mercoledì 25 maggio 2022

Rumore

La bella stagione porta sempre con sé un forte aumento del traffico di motocicli e ciclomotori. Ogni anno, puntualmente, mi chiedo cosa spinga tanti ragazzini a "truccare" i loro mezzi, a modificarli, cioè, non tanto e non solo per ottenere migliori prestazioni, ma semplicemente perché facciano più rumore. Fateci caso: a molti ciclomotori viene modificata la marmitta al solo scopo di produrre più rumore. Nient'altro.

Già viviamo in una società sommersa di rumori: macchine, traffico, suonerie, allarmi, musiche di sottofondo in ogni esercizio commerciale. Perfino in macchina abbiamo sempre la radio accesa. Viviamo in una società in cui, di questo passo, si arriverà a pagare per avere "pacchetti" di silenzio. Che senso ha, in tutto questo, adoperarsi e spendere soldi ed energie per avere ancora più rumore?

10 commenti:

  1. Evidentemente al "rumore"gli si attribuisce un valore inconscio di annullamento alla capacità/possibilità di pensare,una sorta di ondata in cui tuffarsi dove anche la durata del tempo diventa un idea di possesso,che si può gestire e regolare a proprio piacimento...e più cresce il desiderio di procurare rumore ,più si sta semplicemente ammettendo un autolesionismo fisico e spirituale...

    Ma no che non pagheremo per avere pacchetti di silenzio :)...il silenzio già si riscatta da sé meditando su certi comportamenti.

    Buona giornata


    L.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. >Ma no che non pagheremo per avere pacchetti di silenzio

      A dire il vero succede già :-)

      Elimina
    2. Capisco cosa intendi adesso ,ho letto una sorta di propaganda volta allo spirito e al suo benessere,ma quanto dura fin quando finisce il denaro per poterselo permettere?:)...nooo,lo spirito è fatto di totale libertà e risiede in quei posti stessi ,non vi sono tariffe o denaro che tengano e l'uomo rimane al suo servizio,schiavo del denaro e illuso di una libertà a scadenza breve..

      Diverso però è il concetto che esprime Vittorino Andreoli nel suo libro "beata solitudine",in riferimento a quella necessità di ritrovare una dimensione contemplativa della vita per riappropriarsi, silenziosamente,del senso delle nostre esistenze e per dare spazio «a quel monaco che si nasconde nel profondo di ciascuno di noi, al suo bisogno di solitudine e di mistero, perché una vita pienamente umana non può fare a meno dell'invisibile».

      E con questo anche la fede e l 'esistenza di Dio(temi da te trattati)vengono a farci visita:)

      Grazie per le riflessioni che mi porti a fare e buona serata...


      L.

      Elimina
  2. Equivale allo stereo a palla ai semafori, alle marmitte delle piccole auto senza targa (una volta esclusiva dei rampolli di buona famiglia), allo stridere dei cellulari a viva voce. Tutta gente che, nel silenzio assordante, finirebbe tramortita dall'eco del nulla proveniente dalla propria scatola cranica.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Scusa, ero io che commentavo senza aver prima effettuato l'accesso.. ;)

      Elimina
    2. Sai che l'avevo intuito? :-)

      Elimina
  3. Avete mai visto, o riuscite anche solo ad immaginare, una ragazza che viaggia su un motorino truccato per fare più rumore? Non credo... per dire che secondo me si tratta del tipico esibizionismo maschile, insomma un "ce l'ho più lungo io!", "guarda quanto sono forte!" ecc. tradotto in chiave uditiva, alquanto triste e in questo caso anche particolarmente molesto.
    Giorgio Giorgi naturalmente puoi smentirmi ;-))

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Sì, è vero. Si vedono anche ragazzine, naturalmente, in giro in scooter, ma il vezzo di modificare questi ultimi per fare più casino è tipicamente maschile.

      Elimina
  4. Anche io da ragazzino ho avuto il ciclomotore, un Ciao PX fumo di Londra, ma non ho mai fatto modifiche di alcun tipo, probabilmente anche perché i miei non volevano.
    Ciao Valeria :-)

    RispondiElimina
  5. Hai letto "Non si uccidono i poveri diavoli" o visto qualche sua trasposizione televisiva?
    Beh, io sono esattamente come Maurice Tremblet, la vittima del racconto: detesto i rumori, inclusi i cantieri aperti nel vicinato per ristrutturazioni edili, senza manco chiedere ai vicini, e spesso senza rispettare gli orari di silenzio "se il giorno prima ha piovuto e sono rimasti fermi".
    Detesto i rumori di motoseghe che tagliano gli alberi, oramai non ne sono rimasti quasi più nel mio quartiere; detesto il ronzio del rasoio elettrico...
    Marmitte truccate di motorini? Attaccherei un tubo di gomma per l'acqua allo scappamento, e ne userei l'altro capo per fare un clistere ai rispettivi motociclisti, obbligandoli a mandare su di giri il motore, ovviamente.

    RispondiElimina

Rifarei tutto

Indipendentemente da quale sarà la sentenza, dire "Rifarei ciò che ho fatto", "Rifarei tutto" ecc., cosa che si sente sp...