Il 18 febbraio 1940 nasceva Fabrizio De André e ogni volta che penso a lui, all'importanza che ha avuto nella mia vita, mi viene in mente Salvini, quando disse pubblicamente che De André è stato uno dei suoi cantautori preferiti. Che poi, magari, non è neppure vero e lui manco lo conosce, a De André, e ha detto così in occasione di un suo anniversario o di una commemorazione solo per il gusto di salire sul treno delle celebrazioni, come suo solito. Ma a me questa cosa irrita fortemente. Il fatto che mi venga automatica questa associazione, dico.
De André è stato il cantore degli ultimi, degli esclusi, dei soli, dei disperati: gli zingari, i poveri, gli stranieri, gli emarginati per il loro orientamento sessuale, esattamente le stesse categorie di persone detestate da Salvini. Eppure lui, De André, era il suo cantautore preferito, dice. Vorrei non avere mai letto quella cosa; adesso non lo saprei e non mi verrebbe questa associazione ogni volta.
Lascia perdere, ascolta Faber e basta.
RispondiEliminaCerto che lo ascolto, ci mancherebbe.
EliminaCi sono lati dell'umano che non sono scrutabili. Anche Hitler scriveva poesie e viene da pensare che il bello piaccia a tutti. O sanno del bello e lo usano per i loro scopi, chissà... La verità non la sapremo mai ma tu non sciupare il sentimento che provi per De Andrè... faresti un dispetto a te stesso.
RispondiEliminaCiao.
Certo che non lo sciupo. Anzi, a modo mio, lo rafforzo.
EliminaCiao Sari.
Magari se è vero che gli piace, a forza di ascoltarlo, qualcosa impara.
RispondiEliminaImpara? :-)
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