Ieri sono successi molti fatti ai quali mi sarebbe piaciuto, singolarmente, dedicare un articolo. Purtroppo, per evidenti ragioni di tempo, questo non è possibile e quindi, anche se un po' a malincuore, sono costretto a racchiudere il tutto nelle mie consuete "pillole", probabilmente le ultime di quest'anno.
Sbarchi e promesse. Vorrei far presente che in campagna elettorale - se a volte qualcuno se ne fosse dimenticato - quelli del Pdl ci hanno fatto due scatole così con la famosa "tolleranza zero" di Maroni e col giro di vite riguardo gli arrivi dei clandestini (qui sotto un'immagine tratta dal programma elettorale del Pdl).
E vorrei altresì ricordare che lo stesso premier si recò quest'estate in Libia, a chiacchierare col caro amico Gheddafi, promettendo 5 miliardi di $ per danni di guerra in cambio, tra le altre cose, dell'impegno del leader libico a contrastare le partenze dei clandestini. I risultati sono sotto gli occhi di tutti e, oltre a qualche siparietto tra ministri, quelli della Lega cominciano a farsi qualche domanda.
Di Pietro junior lascia. Non so se la mossa servirà a riabilitare l'immagine di quello che ormai - agli occhi di molti - non è più il partito immacolato della prima ora e unico rappresentante dell'etica nella politica. Comunque sia, pur non avendo commesso niente di penalmente rilevante, il figlio di Di Pietro ha rassegnato le dimissioni dall'IdV e dalla carica di consigliere provinciale che ricopriva a Campobasso. Visto il tradizionale - e tutto italiano - attaccamento alla poltrona, mi pare che la cosa meriti di essere segnalata.
Terra Santa sì, Terra Santa no. Le quasi certezze di una settimana fa circa il viaggio di Ratzinger in Terra Santa del prossimo anno, sono diventate all'improvviso ben poco probabili. Comprensibile del resto, visto l'aria che tira da quelle parti. Sulla vicenda dell'ennesima fiammata di guerra tra arabi e israeliani non so bene cosa pensare. Questi qui, tra reciproci soprusi e massacri, sono 60 anni che si fanno la guerra, e la tentazione (mia) di pensare a una soluzione definitiva che sia poco politically correct è sempre dietro l'angolo.
La notte dei deficienti. Tutti gli anni, in questo periodo, la stessa storia: la finanza che sequestra tonnellate di fuochi illegali in tutta Italia in attesa che il primo dell'anno si faccia poi la tradizionale e macabra conta di morti, mutilati e feriti vari. L'uomo è un animale strano.
Spioni in Germania. Il Bundestag tedesco ha approvato una legge che consentirà alla polizia di spiare i pc degli utenti privati ufficialmente per fini antiterroristici. Potranno essere controllati senza nessun problema i pc di deputati, religiosi, avvocati, giornalisti, ecc... Alla faccia della privacy.
Io sto con Giovanni Allevi. Uto Ughi, il grande violinista, si è scagliato contro Giovanni Allevi, il musicista e compositore che ha tenuto il famoso concerto al Senato alla vigilia delle festività natalizie. Un'intervista, quella rilasciata da Ughi, che a mio parere rasenta l'insulto. Bene ha fatto, quindi, il giovane musicista a rispondergli per le rime tramite questa bellissima lettera aperta, che vi consiglio caldamente di leggere, pubblicata da La Stampa. Ho ascoltato alcuni pezzi del concerto di Allevi (qui la prima parte) e - giudizio ovviamente personale - l'ho trovato semplicemente entusiasmante. Ma, d'altra parte, che ci volete fare? Anche la musica ha una sua casta di intoccabili totalmente refrattaria alla freschezza e alle novità.
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Su Allevi non sono assolutamente d'accordo. Ha insultato grandi interpreti insinunando il fatto che lui è anche "compositore". Ma le sue composizioni sono ridicole, e le sue interpretazioni al piano sono ben lontane da grandi maestri come Zimerman, Cziffra, Richter, Horowitz, Rubenstein, e gli altri Grandi Pianisti, con G e P maiuscole.
RispondiEliminaAccusare i grandi musicisti di essere una "casta" è assolutamente ridicolo. Si tratta di persone che hanno dedicato la vita a perfezionare un'arte, e Allevi dovrebbe mostrare un pò più di umiltà e rispetto verso persone infinitamente più grandi di lui.
