L'instancabile troll in questione è un tizio simpatico che verga i suoi elevati pensieri in calce ai miei post commentando in forma anonima (tranquillo, so benissimo chi sei). Elevati pensieri (Kant, fatti pure più in là) del tenore "perché non te li porti a casa tua se ti piacciono tanto?" e simili. Ricorre frequentemente anche il nobilissimo lemma "kompagno" (scritto con la k, ovviamente) e altri dello stesso tipo.
Ecco, caro troll, volevo dirti che a me fa anche piacere che i post del mio blog siano oggetto di una tua così fervente attenzione, ma ti puoi risparmiare la fatica. Per due motivi. Il primo è che i commenti sono sotto moderazione e quindi nessun lettore di questo blog leggerà mai i tuoi deliri; il secondo è che non li leggo neppure io. Ormai ho imparato a riconoscerli e mi è sufficiente leggere le prime tre parole per capire che sei tu e cestinarti seduta stante.
In sostanza, le alte perle di saggezza che posti qui non le leggono i lettori e non le leggo neppure io, quindi stai scrivendo per nessuno. Ecco perché il mio modesto suggerimento è quello di risparmiarti la fatica e utilizzare il tempo che perdi qui leggendo qualcosa, magari un libro. Sai quegli oggetti per voi troll generalmente abbastanza misteriosi, fatti di tante pagine con delle cose scritte da cui magari si può anche imparare qualcosa? Ecco, quelli.
Ho esperienza diretta di casi ritenuti irrecuperabili coi quali un libro è riuscito a fare il miracolo. Prova, non si sa mai.
4 commenti:
Ai troll su un blog seguito tocca abituarsi.. pensa quei blog cui non si accosta neanche un trollino qualsiasi.. ;)
Ma infatti è questo che mi stupisce. Il mio è un blog di nicchia con pochi lettori, eppure riescono a venire a rompere le scatole anche qui.
Mah!
Dedicandogli un post lo hai soltanto gratificato, perché appunto vive di soddisfazioni di questo genere.
Vabbe', lascia che goda un po' anche lui, poraccio, no?
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