Mentre la signora urlante inonda i suoi social di armi di distrazione di massa: contumelie contro i giudici, l'imam di Torino, la famiglia nel bosco ecc., il governo ha depositato emendamenti alla legge di bilancio che, per le pensioni anticipate, allungano gradualmente la finestra di attesa per poter andare a riposo (ad esempio passando da 3 a 6 mesi), e portano i requisiti contributivi a 43 anni e 9 mesi entro il 2035. Detto in termini più semplici: con la finanziaria il governo sta rendendo molto più difficile andare in pensione stringendo ancora di più i paletti della legge Fornero.
La riforma Fornero, che risale al 2011 e che Salvini da almeno 10 anni promette di abrogare (per i gonzi che ancora ci credono), non ha fissato solo un’età pensionabile alta: ha soprattutto introdotto meccanismi automatici che ancora oggi governano il sistema. I tre pilastri principali sono:
1. Collegamento all’aspettativa di vita. L’età pensionabile e i requisiti contributivi aumentano automaticamente se aumenta la speranza di vita.
2. Sistema contributivo (pro rata). La pensione dipende sempre più da quanto versi, non da quando vai in pensione.
3. Riduzione delle "uscite facili". Le pensioni anticipate esistono, ma con requisiti severi (molti anni di contributi).
In più, la riforma Fornero prevede che se non si interviene con una legge che blocca gli automatismi l’età pensionabile sale da sola. Negli ultimi anni è capitato che questi automatismi siano stati bloccati, ad esempio durante il covid o altri periodi di crisi. Ora si discute se lasciarli ripartire o se bloccarli di nuovo, e l'orientamento del governo è di farli ripartire.
Uno potrebbe dire che in questo progressivo innalzamento dell'età pensionabile non c'è niente di male, in fondo anche la vita si allunga sempre di più. Vero. Ma questo governo ha vinto le elezioni, nel 2022, con la promessa di abrogare ("superare") la legge Fornero. Era uno dei punti cardine del programma elettorale insieme all'impegno di bloccare gli sbarchi, abbassare le tasse e altre promesse ovviamente rimaste lettera morta.
Ora, intendiamoci, chiunque avesse all'epoca anche solo vaga contezza della situazione in cui versa il nostro (non solo nostro) sistema previdenziale sapeva benissimo che quelle promesse erano fandonie, perché la legge Fornero è la struttura portante che regge il nostro sistema pensionistico, e lo sapevano benissimo anche Meloni, Salvini e Giorgetti. Ma sapevano altresì che all'elettore medio di destra si può promettere anche la luna e quello ci crede.
Ecco, adesso che Salvini, Meloni e soci non solo non hanno abrogato la legge Fornero, che rimane saldamente al suo posto, ma l'hanno addirittura potenziata, a me piacerebbe andare da qualcuno di quelli che li hanno votati, credendo così di poter andare in pensione prima, e chiedere loro un commento.
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