Luca Mercalli è uno dei più noti climatologi e divulgatori scientifici italiani. Qualche giorno fa ha intrattenuto un bel dialogo con Luca Sommi da cui è nata una interessantissima lezione sulla storia dei cambiamenti climatici: la loro genesi, la loro evoluzione, le cause, gli sviluppi e gli scenari futuri. Ovviamente, tra gli argomenti toccati, c'è anche il famoso "Ha sempre fatto caldo" di cui si parla tanto in questo periodo, uno dei ritornelli più stupidi utilizzati dai negazionisti del cambiamento climatico.
Non è una lezione noiosa, anche se tratta temi scientifici, perché Mercalli, da buon divulgatore, riesce a spiegare concetti complessi con semplicità e anche ironia. Poi lui è già simpatico di suo, per cui...
Insomma, lasciate stare Cruciani e quando volete conoscere e approfondire temi complessi ascoltate chi quei temi li studia da tutta la vita.
Credo che non capirò mai perchè molta gente (fra cui, ahimé, anche qualcuno che conosco abbastanza da vicino) per attingere informazioni non scelga Mercalli, o Mario Tozzi, o Telmo Pievani, per dire i primi che mi vengono in mente, bensì Cruciani, o il primo emerito pirla che straparla sui social.
Qualcosa in merito in effetti l'ho letta. Mi sono fatta comunque un'idea, del tutto personale e sicuramente parziale, a partire da alcune caratteristiche psicologiche in particolare di una persona che conosco abbastanza bene e che (in particolare sul Covid, ma anche su temi politici) s'informa essenzialmente su Facebook. La metterei così: le fonti scientifiche sono per definizione problematiche, nel senso che aprono a prospettive, a collegamenti e approfondimenti, oltre a indicare quanto determinati comportamenti possano essere consigliabili o deleteri, mentre invece le ipotesi complottiste, date spesso se non sempre per granitiche, chiudono il discorso prima ancora di aprirlo. Insomma il fatto che un problema sia frutto di un qualche tipo di complotto ti esime dal porti qualsiasi ulteriore domanda, e dunque ti evita ogni ulteriore rottura di capo, o problema di coscienza; in tal senso mi sembra più che altro la soluzione psicologicamente più comoda.
Esatto, è proprio così. In sostanza il complotto è più intuitivo perché dà risposte più veloci e meno impegnative ai problemi. Una delle spiegazioni di questo fenomeno, citata anche da Telmo Pievani nel libro Nati per credere, è di tipo evolutivo. Nel senso che per i nostri antichi antenati la velocità nell'elaborazione di una risposta a uno stimolo, ad esempio l'attacco di un predatore o il trovarsi di fronte a un pericolo improvviso, poteva fare la differenza tra la vita e la morte. Se ti fermavi a riflettere eri spacciato. Oggi noi non siamo più cacciatori/raccoglitori e non corriamo il rischio di essere aggrediti da qualche predatore, ma il nostro cervello ragione ancora come quello dei nostri antichi antenati. È per questo che la nostra mente trova più intuitive le risposte più semplici e veloci agli stimoli e più controintuitive le risposte complesse. Da qui il successo del complottismo e (purtroppo) il successo di una certa politica basata sugli slogan a effetto.
Infatti deve esserci per forza una risposta biologico-psichiatrica a tanto negazionismo. Non c'è niente da fare, più dici loro che ok, anche trent'anni fa c'erano giornate con 30 gradi, ma adesso si arriva anche a 35/40 gradi e per lunghi periodi con tanto di dati, prove, morti per caldo, cambiamenti della biosfera, e più sorridono e fanno spallucce. È come giocare a scacchi coi piccioni. Probabilmente è solo rassicurante.
Il rimedio a questa situazione ci sarebbe: la cultura, lo spirito critico, la razionalità, la capacità di guardare e analizzare i problemi per quello che sono, non a partire dall'emotività, ma, come è noto, viviamo in un'epoca caratterizzata da una drammatica assenza di queste cose.
Inutile nascondere la verità su tutto il male fatto dalla sinistra nella provincia di Rimini.
La cementificazione inquina l'ambiente, toglie la vita, devasta il paesaggio.
È giusto far sapere che i responsabili non sono solo i negazionisti ma soprattutto gli speculatori edili, banche, multinazionali che hanno trovato nella politica di sinistra un appoggio piuttosto che un opposizione.
Nonostante il calo della popolazione nel mio Comune continua la cementificazione selvaggia ☹️ oltre il 60% risulta cementificato! Un dato sconvolgente . La giunta comunale? PD e vari altri partiti di sinistra neoliberale.
Dell'ambiente non se ne frega nessuno e andrà sempre peggio perché l'unica cosa che conta sono i soldi...
Credo che non capirò mai perchè molta gente (fra cui, ahimé, anche qualcuno che conosco abbastanza da vicino) per attingere informazioni non scelga Mercalli, o Mario Tozzi, o Telmo Pievani, per dire i primi che mi vengono in mente, bensì Cruciani, o il primo emerito pirla che straparla sui social.
