"M… che pigna che gli ho dato». «Gli ho fatto una presa, gli ho calciato fuori e poi l’abbiamo portato dentro insieme, e vabbè gli abbiamo tirato due, tre schiaffi a testa, no, ma così, giusto per…». Parlava così, vantandosi con la sua fidanzata tra una risata e l’altra, uno dei poliziotti accusati di aver compiuto ripetuti pestaggi ai danni di cittadini fermati nel corso di controlli di routine – quasi sempre stranieri. Il caso deflagrato questa mattina sta scuotendo la città di Verona e le forze dell’ordine. Un ispettore e quattro agenti del Nucleo Volanti sono stati arrestati e posti ai domiciliari per i presunti atti di violenza – avvenuti tra luglio 2022 e marzo 2023 – nei riguardi di persone sottoposte, a vario titolo, alla loro custodia. I cinque dovranno rispondere di accuse pesantissime: tortura, lesioni aggravate, peculato, rifiuto e omissione di atti di ufficio e falso ideologico in atto pubblico per aver successivamente truccato i verbali in modo da allontanare qualsiasi sospetto. A dare il senso di ciò che avveniva nelle stanze della Questura di Verona quando i fermati erano in servizio è l’ordinanza del gip, che descrive le vessazioni imposte ai malcapitati. [...] In uno dei casi di violenza ricostruiti, due poliziotti non avrebbero solo malmenato una persona sottoposta a fermo, ma l’avrebbero anche costretta a urinare per terra, per poi spingerla in un angolo, farla cadere e a terra e usarla «come uno straccio per pulire il pavimento». In un altro caso un agente sferrò uno schiaffo al volto di uno dei fermati, si legge nell’ordinanza, così potente da fargli perdere i sensi per alcuni minuti. «Stai zitto, altrimenti entro dentro e vedi cosa ti faccio», diceva poi uno degli agenti a un altro dei fermati. Oltre a calci e pugni, i malcapitati – di regola stranieri, senzatetto o affetti da gravi dipendenze – venivano minacciati anche con altri strumenti atti a offendere, come lo spray al peperoncino. «Ti spruzzo nel c…o», avvertiva uno dei poliziotti. Che non lesinavano pure, per completare il quadro, insulti razzisti di accompagnamento." (fonte)
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Viene da chiedersi quale lavoro sia e a chi obbediscono. Domanda oziosa, comunque,
RispondiEliminaCiao Andrea.
Ciao Sari.
EliminaIo credo che il problema sia a monte: come vengono selezionati? Questi penso che siano stati direttamente assunti tramite pressioni politico-malavitose. Anni fa qualcosa di analogo è accaduto anche ad Aulla in una caserma dei carabinieri, al solito, non so come finirà il processo, perché alle volte le sentenze dicono che gli asini volano.
RispondiEliminaNon ho idea di come vengano selezionati, ma immagino che tra i requisiti richiesti non ci sia una valutazione dell'educazione sentimentale e della risonanza emotiva dei candidati, altrimenti queste cose non succederebbero.
EliminaA una delle visite di leva che dovetti fare (ben tre) ricordo nitidamente un ragazzo esaltato per essere stato arruolato, con tutta l'intenzione di fare carriera e potersi finalmente divertire a pestare "negri e drogati" con la divisa addosso, per dare un prezioso nonché adulto contributo all'ordine della nazione.
RispondiEliminaEcco, forse certa gente che entra nelle forze dell'ordine andrebbe analizzata un attimo meglio quando è ancora in erba, magari invece di perdere tempo col sottoscritto per una vista al limite della riforma e per qualche risposta "curiosa" al test Minnesota.