lunedì 7 febbraio 2022

Il papa e i lager

Mi è piaciuto quel dire che in Libia ci sono i lager senza mezze parole, senza usare termini più dolci per edulcorare, come fanno tanti, la questione. Lo ha fatto un papa in prima serata su una televisione nazionale e la cosa mi è piaciuta. La questione dei lager in Libia si tende generalmente a farla passare sotto traccia, perché è sempre bello pensare che il mondo funzioni bene, un po' per non impressionarci e un po', forse, anche per evitare l'imbarazzo di dover ammettere che quei campi di concentramento sono finanziati anche da noi.

Anche altri papi hanno toccato spesso la questione dell'immigrazione, lo ha fatto Ratzinger e anche Wojtyla, ma sono sempre stati discorsi generici, quasi dovuti, in ossequio obbligato a quel "ero forestiero e mi avete accolto" su cui un papa non potrebbe sorvolare neppure se volesse; prese di posizione tranquille inserite quasi sempre in discorsi più ampi in cui venivano analizzati altri problemi. 

Invece Bergoglio, rappresentante di tutto ciò che è massimamente distante da me, è andato in televisione a dire che a un centinaio di chilometri da noi ci sono lager non molto diversi dai tanti che hanno tristemente costellato la storia del Novecento. Poi sulle implicazioni non mi dilungo, ma per una volta: bravo papa Bergoglio.

14 commenti:

  1. Vai dicendo in giro che non guardi la televisione e poi vai a guardare il Papa, in televisione, che è "rappresentante di tutto ciò che è massimamente distante da me" ? Birichino!

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    1. Ho linkato la notizia nel post, non ti viene il dubbio che io possa averla letta nel medesimo articolo che ho linkato?
      Chiedo per un amico.

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  2. Io l'ho ascoltato invece, e a me è sembrato generico come tutti, come sempre. Basta guerre, basta poveri, basta fame, basta immigrati affogati, basta lager. Ma lo IOR rimane là, i monasteri chiusi agli immigrati rimangono là, le suore che al massimo lavano i piedi a Ratzinger rimangono là, un buffetto ai pedofili e un rimbrotto ai troppo ricchi. Buona cena.

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    1. Beh, certo, nessuno si aspetta che un appello in tv cambi qualcosa, sarebbe ingenuo pensarlo.
      Nel post ho solo scritto che mi è piaciuta questa cosa che qualcuno di autorevole, e che piaccia o no un papa lo è, vada in prima serata, col 25% di share, a dire cose che generalmente rimangono relegate in spazi di nicchia. Tutto qua.

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    2. Da buon fan di Luciani mi aspetto sempre qualcosa di rivoluzionario da un Papa. Qualcosa di talmente rivoluzionario da poter rischiare la vita.

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    3. Di' la verità: ti piacciono i pontificati brevi :-)

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  3. Concordo. Chiamarli lager significa far capire la situazione. Bisogna considerare che è un papa, e quindi non si può pretendere che sfasci tutta la gerarchia o prenda a parolacce certuni o ribalti tutti i dogmi. Però bisogna ammettere che dice spesso cose sensate, e che soprattutto parla anche di temi come lo sfruttamento sul lavoro e le ingiustizie con un linguaggio semplice e chiaro, molto diretto, poco "papale". Dire che non ha per nulla spirito evangelico sarebbe ingiusto.
    Buona serata, Andrea.

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    1. Si, dice spesso cose sensate e, specie riguardo ai temi etici e morali, abbastanza rivoluzionarie per un papa. Anche sul tema delle migrazioni batte spesso. Mi viene da pensare che un po' sia dovuto al fatto che anche lui, in fondo, è un extracomunitario e viene dal sud del mondo; magari è anche questo il motivo di tanto "accanimento", è un tema che sente suo. Chissà.
      Buona serata, Romina.

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  4. A me sto Papa piace…penso che sia inutile aggrapparsi a discorsi tipo ha parlato di quello ma doveva parlare anche di altro.
    A volte si parla solo per il gusto di contraddizione.
    Ma son argomentazioni sterili alla fine di quello che argomenti te con questo post.
    Comunque non avevo seguito il discorso del Papa da Fazio.
    Ti ringrazio per avercene dato un estratto..
    Ciao

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    1. Non l'ho seguito neanche io, in realtà, ho solo letto la notizia il giorno dopo.
      Ciao Max.

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  5. Ti chiedo scusa se mi permetto di dire che i lager di cui parlava il papa sono (e lo ha proprio specificato bene) "quelli dei trafficanti di esseri umani". Spero non finanziamo anche quelli :). Forse non lo sapevi perchè non lo hai seguito nell'intervista TV. Sono di passaggio sul tuo blog, scrivi riflessioni interessanti.
    Nivy

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    1. Grazie Nivy, e benvenuta nel mio blog.
      L'equiparazione tra i lager libici e quelli del Novecento l'ho fatta io, spiegandone i motivi qui.
      Per quanto riguarda quelli di cui parla Bergoglio, sì, purtroppo li finanziamo anche noi, come puoi leggere qui.

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  6. Scusa se insisto, ma c'è una differenza tra le carceri legali, di stato, libiche (che si sa: in tutti i paesi poveri le carceri sono spaventosi tuguri pieni di violenza e fame), con i campi di detenzione illegali e segreti dove i trafficanti tengono coloro che non hanno finito di pagare il loro debito per il trasferimento in Italia e dove vengono torturati e malmenati finché non lo fanno, dopodiché potranno accedere al gommone e sperare di arrivare alla nave ONG prima di affondare. Lo dicono le inchieste TV con tanto di testimonianze dei diretti interessati arrivati in Italia, non sono io ad affermare questo.
    Dalle carceri invece non escono per andare al gommone. Sono in prigione per essere entrati in Libia illegalmente. Non è facile agire su questo: sarebbe come se i libici volessero metter bocca sulla nostra legislazione e sulla gestione dei nostri detenuti. Non si può fare. Il papa, per non farsi nemici, ha specificato "quelli dei trafficanti". Per il resto non dico altro. Si tratta di questioni internazionali complesse che richiedono competenze che non ho. Posso solo osservare che in Italia la questione "sbarcati" è gestita malissimo.
    Scusa ancora se sono tornata sull'argomento.
    Nivy

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    1. Non capisco perché ti scusi, a me fa piacere dialogare e sentire i punti di vista di chi passa di qui.

      Tornando ai lager, io credo che sia ovvio che il papa si riferisse ai centri di detenzione illegali in cui i poveretti in attesa di potere imbarcarsi vengono torturati finché non hanno pagato quanto dovuto e spesso uccisi.
      Per quanto riguarda le carceri legali e "ufficiali", non so quanto possano essere migliori dei centri illegali di detenzione dei migranri, visto anche il caos politico e sociale che regna in Libia. Del resto, a ben guardare, neppure il nostro sistema carcerario è un esempio di virtù per il mondo, dal momento che l'Europa ha ripetutamente richiamato e sanzionato il nostro paese perché il nostro sistema carcerario ha ripetutamente violato i basilari diritti umani. E pure il papa, spesso, ha rivolto appelli affinché si migliori la situazione da terzo mondo delle nostre carceri.

      Più che la questione "sbarcati", io direi che è la questione immigrazione in generale che nel nostro paese è sempre stata gestita malissimo, ma qui il discorso sarebbe lungo.

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