giovedì 31 luglio 2025
Il cherry picking di Rampini
Siamo vuoti dentro
mercoledì 30 luglio 2025
Lorenzo, non è più tempo di equidistanza
Troppo poco tempo
martedì 29 luglio 2025
Figlio di Dio?
lunedì 28 luglio 2025
Il turista cretino
Confesso che, inizialmente, sentire apostrofare come cretino chi va a visitare paesi o città - nel mio piccolo a volte lo faccio anch'io - mi ha un po' spiazzato, per non dire infastidito. Poi, riflettendoci un po', mi sono reso conto che una certa dose di ragione Fabbri ce l'ha. Magari ha calcato un po' troppo la mano nel suo ragionamento, ma credo che i fondamenti siano condivisibili. Probabilmente il problema nasce dal fatto che noi, in genere, facciamo molta fatica a distinguere il viaggiare dal fare turismo, tendiamo a considerarle due attività analoghe, mentre invece sono profondamente differenti.
Comunque sia, mi sembra un ragionamento in grado di stimolare più di una riflessione. Se poi avete voglia di ascoltare la lezione per intero e non solo i cinque minuti che ho selezionato io, direi che le riflessioni aumentano esponenzialmente.
800.000 anni
Il livello di CO2 presente oggi nell'atmosfera terrestre è il più alto degli ultimi 800.000 anni. Qualcuno, legittimamente, potrebbe chiedersi: Come è possibile poter fare questi calcoli dal momento che in quell'epoca remota non esistevano strumenti di rilevazione? Beh, se è per questo, 800.000 anni fa non esistevamo neppure noi, dal momento che la nostra specie ne ha qualcosa meno di 300.000. Tuttavia oggi abbiamo gli strumenti per vedere e studiare il clima e l'atmosfera di epoche così lontane e rapportarli a quelli odierni.
È uno degli argomenti di cui parla il climatologo Luca Mercalli in questa bellissima lezione apparsa sul canale youtube di divulgazione scientifica Lucy. Dura appena mezz'ora, ma in questa mezz'ora il noto climatologo riesce magnificamente a condensare la storia del clima da quelle epoche remote al 2003 e a oggi. Perché il 2003? Perché nell'estate di quell'anno per la prima volta nella storia alcune grandi città del nord tra cui Forlì, Bologna, Milano e altre superarono la temperatura di 40° e in quell'estate, sempre per la prima volta nella storia, si ebbero quasi due mesi consecutivi di caldo con temperature elevatissime.
Come suggerimento, io terrei sottomano il link a questa lezione e lo manderei a tutti quelli che vi mostrano le prime pagine di Libero o del Giornale dove si dice che i cambiamenti climatici e gli aumenti delle temperature ci sono sempre stati. Che poi niente, lasciate stare, va'. Come dicono a Roma: Quelli so' de coccio. Tutta fatica sprecata.
domenica 27 luglio 2025
Silenzio
Stasera ho fatto una lunga camminata nel silenzio più assoluto. Nelle campagne dietro a casa mia ci sono chilometri di stradine, alcune asfaltate e altre sterrate, che si snodano in mezzo a campi e boscaglia dove non ci passa mai nessuno.
A tratti mi è capitato si sentire i canti delle cicale, mentre a un certo punto è spuntato fuori un gatto, un bel micio nero con chiazze bianche che mi ha guardato con la stessa espressione che devono avere avuto gli indio d'America quando hanno visto i primi conquistadores spagnoli. È scappato via subito.
Comunque, due ore di totale solitudine, silenzio, pensieri. Ogni tanto bisogna farlo.
sabato 26 luglio 2025
L'amore mio non muore
Mi sento di dire solo un paio di cose relativamente a questo bellissimo romanzo di Saviano, che ho appena terminato. Solo due perché penso che dire di più sia superfluo.
La prima è che, probabilmente, se i genitori di Rossella fossero ancora vivi ringrazierebbero l'autore per avere "riportato in vita" la loro figlia perduta. Dopo la loro morte, infatti, nulla sembrava rimanere di lei.
La seconda riguarda il fatto che si tratta fondamentalmente di un romanzo sulla disillusione, il disincanto. In particolare qui viene ridotta a brandelli la romantica e un po' ingenua convinzione, ampiamente diffusa, che l'amore può tutto, che l'amore vince su tutto. No, non è così. O almeno non sempre è così. A volte l'amore soccombe, così come a volte soccombe chi se ne fa latore contro tutto e tutti.
