitudine, uso, costume ecc. trasmesso immutato da generazione a generazione


Lo trovo un concetto chiuso; che non ci permette di crescere. Tutto qui.
Torno a dire: una cosa va preservata non perché è una tradizione, ma perché è una cosa che ci sembra utile, ci fa star meglio. Non vanno, invece, preservate, nonostante possano essere considerate tradizioni, cose che possiamo accorgerci che provocano danni o che limitano la libertà dell'individuo.

Visto che conosco il tuo lato animalista (non vuole essere un colpo basso, ma è il primo esempio che mi è venuto in mente, visto che sono abbastanza animalofilo anch'io): cosa ne pensi delle corride spagnole? In Spagna queste sono delle tradizioni e guai a proporre di abolirle...
Sta di fatto che chi considera gli animali come li consideriamo io e te sa benissimo che ledono i diritti alla vita dei tori utilizzati per il solo scopo del divertimento degli spettatori. E allora... Al diavolo la tradizione.

Spero di aver reso il concetto.

Oppure pensa a tutte le tradizioni che avevamo fino ad una quarantina di anni fa in una società prevalentemente maschilista. E non parlo della vecchina che la domenica si fa fotografare dai turisti a lavorare a mano la mozzarella in paesini come Castelluccio da Norcia o giù di lì. Ma parlo di una cultura in cui le donne erano, per tradizione, relegate in casa, perché il loro ruolo (tradizionale anche lui) era quello. (Ecco, colpo basso anche alle donne :P).
A volte ho come l'impressione che tiriamo fuori il termine "tradizione" un po' troppo solo quando ci fa comodo.

Giustificare le cose con "È una tradizione" mi sembra troppo limitativo e forse anche una motivazione molto blanda.

I canti natalizi vanno preservati perché sono un gesto per manifestare un momento di allegria e di gioia. Perché possono evocare dei ricordi. Perché creano quella bella atmosfera che tutti conosciamo. Soprattutto perché non ledono i diritti di alcuno. Quest'ultima cosa, almeno, secondo me ed almeno finché qualcuno non mi dimostra il contrario.

Andrea Sacchini ha detto...

maury, con questo tuo ultimo commento sono d'accordo, però converrai con me che nei tuoi due precedenti (specialmente nel primo) la distinzione tra tradizioni buone e cattive non l'avevi sottolineata. Tanto è vero che dici:

"...E comunque una cosa va preservata perché è positiva, non perché è una tradizione.

Se avessimo conservato tutte le tradizioni chissà a che punto saremmo..."


Forse era più giusto se avessimo conservato tutte le tradizioni cattive chissà a che punto saremmo.

E' naturale che di tutte quelle che hai elencato (corrida, maschilismo, ecc...) io sono il primo a dire che prima spariscono e meglio è.

Probabilmente il motivo della reciproca incomprensione è tutto qui. ;)

Anonimo ha detto...

Hai ragione Andrea. Non l'avevo specificato. Ma non lo specifica mai nessuno quando dice che una cosa va preservata perché è... _una tradizione_.

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