lunedì 6 ottobre 2008

Ratzinger, di nuovo contro i contraccettivi

Mi ero ripromesso di non commentare più ogni nuova sparata del papa, ma è difficile restare in silenzio quando pretende di mettere il becco anche in ciò che succede sotto le lenzuola. In occasione della ricorrenza del 40esimo anniversario della pubblicazione dell'enciclica Humanae Vitae, infatti, Ratzinger (foto) è tornato su un tema (evidentemente solo a lui) molto caro: la contraccezione.

E' quantomeno angosciante, a tal proposito, constatare che nonostante la società evolva, si diversifichi, cambi i propri riferimenti culturali e i propri modelli, la Chiesa continui pervicamente a restare arroccata su posizioni anacronistiche, totalmente fuori dalla realtà, pretendendo oltretutto di dettare legge e di dire cosa è giusto e cosa è sbagliato su argomenti che attengono esclusivamente alla sfera privata delle persone (sfera in cui, si presume, ognuno dovrebbe essere ancora libero di fare ciò che gli pare).

In sostanza, dalle dichiarazioni di Ratzinger riportate dalla stampa, si evince che i metodi contraccettivi utilizzati per impedire la procreazione (esclusi quelli naturali, pare) snaturerebbero il senso ultimo del matrimonio.
Escludere questa dimensione comunicativa mediante un'azione che miri ad impedire la procreazione significa negare la verità intima dell'amore sponsale, con cui si comunica il dono divino.
Ma cosa sta dicendo? Ma chi l'ha detto? Ma che ne sa lui dell'amore sponsale? E, oltretutto, come fa a dire che il controllo non naturale delle nascite è un ostacolo alla realizzazione piena di un matrimonio?

Ovviamente gli strali del papa riguardo alla contraccezione sono rivolti (o almeno dovrebbero essere) ai cattolici, e quindi, in teoria, gli altri (me compreso) possono tranquillamente continuare a fare come credono. Ma è comunque difficile, come dicevo sopra, evitare di commentare, visto tra l'altro che tutto ciò che dice viene riportato in pompa magna da ogni genere di media, che ovviamente non vengono letti solo da cattolici.

Io sono sposato e ho figli, e in conseguenza di ciò trovo che sia estremamente difficile (se non impossibile) condividere le posizioni che continua a tenere la Chiesa sulla contraccezione, e non solo. Mettiamo infatti che due persone sposate - potrebbe essere il mio caso - decidano, avendo già due figli, di non volerne più e di fare regolarmente uso quindi della contraccezione (pillola, preservativo, cerotti o quello che volete): devono sentirsi in colpa? commettono peccato? negano "la verità intima dell'amore sponsale"? No (almeno nel mio caso): si limitano semplicemente a mettere in pratica delle scelte che comunemente hanno fatto e che credono sia quanto di meglio per loro. Vi posso assicurare che l'"amore sponsale" non ne risente minimamente. Anzi.

Sempre Ratzinger, poi, si lamenta del fatto che anche molti cattolici fanno "orecchie da mercante" circa gli insegnamenti in materia.
Possiamo chiederci: come mai oggi il mondo, ed anche molti fedeli, trovano tanta difficoltà a comprendere il messaggio della Chiesa, che illustra e difende la bellezza dell'amore coniugale nella sua manifestazione naturale?
Santità, abbia pazienza, io, brevemente e umilmente, ho provato a spiegarlo. Ma dubito che Lei riuscirà a capire. Forse qualche risultato in merito la Chiesa lo potrà ottenere quando deciderà di svecchiarsi, di stare più al passo coi tempi, di abbandonare il luogo comune che sesso e procreazione siano una condizione inscindibile, e soprattutto quando capirà che sono sempre meno i cattolici disposti a farsi abbindolare dai dettami di encicliche relativamente antidiluviane che pretendono ancora, nel terzo millennio, di indicare a noi cosa è immorale e cosa non lo è.

1 commento:

Vale ha detto...

Si parla di contraccettivi ma di guerra, fame, corruzione, pena di morte no eh?

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