La storia raccontata in questo libro in forma romanzata è una storia vera, realmente accaduta e rimasta sepolta per decenni in un faldone di un tribunale, una storia drammatica e ingiusta. Veri sono perfino i nomi dei personaggi che ne fanno parte. Vera, fino alla fine, è stata sicuramente Rossella.
Distanze
Riconoscimenti
venerdì 25 luglio 2025
Chi ci va, poi, a combattere?
giovedì 24 luglio 2025
Muhammad
Ieri il quotidiano inglese Daily Express ha pubblicato questa foto. Non è un'immagine generata con l'intelligenza artificiale, è semmai un'immagine generata dalla cattiveria e dalla spietatezza degli esseri umani. L'autore dell'articolo a corredo di questa immagine (e altre) si chiama Giles Sheldrick. Il bambino scheletrico nell'immagine si chiama Muhammad Zakariya Ayyoub al-Matouq, pesa sei chili (come un bambino di tre mesi) mentre prima del blocco delle forniture alimentari delle organizzazioni umanitarie voluto da Netanyahu ne pesava nove. Vive (si fa per dire) in una tenda assieme a sua madre. È un bambino di Gaza che sta morendo di fame. I dati sui bambini nella stessa situazione di Muhammad parlano di circa 900.000 piccoli, 70.000 dei quali in gravissimo stato di denutrizione, al punto che se anche si ricominciasse a nutrirli la loro sorte sarebbe comunque segnata.
Dopo i bombardamenti di case, quartieri, ospedali, scuole, università, campi profughi, l'ultima arma usata da Netanyahu per sterminare i palestinesi è la fame.
Tutto questo mentre la donna/madre/cristiana tace, Salvini riceve il premio Italia-Israele per le sue "posizioni coraggiose" e Tajani afferma, senza alcuna vergogna, che nei confronti di Israele più che mandare una lettera di protesta non si può fare. Blocco delle armi? Sanzioni? Interruzione dei rapporti? Queste cose non si possono fare? Nei confronti di Netanyahu, evidentemente no.
mercoledì 23 luglio 2025
Laura Santi
martedì 22 luglio 2025
A parti invertite
lunedì 21 luglio 2025
Kiss-cam ed evoluzione
domenica 20 luglio 2025
Di corsa
venerdì 18 luglio 2025
Solo parole
Due bufale medievali
Nel libro Dietro le quinte della storia, che sto leggendo in questi giorni tra una camminata e l'altra sulle Dolomiti, Alessandro Barbero smonta due bufale medievali piuttosto in voga ancora oggi. Una riguarda il famoso ius primae noctis, ossia la legge secondo cui il signore aveva il diritto di prendere il posto del marito la prima notte di nozze. Si tratta di una delle leggende più diffuse sul Medioevo, smentita però dalla enorme mole di documentazione arrivata fino a noi riguardo a quel periodo, in cui mai si menziona questa legge. Secondo Barbero questa leggenda nacque verso la fine del XV secolo, quando i contadini cominciarono a emanciparsi dai soprusi e dalle pretese dei signori e, per celebrare la libertà e dare l'idea di come erano brutti i tempi andati e cattivi i signori che li soggiogavano, inventarono appunto la storia dello ius primae noctis, che poi ovviamente si diffuse fino ad arrivare a oggi.
L'altra bufala medievale smontata da Barbero riguarda la cintura di castità, che i mariti che partivano per la guerra mettevano alle loro mogli per preservarne la fedeltà. Anche qui, come nel caso dello ius primae noctis, non esiste un solo documento o fonte arrivati fino a noi che la citi. La leggenda della cintura di castità nacque in epoca rinascimentale, quando cominciarono a comparire disegni e manoscritti, inventati di sana pianta, relativi a questa fantomatica cintura di castità, i quali fecero nascere la leggenda poi arrivata fino a noi.
