sabato 21 giugno 2025

Incontri straordinari


Stamattina ho incontrato per caso al bar il mio scrittore preferito. L'ho avvicinato, mi sono presentato e ovviamente gli ho chiesto l'autografo. Poi, visto che non aveva fretta, ci siamo seduti a un tavolino e abbiamo chiacchierato un po'. Mi ha raccontato alcune curiosità su come sono nati alcuni suoi racconti e romanzi e altre cose.

A un certo punto gli ho chiesto come mai, in mezzo a tanti libri eccelsi, ne abbia anche scritti alcuni che definire brutti è un eufemismo, tipo Cell, oppure The outsider. Al che lì ha un po' cercato di glissare. Ha comunque ammesso che per il finale di The outsider non sapeva assolutamente che pesci pigliare e quindi si è buttato sul soprannaturale. 

Dopo una mezz'oretta ci siamo salutati, ma prima di andarsene mi ha promesso che ogni volta che non saprà come fare finire una storia si fermerà, la metterà in stand by e passerà ad altro.

Ah, i caffè li ha pagati lui.

Grande Stephen King! ❤️

22 commenti:

  1. Quasi ci credevo! Poi ho visto l’etichetta
    massimolegnani

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    1. Difficile cascarci perché troppo inverosimile :-)

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  2. Io ci avevo creduto invece: altamente improbabile ma non impossibile... :-)

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  3. Non avevo letto l'etichetta...e mi domandavo cosa avesse spinto King a fermarsi in un bar a Poggio Torriana. Comunque, con questa famigerata IA ne vedremo delle belle. C'è da stare preoccupati :)

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    1. Non so se e quanto ci sia da preoccuparsi. Credo sia ancora presto per dirlo.

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  4. Ti sarebbe piaciuto, eh Andrea..?.. (pure il caffè a scrocco ;-))
    Però secondo me c'è poco da scherzare, anzi, proprio niente: come a Pino, anche a me pare ci sia invece molto di cui preoccuparsi.

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    1. Non so, Siu, in genere si tende a preoccuparsi di ciò che non si conosce. Con questa tecnologia, volenti o nolenti, ci avremo sempre più a che fare e dovremo farci i conti e credo stia a noi farne buon uso.
      Vedremo.

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    2. Un articolo sull'IA a scuola i cui contenuti condivido pienamente:
      https://www.nazioneindiana.com/2025/06/23/sullavvenire-intelligente-delle-nostre-scuole/

      in particolare:

      “I bambini a scuola imparano a percepire, pensare, comprendere, pianificare, valutare e decidere (insomma a svolgere una serie di funzioni cognitive) dapprima sotto la guida di un maestro e poi in modo autonomo. Così facendo si modificano le connessioni tra le cellule nervose responsabili di quelle funzioni cognitive e si vanno letteralmente a formare sia il cervello sia la personalità degli individui. Ne consegue quindi che delegare o lasciare fare il lavoro intellettivo alle macchine debba per forza portare a un livello di apprendimento minore da parte dei bambini”

      [...] la diminuzione di memoria del singolo venne ampiamente compensata dall’aumento della capacità di memorizzazione della società nel suo complesso tramite il ricorso alla nuova tecnologia della scrittura. Nel caso dell’IA questo esempio rivela due punti di crisi: in primo luogo che la scuola non può per suo compito istituzionale sacrificare le capacità degli individui, ma al contrario ha il dovere di svilupparle; in secondo luogo l’unica cosa che verrà rafforzata sembrano essere i processi di accumulazione di un capitale che estrae i propri profitti anche sfruttando determinate relazioni umane come quelle presenti nel mondo scolastico.

      Se prendiamo in esame in concreto l’esperienza individuale, è verosimile che con l’IA avremo un aumento delle possibilità di fare cose, che prima erano difficili o impossibili, e allo stesso tempo una minore coscienza del modo e delle ragioni di farle, come mostra Spitzer. Il modello implicito sembra essere colui che ha un macchinone da duecento chilometri orari ed è stato bocciato all’esame di teoria della patente per incapacità di capire le norme del codice della strada.

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    3. Sono al lavoro, lo leggo stasera con calma. Comunque, in generale, non è che io stia facendo una crociata a favore dell'IA, anche perché la conosco pochissimo e non ho idea delle sue potenzialità. Mi limito a fare alcune ricerche utilizzandolo a posto di Google e a volte la uso con intenti ludici, diciamo così. Come dimostra questo post :-)

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    4. Ho letto l'articolo che hai linkato, Siu, e lo trovo condivisibile. Per una strana coincidenza, proprio ieri parlavo dell'IA nelle scuole con mia figlia maggiore, educatrice in una scuola media, e ragionavamo sul fatto che per un insegnante sarà quasi impossibile, in futuro, capire se un compito dato a un alunno sarà farina del suo sacco o farina del sacco dell'IA.
      E sono anche d'accordo sul fatto che delegare il lavoro intellettivo a una macchina avrà probabilmente un impatto negativo sul livello di apprendimento del bambino in ambito scolastico.
      Non so, Siu, al momento non ho una idea precisa sul fatto se l'IA nel suo complesso porterà in generale più benefici o più nocumento.
      Io ultimamente ho cominciato a utilizzarla con una certa frequenza per svolgere ricerche, ottenere risposte a quesiti che le pongo e poco altro. Per il resto, non so davvero cosa pensare.
      Quello che credo sarà ineluttabile è il fatto che, volenti o nolenti, con questa tecnologia ci avremo a che fare. Quindi, forse, conviene documentarsi un po' per cercare di comprenderne pro e contro.

