Confesso che non riesco a farmi un'idea precisa sulla vicenda di Sakineh. Provo a ricapitolare in base a quello che ho capito. Inizialmente era stata condannata a morte dalle autorità iraniane per adulterio (avrebbe avuto una relazione con due uomini dopo la morte del marito). La sentenza di morte, anche in seguito alla ribalta internazionale del caso, non è mai stata eseguita. Successivamente la donna è stata messa sotto processo (la sentenza ancora non è arrivata) anche per aver concorso all'omicidio del marito.
Ieri l'emittente PressTv ha mandato in onda una confessione della donna, la quale, tramite una ricostruzione filmata, ha spiegato come avrebbe fatto a portare a compimento l'omicidio del marito. Conoscendo le modalità con cui il regime iraniano fa propaganda attarverso i media, non è difficile ipotizzare - e sono in molti a farlo in queste ore - che la confessione sia stata estorta, magari con la tortura.
Tra questi c'è Amnesty International, la quale scrive sul suo sito: "Ad Amnesty International pare evidente che le autorità iraniane stiano usando i mezzi d'informazione come strumento per dipingere Sakineh Mohammadi Ashtiani alla stregua di una pericolosa criminale che merita di essere uccisa".
Ecco, al momento siamo fermi a questo punto. Piccola nota a margine: io sono comunque contro la pena di morte, sia nel caso Sakineh fosse riconosciuta colpevole di omicidio, sia, a maggior ragione, di adulterio.
sabato 11 dicembre 2010
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