lunedì 8 febbraio 2010

Blocca-processi anche per soldati e militari

Confesso che quando ho letto questa cosa sono rimasto basito. Vi sarete sicuramente accorti - difficile non notarlo - che questo governo ha sempre mostrato, fin dal suo insediamento, una preoccupante predisposizione al salvataggio dei colletti bianchi. Penso ad esempio ai vari lodi e lodini, alcuni riusciti, altri no, che hanno costellato l'azione legislativa.

Il Fatto Quotidiano riporta oggi notizia di un lodino appositamente pensato per le forze armate. Provvedimento nascosto nella legge sulle proroghe delle missioni militari all'estero approvata due giorni prima di capodanno - strano, eh? Ecco uno stralcio dell'articolo.

Una nuova norma blocca-processi. Un’ennesima legge su misura. Questa volta, la maggioranza di governo ha preso la mira per azzerare i due processi in corso sulla strage di Nassiriya: sono così liberati dal fastidio delle udienze e dal pericolo di una condanna gli alti ufficiali imputati di non aver fatto in Iraq tutto il possibile per proteggere gli impianti e gli uomini loro affidati.

La norma, scritta in modo da renderla invisibile, è stata nascosta nelle pieghe della legge che proroga le missioni militari italiane all’estero. Approvata, nella disattenzione generale, il 29 dicembre 2009 e pubblicata sulla Gazzetta ufficiale il 31, mentre l’Italia preparava i botti di Capodanno. Se ne sono accorti, ora, gli avvocati di parte civile che rappresentano i feriti e le famiglie dei morti italiani nella strage di Nassiriya.

In pratica, il succo di tutto il discorso è che ogni volta che un tribunale militare vorrà procedere verso ufficiali o semplici militari dovrà chiedere il permesso al ministero della Difesa. Quale sarà il criterio e il metro di valutazione del relativo ministro nel concedere o meno l'autorizzazione a indagare? Mah... (articolo integrale qui).

2 commenti:

andynaz ha detto...

fico... mortacci loro!!! :@

Andrea Sacchini ha detto...

Già. Sarà interessante (si fa per dire) vedere la reazione dei parenti dei Carabinieri che ci hanno lasciato la pelle.

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