lunedì 29 dicembre 2008

Ottimismo (di cartone), media e riforme

L'ottimismo è una gran qualità. Una persona ottimista (quale io ad esempio sono), in genere se la cava sempre. Il problema è che questa qualità io penso che uno se la ritrovi già dentro fin da quando nasce, non si acquisisca a posteriori. Certo, a seconda dello svolgersi degli avvenimenti che caratterizzano la vita di una persona, questo ottimismo potrà magari accentuarsi, attenuarsi o assumere sfumature diverse, ma è indubbio che chi ce l'ha ha sicuramente una marcia in più. Usava dire il celebre scrittore irlandese Jonathan Swift: "I migliori medici della mia vita sono tre: il dottor Dieta, il dottor Riposo e il dottor Ottimismo".

Il problema è che se questo benedetto ottimismo non ce l'hai, difficilmente ti può essere iniettato a forza. E la conferma di tutto questo l'abbiamo avuta proprio in questi giorni, quando sono stati resi pubblici i dati sui consumi natalizi dai quali risulta che gli italiani hanno speso due miliardi di € in meno rispetto allo scorso anno. E le previsioni per capodanno non lasciano certo ben sperare. E tutto questo nonostante già da tempo il nostro pimpante premier (foto) vada predicando ottimismo da ogni canale televisivo e da ogni giornale: evidentemente non è riuscito a convincere molta gente.

La cosa, se ci pensate, è perlomeno strana, perché la stragrande maggioranza dei tiggì e dei media in genere, nel recente periodo ha fatto di tutto per cercare di nascondere questa benedetta crisi (vuoi vedere che alla fine è solo frutto di paranoie nostre?). Oltre all'estenuante rottura di scatole del predicatore di ottimismo, i telegiornali continuano infatti ad aprire con l'emergenza neve (scusate ma non siamo in dicembre? Se non nevica adesso...), il pirata delle nevi di questi giorni (fortuna che si è costituito, altrimenti chissà per quanto ancora ce l'avrebbero menata...), il tutto accompagnato da ampi servizi, gonfiati ad arte, sui fortunati che ancora possono permettersi di passare le feste natalizie negli alberghi o in qualche paese esotico. Insomma una marea di notizie inutili, buone solo per continuare a tenere ipnotizzata la casalinga di Voghera.

Nel frattempo il nostro paese è ufficialmente in recessione (terzo trimestre consecutivo di calo del PIL), gli stipendi (dei fortunati che ancora ne hanno uno) del 2008 sono rimasti uguali a quelli del 2007, mentre il centro studi di Confindustria prevede che nel 2009 andranno perduti 600.000 posti di lavoro. Avete per caso sentito qualche telegiornale che l'ha detto? Forse sì, ma accuratamente nascosto tra le cretinate sulla neve, gli incidenti stradali o l'alluvione del Tevere. Tutto, ovviamente, in ossequio all'ottimismo (e alla presa per i fondelli).

Davanti a tutto questo, il nostro pimpante premier, a pochi giorni dalla conferenza stampa di fine anno (in cui se le è suonate e cantate da solo, senza uno straccio di giornalista che gli facesse notare la montagna di cretinate che stava dando in pasto all'opinione pubblica), ha enunciato quali saranno le priorità dell'esecutivo nel 2009. Lasciando perdere i giornalieri detti e contraddetti a cui ormai ci ha da tempo abituati, sembra proprio (almeno mentre scrivo questo articolo) che si partirà con federalismo - così, giusto per tenersi buona la lega che scalpita e minaccia di farlo assieme all'opposizione - e riforma della giustizia. Il presidenzialismo per ora può aspettare.

Per quanto riguarda questa benedetta riforma della giustiza, per ora ancora sulla carta, scriverò dettagliattamente di nuovo in futuro. Per ora mi limito solo a sottolineare un paio di aspetti.

Nelle intenzioni (mai sopite) del premier c'è l'abolizione dell'uso delle intercettazioni telefoniche. La potete girare come volete ma il succo è questo. E da quanto ha affermato ieri lui stesso (da prendere quindi con le pinze), pare ci sia un accordo con la stessa lega per estenderne l'inibizione anche ai reati contro la pubblica amministrazione (corruzione, concussione, ecc...). Da notare che inizialmente la lega era contraria. Ma la cosa che più lascia stupefatti, almeno a chi ha la possibilità di leggere tra le righe senza fermarsi alle frasi a effetto, è la serie di giutificazioni addotte per preparare debitamente il terreno a quello che sta per succedere. E la dichiarazione più (tristemente) esilarante in merito l'ha fatto proprio ieri sempre il premier:

"Non è mai veramente democratico un Paese nel quale tutti hanno il timore di essere intercettati"

Ma chi l'ha detto? Ma cosa dice? Scusate, abbiate pazienza, ma quanti di voi quando telefonano agli amici, alla moglie, al marito, magari all'amante (perché no?), stanno attenti a quello che dicono per paura di essere intercettati e di vedere messa a rischio la privacy? Quale privacy, poi, se è stato lo stesso governo Berlusconi, nel 2003, ad approvare un decreto che obbliga i gestori telefonici e gli internet provider a conservare tutti i dati delle nostre telefonate per 5 anni? Se l'è già dimenticato il premier? E non si capisce neppure perché un paese in cui i presunti mascalzoni vengono intercettati "Non è mai veramente democratico". Sarebbe forse più democratico non sapere niente di quello che combinano le persone che noi eleggiamo?

L'idea, poi, di abolire l'uso delle intercettazioni per i reati di corruzione e concussione è spettacolare. Siamo di fronte infatti a uno dei reati più diffusi e "patologici" del nostro paese, che secondo le stime di Transparency International Italia si mangia qualcosa come 50 miliardi di euro l'anno. Una situazione che lo stesso Berlusconi (udite udite), poco meno di un paio di mesi fa, definì endemica e contro la quale preannunciò un giro di vite senza precenti. Come? Ovviamente abolendo le intercettazioni telefoniche, che guarda a caso sono uno dei pochi strumenti veramente validi nella lotta contro questa piaga.

Preparatevi, anche nel 2009 ne sentiremo delle belle!


3 commenti:

andynaz ha detto...

Preparatevi, anche nel 2009 ne sentiremo delle belle!

mi sa che hai sbagliato a scrivere... non volevi dire balle?? :D

Andrea Sacchini ha detto...

Sì, belle e balle insieme...

Anonimo ha detto...
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