venerdì 27 marzo 2020

La pandemia e la preghiera

Chi, come me, vede dal punto di vista del non credente il papa pregare pubblicamente Dio perché la pandemia si fermi ("Non lasciarci in balia della tempesta"), la prima cosa che si domanda è perché abbia permesso che la suddetta pandemia si verificasse. Se infatti Dio, secondo il papa e i credenti, ha il potere di fermarla, allo stesso modo dovrebbe avere avuto il potere di impedire che nascesse e dilagasse. Questo se vogliamo stare alla logica e al raziocinio; poi, naturalmente, c'è la fede, che come è noto elabora risposte a tutto.

7 commenti:

Francesco ha detto...

Crocifissi miracolosi e venerati. Parallelismi con la peste. Preghiere, indulgenze, pentimenti, il cielo invocato contro il virus. Vado controcorrente: capisco che siano immagini potenti ma davanti a tutto questo io proprio non riesco a commuovermi..

Andrea Sacchini ha detto...

Neppure io. Sì, è una sceneggiata che può avere una sua valenza sentimentale e aggregatrice, specie nei credenti. Per me rimane una sceneggiata dal sapore medievale, e penso che se questa pandemia sarà mai fermata sarà grazie ai ricercatori, agli scienziati e alle migliaia di medici e infermieri che ogni giorno si sbattono e si prodigano per contenerla, non certo dalle preghiere.

La Casa Del Benessere ha detto...

Se esiste un dio, io non lo so ma, quello che so, è che la fede di molte persone si manifesta solo in tempi sereni. In tempo di “guerra”, quasi tutti i fedeli diventano mercenari.

Andrea Sacchini ha detto...

Boh, non so. Mi pare di vedere più mercenari tra certi alti prelati che tra i fedeli, ma magari è un'impressione mia.

Sara ha detto...

Che i virus dal mondo animale, tentino il salto verso la creatura più evoluta, è una lezione interessante.

Andrea Sacchini ha detto...

Sì, ma fa parte del ciclo naturale delle cose. La storia è piena di casi di virus appartenenti al mondo animale che si sono modificati e sono passati all'uomo, il covid-19 è solo l'ultimo in ordine di tempo.

Sara ha detto...

Si, ma è interessante questa voglia insita nel virus di non accontentarsi.

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