domenica 16 luglio 2023

Salario minimo

Su La Stampa di ieri (15.7.2023) è apparso un articolo di Elsa Fornero in cui la nota economista spiega i motivi per cui, secondo lei, questo governo sta tentando in tutti i modi di sabotare l'introduzione del salario minimo. 

Il primo è il tentativo di non scontentare le imprese che utilizzano lavoro precario e malpagato, imprese che non riuscirebbero a stare sul mercato del lavoro se dovessero corrispondere salari dignitosi ai propri dipendenti; il secondo ha più a che fare col cinismo. L'ipotesi della signora Fornero è infatti che secondo il governo i lavoratori mal pagati sono prevalentemente di origine straniera, e aiutare chi non è italiano puro figurarsi se è una priorità per questi qui.

Si tratta di ipotesi, ovviamente, ma conoscendo bene l'impianto ideologico che sta alla base dell'agire di questa compagine governativa, se fossero vere non stupirebbe.

Sulla questione del salario minimo c'è da dire che, sotto altri nomi e forme, esiste in ogni paese d'Europa e si tratta di una forma di tutela che ovunque si sta cercando di rafforzare, visto il peggioramento delle condizioni economiche generali in Europa (in Germania è stato recentemente portato a 12 euro all'ora). 

Ma noi, qua in Italia, problemi di povertà, di sfruttamento, di lavoro precario e malpagato non ne abbiamo, quindi perché sprecare risorse inutili?

1 commento:

  1. Il salario minimo renderebbe del tutto vani gli sforzi dei grandi capitalisti di deprimere i salari importando milioni di lavoratori stranieri sottopagati.
    Non avrebbe alcun senso autorizzare l'ingresso di 500k lavoratori stranieri e mantenere alto il loro salario minimo. Infatti non si farà perché il grande capitale non lo vuole.

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