La sera dell'ultimo dell'anno mi sono perso il consueto discorso di fine anno di Giorgio Napolitano (in quel preciso istante avevo di meglio da fare). Stasera, assalito dai sensi di colpa, ho deciso di darci un'occhiata su Youtube, invogliato più che altro dal fatto che, almeno da quanto riportavano i quotidiani di stamattina, è stato più corto degli altri anni.
Sono arrivato in fondo (con fatica) con una domanda che ha preso a girarmi in testa: ma cos'ha detto?
Probabilmente è colpa mia che non sono in grado di cogliere il senso recondito di queste enunciazioni a reti unificate, ma a parte una miriade di luoghi comuni infarciti di retorica di ottimo stampo, cos'ha detto di innovativo? Cosa che non si sapesse già? Che c'è la crisi? Che dobbiamo avere fiducia? Che dobbiamo fare leva su questa crisi per "risorgere"? Che può nascere un'Italia più giusta? Che l'Italia è uscita da ben altre grane rispetto a questa? Che è necessaria più coesione sociale? Ma tutto questo non lo sapevamo già?
Grazie presidente. Il suo discorso è stato la sintesi perfetta e la trasposizione a reti unificate di quanto accade tutti i giorni con il collage di dichiarazioni vuote dei vari saltimbanchi della nostra politica: e cioè l'esondazione quotidiana di un'inutile sequela di inutili parole; ennesima conferma che la politica, oggi, ha l'unica sua ragion d'essere in un mare di dichiarazioni dietro alle quali si cela il vuoto assoluto.
Vuoto che ovviamente mette sempre d'accordo tutti.
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E la frase "per un nuovo ordine mondiale" dove la metti?
RispondiEliminaUn che?
Spero che il 2009 si porti via molti politici,per primo questo presidente immondo.
A quando una salutare rivoluzione?
Ciao
Maurizio
San Leo