venerdì 23 giugno 2023

Carne e pubblicità


È cosa abbastanza risaputa che uno dei maggiori veicoli di menzogne e illusioni, oggi, è la pubblicità. Per capire fino a che punto, è sufficiente leggere libri come questo. Ma anche senza leggere libri, è sufficiente guardare un qualsiasi spot per capirne la natura menzognera.

Mi sono venuti in mente questi pensieri mentre guardavo su una rivista la pubblicità qui sopra, che reclamizza carne di manzo. Cosa si vede? Due bovini che pascolano tranquillamente e in solitudine in una specie di paradiso terrestre composto di prati verdi, cieli azzurri, mare blu. Il richiamo alla natura è contenuto anche nello slogan che accompagna la pubblicità: "buona per natura". Insomma, il messaggio che passa è che mangiare una bella bistecca di manzo non solo è perfettamente naturale ma è anche un gesto che aiuta la natura. 

La realtà è invece che la produzione e il consumo di carne, e in particolar modo carne bovina, sono tra le attività umane quelle che hanno i maggiori impatti sul clima del pianeta e che producono i maggiori disastri a livello di consumo di acqua, suolo, biodiversità.

Diciamo che se quella pubblicità fosse realistica, come sfondo alla bistecca dovrebbero esserci immagini che ritraggono deserti, inondazioni, alluvioni, migrazioni, fame, guerre, innalzamento degli oceani, eventi meteorologici estremi e quant'altro. Ma allora non sarebbe pubblicità.


2 commenti:

  1. Con la pubblicità ho un non-rapporto. In generale mi suscita fastidio per l'interruzione di ciò che stavo seguendo, ma sono anche abbastanza impermeabile a ciò che vorrebbe dirmi. Mi viene da smontarla, per vedere ciò che ci sta dietro. Tipo: guarda quanto è felice il marito del Pocket Coffee gelato che con il prodotto si evita di dover preparare venti versioni di caffè per gli amici... Insomma, sono lieta che abbiamo a disposizione lo zapping. In quanto all'ipocrisia... bhe, viviamo nella nostra epoca.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Concordo sulla fastidiosità e invadenza della pubblicità. Non tanto quella della televisione, anche perché non avendola più in casa da tempo la cosa non mi tange, quanto quella presente in ogni dove: cartelloni in strada, radio, giornali, YouTube, siti internet, social.
      Non si vive più.

      Elimina

Il Vannacci che è in me

Parafrasando il grande Giorgio Gaber, a me non spaventa il Vannacci in sé, ma il Vannacci che è in me, in noi, in tutti.  Quando...