"...e il mio maestro m'insegnò com'è difficile trovare l'alba dentro l'imbrunire..." (Franco Battiato)
martedì 10 marzo 2020
Il conte di Montecristo
Ho iniziato stamattina Il conte di Montecristo, di Alexandre Dumas padre, uno dei tanti classici che da ragazzo mi sono perso e che col tempo spero di recuperare.
Si tratta di un'edizione pubblicata nel 1984 dalla Arnoldo Mondadori Editore e tradotta da Emilio Franceschini. I due volumi in cui sono suddivise le oltre 1500 pagine di questo poderoso romanzo, li ho acquistati per pochi euro, più o meno un annetto fa, in una bancarella di libri usati a Santarcangelo.
Dopo le prime cento pagine, finite di leggere poco fa, posso già anticipare che si tratta di uno di quei capolavori da cui è difficilissimo staccarsi. Ma immagino che chi l'abbia letto lo saprà già.
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Non sarebbe ora di abolirlo?
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E' uno di quei libri che fa capolino tra i ripiani della mia libreria...ma non dispero perchè prima o poi verrà anche il suo momento
RispondiEliminaNella mia libreria ci è rimasto un annetto buono. Le sue 1500 pagine mi hanno sempre un po' intimorito, invece è bellissimo.
EliminaNon l'ho letto.
RispondiEliminaDovrei farlo, però.
Letto da mio figlio l’anno scorso e da lui caldamente consigliato. Lo leggerò.
RispondiEliminaBando agli indugi: è un classico da leggere. :)
RispondiEliminacapolavoro è il termine giusto: l'ho amato, Dantes è un personaggio straordinario, così complesso e splendidamente tratteggiato, e il libro in generale è scritto magistralmente, uno dei miei classici preferiti.
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