La lettera di Ughi è stata probabilmente eccessiva. Ma capisco il suo sconforto. Con tutti i grandi interpreti che abbiamo in Italia, come mai il concerto in Senato lo hanno affidato ad Allevi?
Purtroppo, complice la "cultura" di Mediaset, stiamo assistendo ad un imbarbarimento dei gusti. Per squallidi motivi di marketing si celebrano come grandi autori/interpreti persone che a mala pena si dovrebbero considerare tali.
La Divina Commedia associata inspiegabilmente al nome di Benigni, mentre nessuno si ricorda di un grande commentatore quale era Sapegno. Il Nobel italiano per la letteratura associato inspiegabilmente al nome di Dario Fo, quando in passato abbiamo avuto ben altri Nobel (Carducci, Pirandello, Montale, ...). Il motto "Panta rei" attribuito a Luciano De Crescenzo piuttosto che ad Eraclito. Quattro film tratti da "libri" di Veltroni (io ho visto Piano Solo, e lo sconsiglio vivamente; è un altro insulto per un appassionato di pianoforte come me).
E ancora, sconosciuti quali un tale Paolo Giordano, che scrivono best sellers di dubbio valore e si fregiano del titolo di fisici pur non avendo neanche un dottorato (anche in questo caso, un libro privo di contenuto, che ha vinto numerosi premi chissà per quale assurdo motivo). Un libro sull'incapacità di comunucare ("La solitudine dei numeri primi")... ma se proprio dobbiamo abbandonarci ad un "paragone" scientifico, trovo molto più innovativo, geniale e coinvolgente "Le affinità elettive" di Goethe.
E vogliamo parlare di Federico Moccia ("Tre metri sopra il cielo", " Ho voglia di te"). Ma qui sto divagando.
Di Paolo Giordano, ne hanno fatto il caso letterario dell'anno, senza rendersi conto che in questo modo uccidono la vera letteratura. Discorso analogo per Allevi, osannato come musicista rivoluzionario da persone (politici) che probabilmente non hanno mai ascoltato i veri Maestri italiani della musica (Campanella, Abbado, Sinopoli, ...).
E' la rivincita degli artisti da salotto. Osannati dagli pseudo-intellettuali nostrani perché ritenuti alla moda, oppure celebrati dai media per semplici motivi di marketing. E intanto la vera arte muore. Che tristezza...
> Ma le sue composizioni sono ridicole, e le sue interpretazioni al piano sono ben lontane da grandi maestri come Zimerman, Cziffra, Richter, Horowitz, Rubenstein, e gli altri Grandi Pianisti, con G e P maiuscole.
RispondiEliminaQuelle che tu chiami "composizioni ridicole" magari per altri possono essere capolavori. Sai, tutto è sempre relativo. Che le interpretazioni di Allevi siano poi ben distanti da quelle degli artisti che hai citato tu, questo è acclarato e io lo davo già per sottinteso. E d'altra parte non mi pare di aver mai udito Allevi paragonarsi a questi (correggimi se sbaglio).
> Accusare i grandi musicisti di essere una "casta" è assolutamente ridicolo.
Mi dispiace, ma a mio parere il modo in cui si è comportato Ughi dimostra esattamente l'opposto. Certo, si tratta - come dici tu - di persone che hanno passato la vita a perfezionare un'arte, ma a me pare che ci si siano poi fossilizzati sopra, dimostrando -vedi l'episodio in questione - una totale riluttanza e refrattarietà a ogni innovazione.
> E' la rivincita degli artisti da salotto. Osannati dagli pseudo-intellettuali nostrani perché ritenuti alla moda, oppure celebrati dai media per semplici motivi di marketing. E intanto la vera arte muore. Che tristezza...
A mio parere se la "vera arte" muore (cosa tra l'altro tutta da dimostrare) la colpa non è certo di chi scrive e propone qualcosa di diverso e di innovativo. Allevi ha, a mio parere, scritto e diretto dell'ottima musica, anche se, si sa, l'orecchio di noi poveri esecutori e compositori di musicaccia rock è ormai definitivamente e irrimediabilmente compromesso dalla musica del "diavolo".
