giovedì 8 luglio 2021

Notti magiche

Stamattina il giornale riportava la lunga serie di atti vandalici che hanno costellato la notte della vittoria dell'Italia sulla Spagna. Da Cesenatico a Rimini a Riccione e oltre, pali divelti, risse, ubriacature moleste, danneggiamenti di cose pubbliche. Qua a Rimini un gruppo di giovani ha assaltato e danneggiato un bus pubblico, salendo sul tetto e ballandoci sopra cantando l'inno di Mameli, col rischio oltretutto di venire folgorati dai cavi elettrici soprastanti (che se fosse successo non credo mi sarebbe dispiaciuto più di tanto: lo so, sono una brutta persona). 

Non oso pensare a cosa potrebbe succedere domenica sera se vincessimo contro l'Inghilterra. 

Boh, non so, non è che io voglia generalizzare o indulgere in stucchevoli moralismi, e poi sicuramente la stragrande maggioranza delle persone ha festeggiato tranquillamente in maniera civile, magari uscendo di casa per andare a mangiarsi un gelato. Il fatto è che non riesco in nessun modo a capire questa cultura imperante che associa la festa alla devastazione. Che senso ha? Il bus pubblico che viene devastato è anche di chi lo devasta; i pali lungo la strada, le panchine, i cestini, gli arredi non sono cose piovute da Marte, ma di tutti. E chi li distrugge, distrugge cose che sono anche sue.

Forse è solo mancanza di educazione, di consapevolezza, di senso civico (se non ricordo male, l'ora di educazione civica a scuola è stata abolita già da tempo, magari c'entra anche questo). Forse la famiglia e la scuola hanno fallito nella loro opera di educazione e ciò che succede non è altro che il palesarsi degli effetti di questo fallimento. O forse c'è anche altro, chi lo sa...

19 commenti:

  1. … C'è che avrebbero bisogno di essere ingaggiati al recupero di tutto ciò che hanno distrutto con un lavoro, diciamo, volontario; chissà, forse, piegando la schiena e mettendosi a lavorare potrebbero arrivare a comprendere il valore dei beni comuni.
    sinforosa

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    1. Sì, forse potrebbe servire a qualcosa, ma non sono molto fiducioso. Il lavoro andava fatto prima, a monte; oltrepassata una certa età, non credo che tentativi di recupero possano avere successo. Ma magari sbaglio.

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  2. Lo sfogo inconsulto di chi trasgredisce coperto dalle scorribande da branco. Psicanalisti ci vorrebbero. Ma bravi.

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    1. Da che mondo è mondo, il branco, l'aggregazione hanno sempre fatto la forza, anche quando si tratta di compiere atti delinquenziali.

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  3. Il calcio è l'unico sentimento patriotico che unisce gli italiani.

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  4. Le teste di cazzo purtroppo NON sono una specie in via d'estinzione. E la famiglia, quella che deve EDUCARE i giovani, fallisce miseramente: quando un ragazzo ne combina di cotte e di crude e i suoi genitori lo difendono a spada tratta anziché cazzuolarlo come merita, si allevano un teppista - e spesso un criminale di più alto livello - in casa, questo è un dato di fatto.

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    1. Vero. Ci sarebbe qui tutto un discorso da fare sulle responsabilità sociali del sistema economico a cui siamo sottoposti. Riassumendo brutalmente, la società, oggi, è organizzata in modo che, per campare, entrambi i genitori devono lavorare, con tutto ciò che ne consegue in termini di qualità dell'educazione dei figli. Discorso complesso.

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  5. Cavolo mi dispiace Andrea.
    C'è gente terribile al mondo. Si sa.
    Però il calcio ha sempre avuto simili scorribande giovanili.
    Quel che non comprendo è cosa li fa ancora accadere.
    Mah!
    Ciao.

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    1. Diciamo che il calcio è un buon casus belli per innescare queste scorribande. Ma è uno dei tanti. Le cronache sono piene di fatti simili anche quando non ci sono partite, quindi in problema è molto più ampio e grave.
      Ciao, Pia.

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  6. Non credo sia difficile individuare questi tipi, un bel post a loro dedicato nell'albo pretorio del Comune di residenza,nomi, cognomi e indirizzo, così magari pure i genitori ci riflettono un po'sulla faccenda.

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    1. Tipo la vecchia gogna medievale. Non sarebbe mica una cattiva idea, sai? :-)

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    2. La galera aggiungerebbe solo dei problemi.

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  7. Non una giustificazione ma una spiegazione potrebbero essere i mesi di "lockdown". È nella natura dei giovani fare queste sciocchezze e, non avendole potute distribuire nell'arco dell'anno, vengono fatte tutte insieme alla prima scusa per fare "casino"...

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    1. Sciocchezze e fesserie ne abbiamo fatte tutti, da giovani, me compreso. Ma erano appunto fesserie, che è diverso da devastazioni e danneggiamenti.

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    2. Certamente: però è anche vero che la repressione per motivi sanitari, c'è stata ed è stata lunga e dura: gli adulti la sopportano più facilmente ma per i giovani penso sia molto più difficile. Da qui la reazione, chiaramente non giustificabile, causata dall'istinto di distruzione che si scarica tutto insieme appena trova la possibilità.

      Da un altro punto di vista quali altre spiegazioni possono esserci per questa impennata di vandalismo? Solo un caso mi pare strano...

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    3. Sono d'accordo, escluderei che si tratti di un caso. Il problema è che le ragioni sono molte e complesse.

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  8. Ne ho lette tante (a cominciare dal rider sardo preso a calci). Veramente non so cosa pensare. Ma ho paura che il fallimento educativo di cui parli potrebbe essere la causa. Ed è una cosa molto preoccupante se si pensa al futuro di questo Paese...

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    1. Sì, ho letto della vicenda del rider pestato. Tristezza e rabbia.

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