venerdì 19 dicembre 2008

Parole, parole, parole...

Nello sconquasso generale che si sta verificando all'interno del Pd dopo il ciclone giudiziario di questi giorni, la cosa più divertente (sempre ammesso che in tutto ciò ci sia qualcosa che può essere definito in tale modo), è l'insieme delle dichiarazioni e delle reazioni dello stato maggiore della politica italiana. Alcune sono vere e proprie "perle". Eccone una breve rassegna.

Come abbiamo detto insieme a Veltroni, non vogliamo sottovalutare la portata di episodi su alcuni dei quali la magistratura farà i suoi accertamenti - aggiunge l'ex ministro degli Esteri - però ci sembra del tutto forzata l'immagine di un Pd travolto dalla questione morale. È un'immagine che non corrisponde al vero. (fonte)

Questa chicca è stata partorita da Massimo D'Alema il 10 dicembre scorso, quando ancora lo tsunami napoletano doveva arrivare. Mi pare che si commenti da sola. Ma andiamo avanti.

Però mi interrogo [è Castagnetti che parla, ndr]. Un arrestato il lunedì, un altro il martedì, altri ancora il mercoledì... C’è qualcosa che non quadra. Per esempio: mi sono documentato bene sul caso dell’onorevole Margiotta [il deputato del Pd implicato nella questione delle tangenti petrolifere in Basilicata, ndr], e mi chiedo come è stato possibile chiederne l’arresto. Ho studiato l’inchiesta e non dico datemi una prova, perché capisco che di questi tempi è chieder troppo: ma un indizio, almeno un indizio... Mi chiedo cosa ci sia dietro, e non escludo affatto che le cose possano stare come sostiene qualcuno nel centrodestra.
[...]
Un complotto. La «Velina rossa» ieri lo diceva in chiaro: «Si tratta di una vera e propria regia messa in atto da quando alcuni esponenti del Pd hanno espresso, con articoli e dichiarazioni, l’urgenza di arrivare ad una riforma della giustizia». Complotto, regia: ed è dunque questa la trincea nella quale si è calato il pezzo di Pd che ragiona. (fonte)


Qui siamo alle comiche. La teoria del complotto e di una presunta regia occulta orchestrati dalla magistratura sono sempre stati cavalli di battaglia della destra. Quante volte, ad esempio, l'attuale premier, in seguito alle numerose inchieste di cui è stato (ed è tuttora) oggetto, ha gridato alle toghe rosse, alla magistratura deviata che persegue fini politici, alla inimicizia dei magistrati nei suoi confronti? Adesso questi fanno uguale: manca solo che salti fuori uno che affermi che si tratta di un assalto delle "toghe azzurre" e siamo a posto.

La verità è che, in maniera assolutamente bipartisan, chi viene beccato col sorcio in bocca grida al complotto, come spiega bene Alessandro Giglioli nel suo blog:

Ecco, può darsi che anche questa volta ci sia una “regia” dei magistrati, ma se il Pd non avesse al suo interno una discreta quantità di faccendieri, corrotti e collusi con la criminalità, Veltroni e tutti noi elettori democratici adesso ce ne staremmo bei sereni a parlare di politica concreta - la recessione, i salari, i precari, le questioni sociali ed etiche etc - anziché terrorizzarci perché ci sta crollando la casa addosso.

Altra posizione di spicco in tutta la vicenda di Napoli riguarda la Iervolino, l'attuale sindaco, la quale, nonostante i ripetuti inviti alle dimissioni (ultimo in ordine di tempo quello di Cacciari), se ne rimane saldamente al suo posto. Intendiamoci, al momento non risulta personalmente sfiorata in nessun modo dal terremoto giudiziario in corso, ma - prendetela come riflessione mia personale - com'è possibile che chi occupa un posto di così alta responsabilità non sia minimamente a conoscenza di cosa combinano i sottoposti? Mah...

Il terremoto giudiziario ha offerto al premier anche l'occasione (l'ennesima) di ribadire - rivolto a quelli con cui fino a ieri non si sarebbe mai seduto a un tavolo - il suo garantismo, augurandosi che la vicenda si sgonfi nel volgere di breve tempo. Poteva mancare per l'occasione l'ennesima promessa, sempre da parte del premier, di una improrogabile riforma della giustizia che ponga un freno a queste maledette intercettazioni? No di certo! Poco importa se magari tramite le suddette intercettazioni si viene a scoprire il porcaio degli avversari: bisogna levarle e basta!

Abbiamo pronta una riforma sulla giustizia penale che incide sia sulle indagini che sulle intercettazioni. Per quanto riguarda queste ultime saranno consentite solo per atti di terrorismo internazionale, per atti relativi ad associazioni di stampo mafioso e per delitti gravi oltre 15 anni. (fonte)

"Una riforma sulla giustizia penale che incide sia sulle indagini che sulle intercettazioni" è una frase che rincuora e che rincuorerà chi si macchierà in futuro di reati per i quali sono previsti meno di 15 anni di pena, cioè la stragrande maggioranza di quelli che vengono commessi nel nostro paese. Tipo quelli di cui stiamo parlando in questi giorni, ad esempio.

Ma non era il governo della sicurezza questo?

2 commenti:

  1. Sono d'accordo con il tuo post.
    Sto aspettando novità proprio per sentire altre perle di saggezza, perché sono sicura che ci saranno.
    Hai visto com'è "garantista" Berlusconi? Non ha infierito sugli avversari, e i motivi di tanta generosità sono così ovvi che evito di elencarli.

    Saluti.

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  2. > Sto aspettando novità proprio per sentire altre perle di saggezza, perché sono sicura che ci saranno.

    Beh, devi aspettare poco; alcune sono già arrivate:

    C'è l'urgenza di fare questa riforma anche perché si è scatenato di nuovo il meccanismo mediatico-giudiziario delle intercettazioni e delle indagini. Credo che questo non sia positivo per il Paese (link)

    Non lo so. A me sembra di stare sulla Luna. Ma com'è possibile che la stragrande maggioranza delle persone non capisca la gravità di questa cosa? Come è possibile che le persone credano a tutto? Tutte le più grandi malefatte e scandali della nostra storia recente sono stati scoperti grazie alla intercettazioni, e lui vuole dare a bere che sia utile cavarle. E molti ci credono.

    Io mi chiedo: ma gli stessi elettori del centrodestra, che magari hanno votato così proprio in virtù della tanto sbandierata lotta alla criminalità pubblicizzata in campagna elettorale, dove sono? Com'è possibile che non abbiano niente da dire?

    A volte mi riconosco nelle parole che disse Piero Ricca qualche tempo fa in una puntata di Annozero:

    "Mi sento uno pericolosamente sano in un mondo di matti".

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