Mea culpa.
insinunando il fatto che lui è anche "compositore". Ma le sue composizioni sono ridicole
RispondiElimina(premettendo che di musica classica non capisco nulla) e questo chi lo decide? te? anche per me? no grazie, preferisco deciderlo io, magari sbagliando, senza qualcuno che come te giudica, pensando che il suo giudizio sia più "culturale" o più "giusto" del mio.
se lui ha più successo di altri (magari di te?), è inutile attaccarlo in questo modo; a Roma si chiama rosicare ;-)
In risposta al commento precedente, quello che ho detto è che le interpretazioni di Allevi sono ben lontane dai grandi maestri. Questo non vuol dire che non sia un bravo pianista. Ma da qui a farne un Messia ce ne passa. E' un fenomeno televisivo e commerciale, e questo non mi piace. Ci sono pianisti altrettanto bravi (senza arrivare ai grandi maestri), che però non se la tirano tanto.
RispondiEliminaSulle sue composizioni invece devo essere più critico. Non posso farci nulla, ma il panorama musicale ha di meglio da offrire. Se proprio volete una "musica nuova", c'è Stefano Bollani, che rispetto ad Allevi in quanto a innovazione è su un altro pianeta.
Uto Ughi rosica, questo è chiaro. Dire che Allevi "in altri tempi non sarebbe stato ammesso al Conservatorio" è una stupidata. Ma non è neanche il "futuro della musica" come Allevi stesso vuole far credere.
Allevi che inizia sempre citando Hegel... va bene essere snob, ma almeno ogni tanto potrebbe citare anche qualche altro filosofo, tanto per far vedere che non conosce solo Hegel.
Per quanto riguarda l'idea che sia solo un fatto di gusti, delle due l'una. O esiste un modo semi-oggettivo per valutare composizioni ed esecuzioni, oppure i vari premi musicali (compreso il premio "Recanati Forever" vinto da Allevi) sono delle prese in giro. A voi la scelta.
Infine, la musica richiede dedizione e impegno come poche discipline (per la cronaca, io non sono musicista), dunque dire che i musicisti formano una casta (come quei politici che hanno 3000 euro l'anno di buoni per le cure termali) è ridicolo.
La verità è che Allevi è una bolla mediatica. Speriamo che si sgonfi presto.
Per essere ancora più chiari, io la penso come questo tipo: http://tinyurl.com/7txjre (PS: grazie Andrea per la segnalazione di tinyurl). Ovvero cito:
RispondiElimina"È legittimo che Allevi piaccia a molti, è invece strumentale la volontà di eleggerlo a musicista di riferimento storico culturale."
Insomma, le testate giornalistiche sono arrivate a dire che è il Mozart dei nostri tempi. Mi sa che non hanno ben chiaro chi fosse Mozart.
Ancora due commenti, poi smetto di fare polemica su Allevi, promesso (ma il problema non è lui, quanto il trend che rappresenta).
RispondiEliminaCito da Il Sole 24 Ore (http://tinyurl.com/9upcg4):
Per uscire dalla polemica italiana vediamo la definizione di Allevi che dà il sito svizzero «Schwingende Klangwelt», che ne vende i CD: «Il giovane pianista e compositore – dice recensendo «Joy» – è regolarmente nelle classifiche italiane dei dischi pop, poiché i suoi pezzi orecchiabili, che si appoggiano alla tradizione classica ma la mescolano con elementi di pop e jazz, sono dei motivetti che non si dimenticano. Allevi scrive e suona con mano leggera melodie che sono ben fatte e sono perfette come rilassante passatempo serale, senza essere noiose. Molti dei suoi pezzi trasmettono una nonchalance tutta italiana e mettono di buon umore. Un CD per tutti i fan di Einaudi». Proprio qui sta però la genialità di chi gestisce l'immagine di Allevi: per chi non frequenta né ha mai frequentato i conservatori, infatti, è molto meglio convincersi di andare a un concerto di musica classica che non a quello di un parente musicale di Ludovico Einaudi... Ludovico Einaudi, del resto, non è mai stato invitato a tenere un concerto in Senato; il che dimostra che la strategia di "vendersi" come l'inventore della nuova musica classica ha finora "pagato", almeno nel nostro Paese.
> Ancora due commenti, poi smetto di fare polemica su Allevi
RispondiEliminaPer me non c'è problema, questo blog ha visto in passato ben altre polemiche. Si tratta di un normale scambio di idee.
> (PS: grazie Andrea per la segnalazione di tinyurl)
Figurati, se poi hai voglia di sbizzarrirti usando l'html, tempo fa avevo preparato una piccola guida. ;)