domenica 28 dicembre 2025

La nuova Corte dei conti

Dunque, vediamo se ho capito la riforma della Corte dei conti appena varata dal governo. I punti cardine dovrebbero essere tre:

- Riduzione dei poteri di controllo

- Limitazione delle sanzioni

- Clausola "silenzio-assenso"

La ratio alla base del primo punto starebbe nel fatto che finora la Corte dei conti aveva un ruolo di vigilanza preventiva e successiva sull'utilizzo dei fondi pubblici; con la riforma viene di fatto trasformata in un organo più consultivo che affianca gli amministratori invece di controllarli in autonomia, e qui credo non servano grosse spiegazioni.

Il secondo punto è ancora più interessante in quanto prevede che le pene per i dirigenti pubblici ritenuti responsabili di danno erariale non potranno superare il 30% del danno o l’equivalente di due anni di stipendio. Tradotto: io, amministratore pubblico che produco un danno erariale, prima della riforma ero obbligato a risarcire il 100% del suddetto danno, da adesso sarà sufficiente che risarcisca il 30% e sarò a posto con la coscienza. Qui anche il più tontolone degli elettori di questo governo potrebbe (ma non c'è totale sicurezza di ciò) farsi una domanda, tipo: il restante 70% chi lo paga? Ecco, il tontolone in oggetto provi a immaginare la risposta. Per onestà ci sarebbe da dire che in caso di dolo (danno erariale provocato con la volontà di provocarlo) il limite del 30% non si applica, ma è un dato di fatto che storicamente i casi di danni erariali dolosi accertati sono pochissimi rispetto a quelli colposi, quindi, nella sua sostanza, con questa riforma si scarica il costo degli errori gravi degli amministratori sulla collettività. Bellissimo, vero?

Ma anche il terzo punto, la clausola del silenzio-assenso, ha un suo fascino, perché certifica una predisposizione naturale di questo governo a fare uso di tale subdolo strumento (come dimenticare il recente silenzio-assenso sul trasferimento del tfr ai fondi pensione, inserito alla chetichella dal governo nella finanziaria e poi rimosso in fretta e furia una volta beccato con le mani nella marmellata?). In questo caso il silenzio-assenso si esplicita con l'obbligo per i giudici contabili di rispondere entro 30 giorni a una richiesta di parere su una spesa, se questa risposta non arriva entro i termini indicati l'atto viene automaticamente considerato approvato, rendendo più difficile poi accertare responsabilità e sanzionare eventuali abusi.

Ecco, questo è l'impianto complessivo del provvedimento e non mi pare difficile capirne gli scopi e la direzione. Per chi li vuole capire, ovviamente.

2 commenti:

  1. Esiste un posto, per i provvedimenti che questo governo ha varato o si appresta a varare, migliore di una cloaca?

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  2. Governo di mascalzoni!

    Ormai se ne sono accorti tutti che valgono meno di un soldo bucato.

    "C'è da riconoscere a Meloni di non aver paura di mettere le cose in chiaro. Finalmente un po' di trasparenza, se ne sentiva la mancanza! Ora sappiamo da che parte sta il governo e, soprattutto, sappiamo chi pagherà il conto.
    Nella riforma della Corte dei Conti (oscena) c'è un punto dirimente. Quando sarà approvata, chi sarà giudicato colpevole di danno erariale o di frode (si pensi solo a quelle milionarie sui fondi europei) sarà costretto a risarcire al massimo il 30% del maltolto. Chiaro? Se imbroglio e mi intasco € 100.000 sono tenuto a restituirne solo € 30.000
    Comodo eh? È un invito alla truffa, un tappeto rosso per delinquenti e mascalzoni che si ritrovano con uno sconto già accordato. La Nazione aspettava Meloni proprio per questo, vero?
    Tanto poi a pagare sono i cittadini con le loro tasse troppo alte, gli stipendi troppo bassi, le liste d'attesa infinite per una visita medica, le opere incompiute o insicure e i tagli a istruzione e ricerca.
    Contenti voi, io no."

    B. L.

    Voglio vedere Re Sergio che firma questo obbrobrio.

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La nuova Corte dei conti

Dunque, vediamo se ho capito la riforma della Corte dei conti appena varata dal governo. I punti cardine dovrebbero essere tre: - Riduzione...