mercoledì 31 marzo 2021
Anonimato
sabato 27 marzo 2021
"Non c'è obbligo di dire verità"?
mercoledì 24 marzo 2021
Un quarto d'ora
domenica 21 marzo 2021
Valutazioni scolastiche (numeriche)
Scrive Yual Noah Harari (neretto mio): "Uno studente universitario ai tempi di Shakespeare lasciava Oxford con solo due possibili risultati: con laurea, o senza. Nessuno pensava di dare a uno studente un giudizio finale di 90 e a un altro 108. Sono stati i sistemi educativi di massa dell'età industriale a cominciare a usare questi parametri precisi su base uniforme. Dopo che le fabbriche e i ministeri hanno adottato sistemi di valutazione in termini numerici, le scuole si sono adeguate. Hanno cominciato a misurare il valore in base a questo o quel numero medio, mentre il valore del preside e degli insegnanti era stabilito secondo il valore complessivo della scuola. Una volta che i funzionari hanno adottato questa unità di misura la realtà ne è uscita trasformata.
In origine le scuole dovevano occuparsi principalmente di aprire la mente degli studenti e di educarli, e i giudizi erano un semplice strumento di misurazione dei risultati conseguiti. Ma in modo abbastanza naturale le scuole hanno cominciato a focalizzarsi sull'ottenimento di giudizi elevati."
sabato 20 marzo 2021
Salvini (forse) a processo
venerdì 19 marzo 2021
Eutanasia
giovedì 18 marzo 2021
Piccole odissee
domenica 14 marzo 2021
È morto a causa del vaccino?
La schermata che vedete qui sopra è tratta da Il resto del Carlino, uno dei quotidiani più diffusi in Emilia-Romagna e nelle Marche. Se il titolo fosse stato "Insegnante muore dopo essere andato dal gommista a cambiare le gomme alla sua auto", chi l'avesse letto cosa avrebbe pensato? Probabilmente a un errore del giornalista, oppure a un suo delirio causato da abbondanti libagioni. In ogni caso, nessuno avrebbe messo in correlazione la visita dal gommista con la successiva morte dell'insegnante.
Un titolo messo giù in questo modo, cosa suggerisce? Che la relazione tra l'assunzione del vaccino e il decesso ci sia, sia palese. Peccato che nel relativo articolo in più di un punto sia chiaramente scritto che di questa relazione non vi è alcuna prova. Vi si legge infatti (neretto mio): "Il vaccino fatto dieci giorni fa, uno stato fisico che, per ragioni ancora da accertare, nei giorni successivi va via via scemando", e ancora: "...ora sarà necessaria un’inchiesta per capire [...] se esiste una correlazione tra la stessa [la morte] e il vaccino di AstraZeneca."
Ora, una persona mediamente intelligente e con una minima capacità di ragionamento e discernimento, non ha difficoltà a capire che un decesso che avviene dopo l'assunzione di un farmaco (oltretutto, dopo dieci giorni, come si legge nell'articolo) può essere anche frutto di una coincidenza e che non ha alcun senso, prima delle verifiche, ricorrere all'automatismo vaccino = morte. Il problema è che la maggior parte dei lettori del Carlino farà, purtroppo, questo automatismo, con tutto ciò che ne consegue quando dovrà decidere se vaccinarsi o no.
Naturalmente la correlazione non è da escludere, ma finché non sarà provata che senso ha fare un titolo di questo genere? Più in generale, che senso ha fare un articolo del genere? Diverso sarebbe stato il caso in cui, dopo tutti gli accertamenti e le indagini del caso, fosse emerso che il vaccino ha realmente causato la morte dell'insegnante, ma questa prova non c'è e, sono convinto, non ci sarà neppure al termine delle indagini, quando verranno alla luce le vere cause del decesso.
Questo articolo, come tantissimi altri in circolazione (anche Repubblica si è convertita al sensazionalismo acchiappa-clic), è l'ennesima dimostrazione di cosa è diventato il giornalismo oggi e relativi giornalisti. Quel giornalismo che poi, ipocritamente, si straccerà le vesti quando racconterà con indignazione che tantissimi italiani rifiuteranno di vaccinarsi. Quel giornalismo così bene descritto dal sempre ottimo Leonardo Tondelli in questo suo post.
sabato 13 marzo 2021
Quarant'anni de La voce del padrone
Quarant'anni fa, come oggi, usciva La voce del padrone, probabilmente l'album più famoso di Franco Battiato. Sicuramente l'opera musicale che ho ascoltato di più in vita mia e a cui sono più legato. Quando fu pubblicato io avevo 11 anni e lo scoprii per caso grazie a mio zio Mauro, il quale veniva a trovarci abbastanza spesso con la sua Due Cavalli verde, all'interno della quale io amavo intrufolarmi di nascosto per ascoltare le musicassette che lasciava in giro per la macchina. Un giorno ne trovai una, mi pare fosse una vecchia BASF, con su scritto a penna solo "Battiato" e provai ad ascoltarla. Da lì nacque tutto.
Ancora oggi, a distanza di tanto tempo, penso che quest'album sia uno dei più belli e originali (all'epoca, sicuramente) della storia della musica italiana.
A cosa si pensa
venerdì 12 marzo 2021
AstraZeneca e la paura
giovedì 11 marzo 2021
Figlie che se ne vanno
mercoledì 10 marzo 2021
Condizionatori di oggi e di ieri
domenica 7 marzo 2021
I dati e i negazionisti
venerdì 5 marzo 2021
Sulle banche
giovedì 4 marzo 2021
La guerra delle Falkland
Quand'ero bambino sentivo spesso parlare delle Falkland. All'epoca non è che seguissi i telegiornali, preferivo di gran lunga i cartoni animati, ma i miei genitori sì e capitava sovente che passassi davanti alla tv proprio mentre qualche notiziario ne parlava. Oppure capitava che adocchiassi distrattamente qualche titolo sui giornali che mio padre leggeva e che poi lasciava in giro per casa. Quindi, astrattamente, di quella che è passata alla storia come guerra delle Falkland ho sentito parlare ma senza mai approfondire.
Stamattina mi sono imbattuto per caso in questo video del sempre grande Alessandro Barbero, in cui il noto divulgatore racconta la guerra delle Falkland: i motivi che la causarono, cosa succedeva in Argentina in quei primi anni Ottanta, perché Margaret Tatcher dopo quella guerra venne denominata "la lady di ferro" e perché, soprattutto, quella guerra costituì per lei una insperata occasione di rilancio personale e politico, che le permise di vincere le successive elezioni con un consenso quasi plebiscitario.
Se la storia (in questo caso recente) vi interessa, questa lezione di Barbero è interessantissima. In caso contrario, diventa comunque interessante per solo fatto che sia Alessandro Barbero a raccontarla.
Zona rossa?
22.11.63
mercoledì 3 marzo 2021
Sogni
martedì 2 marzo 2021
Pomeriggi arancione scuro
Zona arancione scuro, esco poco di casa ("compreso quando è festa", mi viene in mente) e tra un libro e l'altro maltratto il pianoforte.
Rifarei tutto
Indipendentemente da quale sarà la sentenza, dire "Rifarei ciò che ho fatto", "Rifarei tutto" ecc., cosa che si sente sp...
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Sto leggendo un giallo: Occhi nel buio, di Margaret Miller. A un certo punto trovo una frase, questa: "Qualche minuto più tardi la luc...
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