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    5. Permettimi caro Andrea di obiettare che il tuo "delegare il lavoro intellettivo a una macchina avrà probabilmente un impatto negativo sul livello di apprendimento del bambino in ambito scolastico" mi sembra alquanto riduttivo, poichè a lungo andare avrà secondo me un impatto disastroso sulle facoltà cognitive generalizzate a livello di popolazione, quando oltretutto già adesso siamo messi malissimo, ad esempio con il 51% dei quindicenni che è incapace di comprendere il significato di un testo scritto (fonte: Save the Children) nonché con i riscontri elettorali che sempre più vediamo e continueremo a vedere. Per non parlare, basta camminare per strada... della massa di umani trasformati in zombi con lo smartphone ormai incorporato al braccio.

      E quando dici che forse conviene documentarsi un po' per cercare di comprenderne pro e contro, a me di "contro" me ne viene in mente una montagna, insieme alla certezza che sarà impossibile tornare indietro e quindi gli aspetti deleteri e i danni insiti nel "contro" rimarranno inemendabili.
      Se su questo argomento do l'impressione di essere un po' talebana... in effetti probabilmente lo sono.
      Comunque documentarsi non fa mai male, in questo senso Alberto Pellai non è proprio l'ultimo dei psicopedagogisti:
      il video:
      https://www.youtube.com/watch?v=Pt89jIehTCE
      la trascrizione:
      https://www.meetingrimini.org/eventi-totale/social-e-intelligenza-artificiale-non-serve-lo-schermo-per-crescere-smart/

      Ciao, buona giornata!

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    6. Grazie siu. Non appena avrò un attimo guarderò tutto.
      Buona giornata anche a te ;-*

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    7. Siu, ho chiesto a ChatGpt di riportare ciò che ha scritto e detto Yual Noah Harari, che sull'IA ha scritto in molti suoi libri, riguardo a questo argomento. Copio-incollo qui di seguito, magari qualche spunto può essere interessante.

      Yuval Noah Harari ha parlato ampiamente dell’intelligenza artificiale (IA), sia nei suoi libri che in interviste, articoli e conferenze. Di seguito una sintesi dei suoi principali contributi e riflessioni sul tema:


      ---

      📚 Nei suoi libri

      1. Homo Deus: Breve storia del futuro (2015)

      Harari esplora il futuro dell’umanità in un mondo dominato da tecnologie avanzate, inclusa l’intelligenza artificiale.

      Sottolinea il rischio che algoritmi intelligenti possano conoscere meglio gli esseri umani di quanto noi conosciamo noi stessi.

      Discute l’idea che l’IA possa superare le capacità cognitive umane, mettendo in crisi il concetto di libero arbitrio e di democrazia.



      2. 21 lezioni per il XXI secolo (2018)

      Dedica interi capitoli all’impatto dell’IA sul lavoro, sulla politica e sulla società.

      Esprime preoccupazione per la combinazione tra IA e biotecnologie, che potrebbe essere usata per manipolare o controllare le persone.

      Avverte del pericolo di una “dittatura digitale”, dove pochi attori (governi o aziende) controllano algoritmi potentissimi.


      🎙️ In interviste e conferenze

      Harari ha spesso espresso posizioni forti sull’IA, tra cui:

      Al World Economic Forum (Davos):

      > "Coloro che controllano i dati, controlleranno il futuro non solo dell’umanità, ma della vita stessa."



      In una conferenza TED (2020):

      > "L’intelligenza artificiale potrebbe distruggere la democrazia se non la regoliamo in tempo."


      🧠 Temi ricorrenti nelle sue riflessioni:

      Perdita del lavoro umano: l’IA potrebbe rendere obsoleti milioni di lavori, creando una “classe inutile”.

      Manipolazione mentale e politica: algoritmi in grado di prevedere e influenzare il comportamento degli individui minacciano la libertà personale.

      Etica e regolamentazione: sottolinea l’urgenza di stabilire regole globali sull’uso dell’IA, prima che diventi troppo potente e incontrollabile.

      📰 Articoli e saggi

      "The world after coronavirus" (Financial Times, 2020)
      Harari mette in guardia contro l’uso delle tecnologie (incluse IA e sorveglianza biometrica) introdotte durante emergenze sanitarie, che potrebbero rimanere anche dopo.

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    8. Sì, certamente è interessante.
      A margine, però, che ti devo dire... a me non va di affidarmi a ChatGPT o simili, che mi lasciano diffidente e sospettosa, per cui alle fonti preferisco accedere da sola.
      Aggiungo che articoli come questo dell'insostituibile Attivissimo non fanno che rafforzare la mia tendenza:

      https://attivissimo.me/2025/06/04/podcast-rsi-avvocati-giornalisti-e-governanti-collezionano-figuracce-con-lia/

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    9. Attivissimo? Con me sfondi una porta aperta. Lo seguo più o meno dalla fine degli anni Novanta, quando ancora non aveva neppure il blog e distribuiva i suoi contenuti tramite newsletter :-)

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  5. Inquietante... L'intelligenza artificiale fa paura!

    Secondo me King potrebbe venire nel riminese ci sono molti luoghi suggestivi che nulla hanno da invidiare al Maine.

    Proprio Montebello di Torriana 😱.

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  6. Si può dire che una vicinanza straordinaria.

    podi-.

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  7. Spero tu ti sia ricordato di dargli il mio numero di telefono... 😁

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    1. Occavolo, no. Vabbe', la prossima volta 😁

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    2. Lo sai, vero, che così ti sei esposto a terribili rappresaglie?! 🤨

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