martedì 3 ottobre 2023

Nobel e novax

Che i novax, compreso qualche operatore sanitario, ragliassero scompostamente alla notizia era da mettere in conto. Ma è solo rumore di fondo. Mentre questi ragliano, i due scienziati che con le loro intuizioni hanno reso possibile lo sviluppo di vaccini a mRNA efficaci contro il covid vincono il premio Nobel per la medicina.

Secondo uno studio pubblicato sulla prestigiosa rivista scientifica The Lancet Infectious Deseases, questi vaccini, specie durante la prima ondata pandemica, hanno permesso di salvare la vita a 20 milioni di persone nel mondo (un milione in Europa).

Intanto gli altri ragliano.

8 commenti:

  1. Appena ho sentito la notizia del Premio Nobel ai due ricercatori, ho pensato immediatamente ai no-vax che ho presenti nella rubrica telefonica e alle loro prossime “storie” su whatsapp, che puntualmente non leggerò. Ciao Andrea, buona serata.
    sinforosa

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  2. Anche io ne conosco alcuni, sia sui social che fuori. E mai come in questi casi può venire utile Dante col suo "non ragioniam di lor, ma guarda e passa".

    Ciao sinforosa, buona serata anche a te.

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  3. Un Nobel abbastanza "telefonato", dato il casino che è successo con la pandemia!
    Ci mancava solo che lo avessero dato ai veterinari che hanno ammazzato dei maiali sani nel rifugio "Cuori liberi" per tutelare quelli in allevamento dalla peste suina africana.

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  4. In realtà non era così scontato. La tecnologia mRNA è conosciuta e utilizzata da circa 40 anni ma nessuno era mai riuscito, nonostante le ricerche, a utilizzarla a fini clinici perché l'mRNA trascritto in vitro è instabile e difficile da veicolare.


    Katalin Karikó, la scienziata che ha vinto il Nobel, nonostante le difficoltà, gli ostacoli e le reticenze a elargire finanziamenti da parte di università, fondazioni ecc., non si è mai arresa, convinta che un modo per utilizzare l'mRNA per fini terapeutici dovesse per forza esistere. Dopo anni di tentativi (ci lavora dagli anni Novanta), grazie ad alcune geniali intuizioni ce l'ha fatta.

    Non so se sia un Nobel "telefonato", sicuramente è più che meritato.

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  5. Non discuto il merito di chi l'ha vinto, ma il fatto che c'era da aspettarsi che lo dessero per mettere un "timbro storico" sulla questione dimostrando che la specie umana alla fine la spunta sempre (talvolta a spese dei suoi simili).

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  6. In che senso "talvolta a spese dei suoi simili"?

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  7. Il coronavirus è nato dalla forzata promiscuità tra specie selvatiche nei mercati asiatici, dall'aver invaso l'habitat del pipistrello... Colpa dell'uomo, che ha pagato con la morte di molti suoi simili... Ma a noi basta premiare chi risolve il problema (coi tempi necessari alla ricerca di una soluzione) invece di innescare un embargo verso le nazioni responsabili dello spillover.
    Il mercato di carne di cane, la vendita di pezzi di animali selvatici ritenuti afrodisiaci o prelibatezze locali, proseguono indisturbati, e la prossima pandemia è dietro l'angolo.

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  8. Ah ok, adesso ho capito. Beh, mi pare non ci sia niente di nuovo sotto il sole. La specie umana da sempre è divisa tra chi distrugge e chi cerca di rimettere a posto e riparare i danni.

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