mercoledì 8 dicembre 2010
Le domande de La Padania
La Padania, ieri, dopo aver appreso della imminente scarcerazione del marocchino inizialmente fermato perché ritenuto responsabile della morte di Yara, ha cambiato il tiro. Una mossa abbastanza logica, vi pare? L'accusato non c'entra niente e allora con chi ce la prendiamo? Ma con la giustizia, che diamine! Quella giustizia che ha osato scarcerarlo dopo che alcuni bravi cittadini avevano già cominciato ad appendere lenzuoli contro gli extracomunitari.
Ma che razza di giustizia è?, si interrogano allarmati i cronisti del prestigioso quotidiano. E citano nel sommario tre casi di (secondo loro) mala-giustizia. "Gorgo, per la Cassazione ergastolo eccessivo per chi ha seviziato e fatto a pezzi i coniugi Pelizzardi", è il primo. E' vero, dopo due gradi di giudizio la Cassazione ha sentenziato che sia revocato l'ergastolo, ma non a chi ha materialmente commesso il delitto (si è suicidato in carcere 4 mesi dopo il delitto), ma a quello che è considerato una sorta di fiancheggiatore e che non ha quindi partecipato materialmente al delitto stesso.
C'è qualche differenza? Sì, c'è, ma la Padania non se ne cura.
Il secondo caso evidenziato dall'organo ufficiale della Lega Nord riguarda la tragedia avvenuta a Lamezia Terme: un marocchino ubriaco e drogato che falcia sette ciclisti. Come mai non è ancora stato convalidato il fermo?, si chiede inviperita la Padania. La risposta è molto semplice: perché l'udienza di convalida - convalida chiesta anche dalla procura di Lamezia Terme - è fissata per domani. Si chiamano "tempi tecnici". Chissà se la Padania riporterà con altrettanta enfasi l'eventuale notizia della sua concessione.
Il terzo caso riguarda ancora la vicenda di Yara. Secondo la Padania è un caso di mala-giustizia il fatto che un'errata interpretazione delle intercettazioni telefoniche abbia consentito la scarcerazione del marocchino inizialmente sospettato dell'omicidio. Ora, si potrebbe tentare di spiegare agli alfieri di Bossi che sarebbe semmai stato un caso di mala-giustizia se nessuno si fosse accorto dell'errore e il giovane immigrato fosse stato tenuto in carcere pur non c'entrando niente. Ma non mi sembra il caso di perdere tempo a spiegare un concetto così banale a chi non vuole capire.
Cosa si ricava, alla fine, da tutto ciò? Che parlare alla pancia delle persone paga sempre. Ognuno dei tre casi buttati lì dalla Padania per dimostrare chissà cosa sulla giustizia, infatti, ha una sua spiegazione logica e coerente (poi che si sia d'accordo o meno è un altro discorso). Basta solo non fermarsi ai titoloni roboanti e approfondire un pochino. Una cosa che un leghista (e non solo lui per la verità) non farà mai.
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qualcuno potrebbe anche spiegargli che il thc di una canna non influisce sulle capacità di guida, da rilevare anche che il thc rimane nel sangue per oltre 60 giorni. Per cui se il tizio di Marinella si è fatto una canna due mesi fa può risultare ancora per diverso tempo.
RispondiEliminaIO ci andrei piano a definirlo drogato. non è tutto nero e bianco.
Rimane comunque il fatto che per omicidio colposo plurimo, nella peggiore delle ipotesi si fa 6 anni, qualcosa di più con le aggravanti della canna che si è fumato.
In sede processuale però basta il più cretino degli avvocati per dimostrare che fumare una canna ogni tanto non vuol dire essere drogati.
va be..
Ma non mi sembra il caso di perdere tempo a spiegare un concetto così banale a chi non vuole capire.
RispondiEliminaio direi: a chi capisce ma ha interessi a non far capire... ma si sa che io sono malizioso ;-)
ho come l'impressione che quotidiani come Il giornale o Libero non mirino tanto ai fatti ma a reinterpretare i fatti a modo loro e di darli in pasto ai loro fans frustrati.
RispondiEliminanon è una mia convinsione ma un lievissimo sospetto (come direbbe Fantozzi).