domenica 8 marzo 2020

Svegliarsi in zona rossa

E così, da stamattina sono in una zona rossa, non posso uscire dalla provincia e devo muovermi di casa solo per validi motivi. Non è un grosso problema, per me, dal momento che, lavoro a parte, il grosso delle giornate lo trascorro in casa tra libri e pianoforte, ma immagino che a tanti queste limitazioni peseranno non poco. Fa un certo effetto pensare a una Rimini militarizzata, quella stessa Rimini che da maggio a ottobre è invasa da milioni di turisti, ma tant'è. Passerà anche questa, prima o poi, no?

11 commenti:

Guchi chan ha detto...

Io non abito tanto lontano da te, anche se la provincia è diversa, quindi forse anch'io mi sveglierò in zona rossa una di queste mattine...

Claudia Turchiarulo ha detto...

Il vero problema sono i tanti che, la scorsa notte, hanno preso d'assalto le stazioni e gli aeroporti, salendo sul primo volo o treno che li condurrà al sud.
E' davvero assurdo che non si abbia alcun senso della responsabilità.
Spero che questa gente popoli presto le nostre carceri, anziché gli ospedali.
E non sono eccessiva.

Andrea Sacchini ha detto...

Ti auguro di no.

Andrea Sacchini ha detto...

Sì, ho letto cosa è successo. E concordo con te.

Sari ha detto...

Capisco lo sgomento di trovarsi in una zona rossa, che ci si sposti di frequente o meno, perchè il limite si fa muro con tutto quel che implica.
Rimini la bella, luogo delle mie vacanze, da gustare anche se piove per il bel centro storico e le iniziative che il comune sa mettere in cantiere. Unico neo: il sottopasso che se piove tanto...
Per la città, zona di fiere, mostre e incontri internazionali, la restrizione rappresenterà un gran danno economico... e il mio non è un pensiero superficiale o cinico perchè anche l'economia è, e sarà, salute.
Che la normalità sia ripristinata a breve e per tutta la nostra patria.
Ciao.

Andrea Sacchini ha detto...

Le implicazioni economiche che si produrranno se la faccenda non si risolverà a breve saranno disastrose, specie per una realtà come quella romagnola che per gran parte vive di turismo. Non è cinismo parlare di economia, è realismo, dal momento che le vita, oggi, è intrinsecamente legata all'economia.
Ciao.

Angela ha detto...

mah... a passare, passerà... con qualche sacrificio e qualche danno, che speriamo di contenere.
Soprattutto in termini di vite umane, ma poi anche su altri fronti (tipo quello economico).
Non eravamo (e non siamo) pronti a una cosa così...

serena domenica - per quanto è possibile -

Andrea Sacchini ha detto...

Che non fossimo pronti era in qualche modo da mettere in conto, dal momento che epidemie come questa sono rare e non prevedibili. Se c'è una cosa che invece è drammaticamente lampante è che non siamo un popolo maturo né, tantomeno, responsabile, perlomeno per larga parte. Ciò che sta succedendo in queste ore ne fornisce ampio riscontro.
Buona domenica anche a te.

MikiMoz ha detto...

Certo che passerà. E più collaboriamo, più passa prima... :)
Immagino che sia complicato non dover uscire, ma ci adattiamo per il bene di tutti.

Moz-

Andrea Sacchini ha detto...

Esatto. Il problema è che il concetto "bene di tutti" a molti risulta incomprensibile.

Sara ha detto...

Io non mi capacito del fatto che questa cosa stia colpendo il nostro Paese in modo cosí feroce!

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