martedì 7 ottobre 2008
Insomma, siamo o no un popolo di razzisti?
Le due schermate che vedete qui sopra, la prima tratta dal quotidiano L'Unità e la seconda da Il Giornale, riassumono meglio di qualsiasi parola uno degli argomenti in queste ore più gettonati dai media di casa nostra: siamo o no un popolo di razzisti?
Non mi sento di dare una risposta precisa a questa domanda, semplicemente perché, a differenza di molti commentatori in stile "so tutto io", non lo so. Quello che so con assoluta certezza è che un tema serio, che a mio avviso non andrebbe preso troppo alla leggera, come quello della xenofobia sia fatto oggetto - come da consolidata e italiota prassi - di speculazioni e strumentalizzazioni politiche di bassissimo livello. Sia dalla destra come dalla sinistra. Per accorgersene è sufficiente leggere come vengono presentati dai giornali delle diverse aree politiche i recenti fatti di cronaca nera che hanno come protagonisti/vittime persone cosiddette "diverse": per la sinistra questi fatti sono il segno inequivocabile che siamo definitivamente diventati un popolo di crudeli razzisti, per i giornali filo governativi il razzismo invece non c'entra niente: tutto frutto di invenzioni di certa stampa.
Non so, sinceramente, fino a che punto questi fatti possano essere inquadrati come invenzioni. Anche perché, se così fosse, si tratterebbe certo di una curiosa serie di coincidenze: tutte le vittime di questi casi di cronaca nera sono infatti stranieri. A cominciare dall'omicidio di Abdul per un pacco di biscotti a metà settembre, fino ai casi più recenti: l'aggressione del ragazzo cinese a Roma ad opera di alcuni giovani, il pestaggio dell'immigrato di colore da parte dei vigili urbani di Parma fino alla donna somala che accusa la Polizia di maltrattamenti durante un controllo all'aereoporto di Ciampino. Insomma, così a naso, non mi sento di escludere a priori una eventuale matrice razziale in tutti questi episodi.
C'è però - e qui bisogna fare molta attenzione - anche il rischio opposto. E cioè che sull'onda della polemica sul razzismo, cosa che mediaticamente in questo periodo tira molto, venga dato risalto a episodi che magari sono sempre accaduti ma che non sono mai stati "reclamizzati" come succede adesso. Questo perché l'informazione va a periodi, a seconda di quello che tira. Ricordate circa un annetto fa la vicenda del disabile maltrattato dai compagni (che hanno poi pubblicato la bravata su Youtube) in una scuola del torinese? L'ondata di sdegno che ha provocato quel filmato è stata in maniera indegna cavalcata da tiggi e giornali, tanto che per un certo periodo ogni volta che accadeva un fatto analogo veniva ampiamente riportato a caratteri cubitali. L'Italia sembrava piena di cinici studenti che passavano la maggior parte del loro tempo a seviziare disabili. Adesso che il filone si è esaurito nessuno ne parla più, però magari questi fatti continuano ad accadere.
A mio avviso sta accadendo lo stesso col razzismo e la xenofobia. Fra un po' l'argomento passerà di moda e non gliene fregherà più niente a nessuno. Nel frattempo però qualcuno l'acqua al suo mulino l'avrà tirata.
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ti segnalo questo nuovo blog sull'argomento: http://razzismoitalia.blogspot.com
RispondiEliminaVisto. Molto interessante. Grazie della segnalazione.
RispondiEliminaci sono sicuramente dei razzisti come in tutti i popoli del mondo
RispondiEliminaanche in Africa ci sono i razzisti, verso l'uomo bianco o verso un'etnia diversa
poi ci sono gli xenofobi che detestano gli stranieri anche se hanno lo stesso colore di pelle
Ne prendo atto, ma, perdonami, non riesco a capire dove vuoi andare a parare.
RispondiEliminaIn questo clima, non ci rimane che affidarci alla saggezza del commissario Basettoni di Topolinia:
RispondiEliminahttp://noirpink.blogspot.com/2008/10/litalia-come-topolinia-il-commissario.html
Sì però stavolta non è il solito fenomeno inventato dai giornali per parlare d'altro. La deriva razzista c'è, ed è preoccupante.
RispondiElimina> La deriva razzista c'è, ed è preoccupante.
RispondiEliminaSì, Stellavale, la tua analisi è più che plausibile. Tuttavia io ho l'abitudine di andarci coi piedi di piombo quando si tratta di trarre conclusioni certe.
L'ideale sarebbe valutare e sapere esattamente come si sono svolti i singoli casi, perché in merito ad essi, se ci fai caso, ognuno (ogni parte politica intendo) la racconta a modo suo.
Allora sì che ci si potrebbe fare un'idea precisa.
In generale, comunque, come ho anche scritto nel mio post, che ci sia qualcosa di "serio" nell'aria è innegabile.
Ciao a tutti.