martedì 21 ottobre 2008

Ma io devo consumare per forza?

I consumi sono da tempo al palo e la recessione, come ci viene costantemente ripetuto giorno dopo giorno, è alle porte. Anzi, è già qui, e quindi bisogna correre ai ripari. Bisogna fare in modo, cioè, che attraverso opportune misure la gente (io, voi, tutti) venga incentivata a spendere di più e conseguentemente a consumare di più (o viceversa? Boh!). Come fare per raggiungere questo obiettivo? Semplice, si vara un pacchetto da dieci miliardi di euro come incentivo per comprare più macchine e più elettrodomestici.

Per sostenerli [i consumi, ndr], il governo potrebbe varare un nuovo meccanismo di rottamazione per auto ed elettrodomestici. «Ci stiamo lavorando è un’ipotesi sul tavolo», diceva ieri una fonte del ministero dello Sviluppo. Per gli elettrodomestici potrebbe trattarsi di un bonus, mentre per le auto «oltre alle euro 0 ed euro 1, per l’acquisto di un’auto nuova euro 4 l’agevolazione potrebbe essere allargata alle euro 2».

Ora, non so se ci avete fatto caso, ma noi siamo vittime di un meccanismo perverso che prevede che se smettiamo di consumare (o consumiamo di meno) il nostro paese se ne va... a quel paese (la famosa recessione). Ma potremo noi consumare in eterno e sempre allo stesso ritmo? Incentivi ad auto ed elettrodomestici sono l'ultima trovata attualmente sul tappeto. Significa che questi beni per un certo periodo costeranno di meno e si sarà tutti maggiormente invogliati (incentivati) a sostituirli. E molti lo faranno magari anche se non ne hanno stretta necessità: visto che con gli incentivi costano di meno...

Terminati però questi incentivi si tornerà di nuovo al punto di partenza, e bisognerà quindi trovare qualche altro bene da "incentivare" perché altrimenti verrà a ricrearsi la situazione di prima. Insomma, non c'è alternativa: noi dobbiamo consumare, è il nostro destino, altrimenti saremo noi stessi a rimetterci. E' probabilmente la faccia peggiore (sempre ammesso che ne esista una migliore) di quello che a scuola ci veniva descritto come "consumismo".

Negli anni Sessanta, l'economia degli Stati Uniti e dei paesi dell'Europa occidentale attraversò un periodo di espansione. Questo fenomeno, unito alla promulgazione di leggi che, ispirate dal Welfare state britannico, ebbero l'effetto di diminuire le diseguaglianze economiche, fece raggiungere ai paesi occidentali un grado di prosperità fino ad allora sconosciuto. Vi fu un arricchimento generale, testimoniato dall'aumento della domanda di generi alimentari e dei beni di consumo (automobili, elettrodomestici, televisori, vestiti, etc...).

Ma il mantenimento di questa prosperità era strettamente legato alla continua espansione della domanda di beni, vale a dire al loro consumo. Perciò i cittadini cominciarono a essere indotti, in primo luogo dalla pubblicità, ad acquistare sempre di più, anche usando il mezzo delle rate e delle cambiali. Fu così che molte persone, anche se non benestanti, iniziarono ad acquistare beni che non servivano più a soddisfare bisogni precisi e reali, ma il cui possesso li faceva sentire al passo con i tempi. Ebbe inizio, in altre parole, quel fenomeno che fu detto consumismo e che dura tutt'oggi. (fonte)

Non voglio la macchina nuova, e neanche un elettrodomestico nuovo: voglio solo scendere!

7 commenti:

Anonimo ha detto...

Sempre e solo incentivi alle industrie...ora anche il salvataggio delle banche.

I governi mondiali sono di una pochezza incredibile,invece di aiutare le famiglie a pagare il mutuo aiutano le banche,quando basterebbe alzare gli stipendi di 500 euro e avrebbero risolto il problema.

Sul consumismo lasciamo perdere,è una battaglia persa,io lavoro in un negozio e ne vedo di gente che compera cose inutitli.

Ciao
Maurizio
SAn Leo

andynaz ha detto...

consumare sempre di più... allora io dovrei essere messo al patibolo, visto che sono un discreto spendaccione (nel mio piccolo), ma oramai ho scoperto il bellissimo mondo dell'usato!! :P

Andrea Sacchini ha detto...

> io lavoro in un negozio e ne vedo di gente che compera cose inutitli.

Io non lavoro in un negozio, ma ne vedo altrettanta. Conosco persone che non hanno una lira, spesso chiedono addirittura degli anticipi sul loro stipendio, e pagano le rate per il televisore al plasma...

Bah!

> ma oramai ho scoperto il bellissimo mondo dell'usato!! :P

Beh, ben arrivato: io è da tempo che - mio malgrado - l'ho scoperto...

Ciao ragazzi.

Sbronzo di Riace ha detto...

consumare è potere, potere è consumare

comunque battute orwelliane a parte

la realtà è questa il capitalismo non può essere disgiunto dal consumismo sfrenato

che senso ha cambiare il telefonino ogni sei mesi?

eppure è questo che vorrebbero

se nessuno cambiasse telefonino per un anno intero nokia e le altre fallirebbero

i bisogni primari non possono essere compressi oltre un certo limite ma tutto il resto sì

cinema musica vestiti all'ultima moda auto televisori computer sono tutti acquisti che possono o potrebbero essere rinviati ma se tutti rinviassero le aziende fallirebbero o quanto meno licenzierebbero buona parte dei dipendenti innescando un ulteriore calo dei consumi e così via all'infinito

il consumismo è l'ossigeno del capitalismo senza quello muore o quanto meno agonizza

c'è da dire che il capitalismo esisteva anche nell'antichità ancor prima di chiamarlo capitalismo solo che allora i consumi era incentrati prevalentemente sulla sopravvivenza e quindi anche lo sfruttamento delle risorse era limitato ma oggi ci vorrebbero 4 pianeti come la terra per poter dare a tutti lo stesso livello di consumo

in pratica stiamo vivendo a credito grazie al consumismo/capitalismo moderno

ma fino a quando? ai posteri l'ardua sentenza

se ci saranno dei posteri ci malediranno ma tanto saremo morti

Allegria, sempre più in alto e vai di mediashopping che si vive una volta sola

Andrea Sacchini ha detto...

> c'è da dire che il capitalismo esisteva anche nell'antichità ancor prima di chiamarlo capitalismo solo che allora i consumi era incentrati prevalentemente sulla sopravvivenza

E' questo il punto. Fino a che il consumismo era "legittimo", se così si può dire (in pratica si consumava ciò che serviva), il tutto aveva una sua razionalità e una sua logica.

Quando si è innescato il meccanismo perverso attraverso il quale la pubblicità ci fa passare come assolutamente utili delle cose che se non fosse per il fatto che le vediamo in tv non le prenderemmo neanche se ci pagassero, si è rotto il meccanismo fisiologico che era alla base di un consumismo "sano".

Come dici tu, da qui in poi (finché dura) saranno cavoli nostri...

Anonimo ha detto...

Certo,c'erano anche prima,guardiamo,per esempio,le campagne...

C'era il padrone ed il contadino....

Il contadino lavorava i campi per il padrone,che ne riceveva i frutti,ed il contadino veniva pagato con un pezzo di pane.

C'era il povero ed il ricco..proprio come adesso.

ciao Maurizio

Andrea Sacchini ha detto...

Già, l'unico problema è che i ricchi sono sempre più ricchi e i poveri sempre più poveri.

Ma questa, purtroppo, è storia nota.

Ciao.

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