RispondiEliminaTempo fa lessi un libro che si chiama Come funziona la mente, dello psicologo cognitivo americano Steven Pinker. Lì alcune risposte ci sono.
EliminaQualcosa in merito in effetti l'ho letta. Mi sono fatta comunque un'idea, del tutto personale e sicuramente parziale, a partire da alcune caratteristiche psicologiche in particolare di una persona che conosco abbastanza bene e che (in particolare sul Covid, ma anche su temi politici) s'informa essenzialmente su Facebook. La metterei così: le fonti scientifiche sono per definizione problematiche, nel senso che aprono a prospettive, a collegamenti e approfondimenti, oltre a indicare quanto determinati comportamenti possano essere consigliabili o deleteri, mentre invece le ipotesi complottiste, date spesso se non sempre per granitiche, chiudono il discorso prima ancora di aprirlo. Insomma il fatto che un problema sia frutto di un qualche tipo di complotto ti esime dal porti qualsiasi ulteriore domanda, e dunque ti evita ogni ulteriore rottura di capo, o problema di coscienza; in tal senso mi sembra più che altro la soluzione psicologicamente più comoda.
EliminaEsatto, è proprio così. In sostanza il complotto è più intuitivo perché dà risposte più veloci e meno impegnative ai problemi.
EliminaUna delle spiegazioni di questo fenomeno, citata anche da Telmo Pievani nel libro Nati per credere, è di tipo evolutivo. Nel senso che per i nostri antichi antenati la velocità nell'elaborazione di una risposta a uno stimolo, ad esempio l'attacco di un predatore o il trovarsi di fronte a un pericolo improvviso, poteva fare la differenza tra la vita e la morte. Se ti fermavi a riflettere eri spacciato. Oggi noi non siamo più cacciatori/raccoglitori e non corriamo il rischio di essere aggrediti da qualche predatore, ma il nostro cervello ragione ancora come quello dei nostri antichi antenati. È per questo che la nostra mente trova più intuitive le risposte più semplici e veloci agli stimoli e più controintuitive le risposte complesse. Da qui il successo del complottismo e (purtroppo) il successo di una certa politica basata sugli slogan a effetto.
Infatti deve esserci per forza una risposta biologico-psichiatrica a tanto negazionismo. Non c'è niente da fare, più dici loro che ok, anche trent'anni fa c'erano giornate con 30 gradi, ma adesso si arriva anche a 35/40 gradi e per lunghi periodi con tanto di dati, prove, morti per caldo, cambiamenti della biosfera, e più sorridono e fanno spallucce. È come giocare a scacchi coi piccioni. Probabilmente è solo rassicurante.
EliminaIl rimedio a questa situazione ci sarebbe: la cultura, lo spirito critico, la razionalità, la capacità di guardare e analizzare i problemi per quello che sono, non a partire dall'emotività, ma, come è noto, viviamo in un'epoca caratterizzata da una drammatica assenza di queste cose.
EliminaUn'ora e venti... Lo guarderò, di sicuro, ma nei prossimi giorni.
RispondiEliminapodi-.
Interessantissima lezione, almeno per chi è interessato a questi argomenti.
EliminaConfermo; ho cominciato a guardare il video e non sono più riuscita a staccarmi finché non sono arrivata alla fine.
EliminaAnche io. L'ho iniziato quasi per caso e ci sono rimasto incollato fino alla fine.
EliminaSi può dire che i negazionisti sono di tutti i partiti? Anzi peggio i distruttori dell'ambiente sono anche di sinistra ☹️.
RispondiEliminaGuardiamo il riminese terra storicamente di sinistra la cementificazione fa spavento!
C'era proprio bisogno vent'anni fa di costruire il centro commerciale Le Befane? I veicoli e i tir che transitano attorno ad esso quanto inquinano?
Quello che ho scritto è un dato di fatto
RispondiEliminahttps://www.fattodiritto.it/emergenza-ambientale-cementificazione/
Sono nato e cresciuto nel riminese in particolare nella costa la cementificazione è stata spietata ☹️.
https://www.ilrestodelcarlino.it/rimini/cronaca/la-riviera-che-non-ce-piu-quella-lunga-scia-di-cemento-che-si-e-presa-l87-della-costa-62c1ada7
Inutile nascondere la verità su tutto il male fatto dalla sinistra nella provincia di Rimini.
La cementificazione inquina l'ambiente, toglie la vita, devasta il paesaggio.
È giusto far sapere che i responsabili non sono solo i negazionisti ma soprattutto gli speculatori edili, banche, multinazionali che hanno trovato nella politica di sinistra un appoggio piuttosto che un opposizione.
Nonostante il calo della popolazione nel mio Comune continua la cementificazione selvaggia ☹️ oltre il 60% risulta cementificato! Un dato sconvolgente .
La giunta comunale? PD e vari altri partiti di sinistra neoliberale.
Dell'ambiente non se ne frega nessuno e andrà sempre peggio perché l'unica cosa che conta sono i soldi...