martedì 23 novembre 2010

Sull'omosessualità (secondo Ratzinger)

Il famoso libro del papa ce lo stanno centellinando una pagina alla volta, come le anticipazioni dei libri di Bruno Vespa. Praticamente quando uscirà non sarà più una novità perché gli interessati l'avranno già letto e sapranno già cosa contiene.

L'anticipazione di oggi ha a che fare con la questione dell'omosessualità. Fortunatamente, al contrario di quanto pensano illustri politici ed esponenti della chiesa, Ratzinger non la considera una malattia. E questo è già qualcosa. Di più. Si spinge addirittura a dire che l'omosessuale non deve essere discriminato.

Aggiunge però che l'omosessualità non "è moralmente giusta". Il problema è sempre quello: il "moralmente" della chiesa, spesso, anzi quasi sempre, non coincide con il "moralmente" delle persone. Poi ritorna ai vecchi stereotipi coi quali la chiesa cattolica da centinaia di anni continua a imbambolare i fedeli: "Si potrebbe dire, volendosi esprimere in questi termini, che l’evoluzione ha generato la sessualità al fine della riproduzione".

Sì, si potrebbe anche dire. Oggi come oggi si può dire tutto.

2 commenti:

  1. si può anche dire che siccome a mio nonno gli girano spesso è un mulino a vento!
    Mi piacerebbe fare un'analisi psichiatrica alle persone che ancora vanno dietro alle balle della Chiesa.

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  2. Diciamo che da sempre la chiesa la pensa in questo modo e non è che ci si possa fare granché. Purtroppo.

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