Che lo ius primae noctis fosse una bufala lo sapevo, la cintura di castità invece pensavo fosse esistita per davvero, anche perché mi è capitato di visitare musei in cui è esposta. Comunque sia, le due leggende smontate da Barbero dimostrano come le bufale sono sempre esistite e probabilmente sono vecchie quanto l'uomo. Internet quindi non le ha create, come magari molti pensano, ne ha solo aumentato la velocità di diffusione.
mercoledì 16 luglio 2025
Priorità
lunedì 14 luglio 2025
La dottrina della morte
Mi sono chiesto spesso quali sono i motivi della risposta sproporzionata (eufemismo con cui si usa indicare il genocidio in corso dei palestinesi) che Israele sta infliggendo alla popolazione di Gaza in risposta all'attacco di Hamas del 7 ottobre 2023. Una dei motivi di questa risposta, ne parla Lucio Caracciolo qui, si chiama Dottrina Dahiya.
È una strategia di guerra asimmetrica, elaborata dal generale israeliano Gadi Eizenkot durante la Guerra del Libano del 2006, che prevede esplicitamente l'uso di una forza sproporzionata per distruggere infrastrutture civili di regimi ritenuti ostili a Israele.
Scrive Wikipedia: Il primo annuncio pubblico della dottrina è stato fatto dal generale Gadi Eizenkot, comandante del fronte settentrionale dell'IDF, nell'ottobre 2008. Ha detto che ciò che è accaduto nel quartiere Dahya (anche traslitterato come Dahiyeh e Dahieh) di Beirut nel 2006 sarebbe: “accaduto in ogni villaggio da cui sono stati sparati colpi in direzione di Israele. Eserciteremo un potere sproporzionato contro [loro] e causeremo danni e distruzioni immensi. Dal nostro punto di vista, queste sono basi militari. [...] Questo non è un suggerimento. È un piano che è già stato autorizzato. [...] Danneggiare la popolazione è l'unico mezzo per frenare Nasrallah.
Sempre da Wikipedia: Alcuni analisti hanno sostenuto che Israele abbia implementato una tale strategia durante la guerra di Gaza del 2008-2009, seguendo la dottrina contenuta nel rapporto Goldstone, il quale concludeva che la strategia israeliana era "progettata per punire, umiliare e terrorizzare una popolazione civile". La commissione d'inchiesta delle Nazioni Unite del 2009 sul conflitto di Gaza fa diversi riferimenti alla dottrina Dahya, definendola come un concetto che richiede l'applicazione di una "distruzione diffusa come mezzo di deterrenza" e che implica "l'applicazione di una forza sproporzionata e la creazione di grandi danni e distruzioni alle proprietà e alle infrastrutture civili, e sofferenze alle popolazioni.
Scopro solo oggi che morte e sofferenza possono essere codificate da una dottrina.
Primo giorno
domenica 13 luglio 2025
I giovani stiano zitti
sabato 12 luglio 2025
Coglione
venerdì 11 luglio 2025
Due libri
Ho terminato ieri sera, a fatica, tra un abbiocco e l'altro, questo dimenticabilissimo giallo.
Non si tratta di un'indagine da brivido, come recita la copertina, ma di una noia mortale. Non so neppure perché l'ho finito. Forse perché prima di iniziarlo avevo letto la sinossi e mi sembrava interessante. Vabbe', archiviato nei libri non piaciuti.
Il libro che inizio oggi, invece, è un saggio: questo, che tra l'altro è in edicola in questi giorni:
Qui ci sono Piero Angela e Alessandro Barbero che parlano di storia e non può non essere un grande libro. Avendo letto sia libri dell'uno che dell'altro (di Angela credo di avere letto quasi tutto) e se è vero che l'unione fa la forza, questo dev'essere per forza un grande saggio. Tra l'altro sarà il libro che mi porterò dietro in vacanza. Domani, infatti, io e consorte partiremo per Canazei e per una settimana staccheremo da tutto e penseremo solo alle passeggiate tra i monti e al relax. Credo che ce lo siamo meritati.
Se qualcuno dei miei 32 lettori è sua volta in vacanza o ha in programma di andarci, i miei auguri di buone vacanze.
La fuga dei cervelli e l'auto elettrica
giovedì 10 luglio 2025
Francesca Albanese
Pensare a un libro
Nelle sale d'aspetto dell'ospedale di Rimini ci sono piccoli contenitori con i libri. Chi vuole può attendere leggendo. Carina anche la frase motivazionale (al netto della sintassi traballante). In attesa del mio turno per la visita ho preso in mano un vecchissimo giallo Mondadori (anno di pubblicazione: 1970) e ho cominciato a leggere. Una ventina di pagine e poi ho dovuto interrompere quando mi hanno chiamato.
