Si parla da qualche tempo - anzi se ne parla poco, in verità - di referendum. In particolare di due. Uno è quello annunciato da Renzi, proposto con l'intento di abrogare il Reddito di cittadinanza. Come è noto, Matteo Renzi, non ancora ripresosi completamente dall'immersione nel travaso di bile successivo all'esito del referendum costituzionale, si è da qualche tempo lanciato in questa nuova avventura e ha già dato il via a una massiccia campagna informativo-mediatica in questo senso.
Si tratta di una mossa propagandistica, naturalmente, buona giusto per prendere all'amo i soliti gonzi, dal momento che per tutta una serie di motivi procedurali, spiegati bene qui, nel 2022 non potrà dare avvio ad alcuna raccolta firme e fino almeno al 2025 questo referendum non potrà avere luogo. Ma ormai lo conosciamo: pur di non rassegnarsi a ben meritati oblio e irrilevanza, tutto va bene.
Il prossimo 12 giugno, invece, assieme alle amministrative si potranno votare i cinque quesiti sulla giustizia nel relativo referendum proposto da Lega e Partito radicale. Si tratta del tipico referendum che, molto presumibilmente, non raggiungerà il quorum e quindi finirà nel cestino. Per un motivo molto semplice: si tratta di quesiti estremamente tecnici e complessi che possono essere compresi solo da chi abbia buone conoscenze in giurisprudenza o procedure giudiziarie.
È in sostanza il classico referendum dove larghissima parte chi andrà a votare non lo farà con cognizione di causa ma basandosi su elementi di tipo emotivo o ideologico (indicazioni del partito o del politico di riferimento ecc.).
Vale anche per me, naturalmente. Mi sono un po' documentato sui quesiti e ammetto tranquillamente che relativamente a quattro dei cinque non saprei come votare. Una certa sicurezza ce l'ho solo su quello relativo alla separazione delle funzioni tra magistratura inquirente e giudicante, dove voterei abbastanza convintamente no. Le schede degli altri quattro credo che le lascerei in bianco.
Chi volesse avere un'idea di ciò di cui si sta parlando può dare un'occhiata qui.
Mi interessava soltanto il referendum per l'abolizione della caccia... Chissà perché più complessi e "istituzionali" sono i quesiti proposti, più facilmente raggiungono le firme per giungere a noi; a me la cosa puzza.
RispondiEliminaQual è la data del referendum sulla caccia?
EliminaNon si è fatto più perché non si sono raggiunte le firme sufficienti, a causa di una disorganizzazione e disinformazione di fondo (due comitati promotori rivali, sottoscrizione con firma digitale che ho supportato senza saperne l'esito...).
EliminaAh, ok... Peccato, quello l'avrei sottoscritto.
EliminaUno dei semplici motivi per cui il referendum non raggiungerà il quorum non è tanto per la complessità dei quesiti ma soprattutto - basta chiedere in giro - perché una marea incredibile di gente non sa neanche che ci sarà un referendum, il 12 giugno :(
RispondiEliminaDisinformazione (interessata?), insomma...
EliminaSempre lieta di dichiararmi renziana: caro Andrea non sei tu il metro della mia intelligenza!
RispondiEliminaMai preteso di esserlo. Allo stesso tempo, sono lieto di dichiararmi libero da affiliazioni politiche di qualsiasi tipo, cosa che mi consente di poter criticare liberamente chi voglio.
EliminaBeh, ognuno può dichiararsi come crede. Anche a me Renzi non piace, ma se a uno piace, liberissimo.
RispondiEliminaSui quesiti referendari, a differenza di te non ho alcuna certezza.