Pensavo che la cosa fosse finita lì. Invece, una volta a casa, mi sono tornate in mente quelle 20 pagine lette e anche Rick, il protagonista. Perché in fondo quella storia aveva cominciato a prendermi. Sto pensando di tornare giù, portare via quel libro e lasciare lì uno dei miei.
mercoledì 9 luglio 2025
"Sta uccidendo molti uomini"
Col linguaggio fine e garbato a cui ci ha da tempo abituati, Trump esprime tutta la sua irritazione nei confronti di Putin, il quale Putin è accusato da Trump di non volere la tregua e di condurre una guerra in cui gli ucraini vengono colpiti molto duramente e "muoiono un sacco di persone".
Se non fossimo di fronte a una delle maggiori tragedie del nostro tempo, la guerra russo-ucraina, questa uscita del gangster che sta a Washington susciterebbe quanto meno ilarità. Il motivo di questa ilarità sta nel fatto che Trump ha sfogato la sua frustrazione a margine di una cena con Netanyahu. Cioè, lui è a cena e scambia pacche sulle spalle e salamelecchi col maggiore criminale di guerra della storia contemporanea (ha ucciso più di 60.000 palestinesi dall'attentato di Hamas del 2023), su cui pende un mandato di cattura da parte della Corte penale internazionale per crimini di guerra e crimini contro l'umanità, e accusa Putin di stare uccidendo un sacco di persone.
Ora, chiariamo. Putin è un criminale di guerra? Sì. Ha invaso un paese sovrano in sprezzo di ogni diritto internazionale? Sì. Ha provocato molte vittime civili in territorio ucraino? Sì. Su di lui pende lo stesso mandato di cattura da parte della Corte penale internazionale? Sì. Bene, quindi siamo in presenza di due criminali di guerra, con la differenza che uno è nostro amico da sempre e quindi ci andiamo a cena, l'altro è nostro nemico quindi lo combattiamo. Il nostro famoso doppio standard per cui siamo celebri nel mondo.
Genitori amici dei figli?
martedì 8 luglio 2025
Lo chef stellato
lunedì 7 luglio 2025
Anonimi?
domenica 6 luglio 2025
Il fine ultimo delle cose
sabato 5 luglio 2025
Farselo spiegare da Luca Mercalli
venerdì 4 luglio 2025
Ha sempre fatto caldo
giovedì 3 luglio 2025
Pace?
mercoledì 2 luglio 2025
La metà della vita
Andando un po' a memoria, credo che questo sia il primo romanzo che ho letto sul tema dei cosiddetti amori tossici, ed è un grande romanzo.
Molto brevemente, la storia ha come cornice la Germania dell'est (DDR) negli anni convulsi della caduta del muro e racconta le vicende di Muna, studentessa universitaria con una madre affetta da gravi problemi di alcolismo. Durante un'esperienza come tirocinante in una redazione, Muna incontra Magnus, ne rimane stregata e se ne innamora perdutamente. Quell'uomo da una parte diventerà il centro della sua vita, dall'altra la trasformerà in un inferno.
La peculiarità principale di questo romanzo è che il tema dell'amore tossico, ossia la dipendenza di una donna verso un uomo totalmente anafettivo e con evidenti tratti narcisistici e violenti, è trattato in maniera seria e profonda, mai banale. La prosa di Terézia Mora è diretta, concisa, introspettiva senza inutili fronzoli retorici e riesce a rendere come meglio non si potrebbe la complessità del personaggio di Muna.
Uno dei romanzi più belli letti quest'anno.
Mentre guardavamo di là
martedì 1 luglio 2025
Immagini
Dopo l'incontro al bar con Stephen King di qualche giorno fa, il duetto con Laura Pausini. Questa cosa di generare immagini con l'IA mi sta un po' sfuggendo di mano, devo darmi una regolata :-)
Stomaci forti
Riguardo alla questione della casa editrice filo-fascista alla manifestazione Più libri Più liberi, non so bene cosa pensare. Da un lato la...
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Sto leggendo un giallo: Occhi nel buio, di Margaret Miller. A un certo punto trovo una frase, questa: "Qualche minuto più tardi la luc...


















