lunedì 17 luglio 2023

Vaccini e psicologia

Ho scovato per caso questo video di Dario Bressanini in cui si parla di vaccini. Per la precisione, si affronta il tema di come approcciarsi a chi è contrario al loro uso. È rivolto principalmente ai refrattari al vaccino contro il Sars-CoV-2 ma il discorso vale anche per i refrattari a tutti i tipi di vaccini.

Uno degli aspetti interessanti che spiega Bressanini è che, generalmente, la contrarietà ai vaccini non nasce da ragioni di tipo ideologico ma dalla paura. Nella stragrande maggioranza dei casi chi non si vaccina lo fa per timore dei vaccini, perché teme possibili effetti collaterali, effetti a lungo termine, oppure teme che possano essere causa di infarti, tumori e chi più ne ha più ne metta, e l'errore che generalmente si fa quando si cerca di spiegare le cose a un novax è utilizzare dati e numeri per dimostrare che il timore dei vaccini non ha nessun senso.

La paura, infatti, è un sentimento irrazionale (vabbe', tutti i sentimenti lo sono), mentre dati e numeri afferiscono alla razionalità. Quando si contrappone la razionalità dei dati e dei numeri all'irrazionalità della paura l'effetto che si ottiene è quello dell'acuirsi della contrapposizione, non un suo appianamento. E allora qual è l'approccio da utilizzare? Il dialogo, possibilmente tranquillo, con cui tentare di farsi spiegare quali sono i motivi che generano timore e paura.

Naturalmente il risultato non è garantito (sì, sto pensando ai tanti Red Ronnie che vivono tra noi), ma tentare non nuoce.

6 commenti:

  1. Lo scetticismo sui prodotti anti-COVID e sul mai dimostrato bilancio positivo costi-benefici è molto più razionale della fiducia speranzosa in essi.
    Peraltro anche l'attività di apostolato, missionaria di conversione degli scettici, dei riottosi e la loro colpevolizzazione dimostra similitudini stringenti con pregressi storici inquietanti.

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  2. Il "mai dimostrato bilancio positivo costi-benefici" descrive come meglio non si potrebbe il tipo di personalità che sta dietro a chi scrive cose simili. Naturalmente, con chi si rifiuta di accettare pure l'evidenza non è che ci si può mettere a interloquire, si lascia andare al suo destino e ognuno per la propria strada. La vita è troppo breve per perdere tempo con chi ha tutte le possibilità di capire come stanno le cose ma si rifiuta di farlo.
    Tanti saluti.

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  3. Tentare di convincere qualcuno che già ha la sua paura in testa è arduo. Si può provare, è razionale, ma i risultati a mio parere saranno sempre scarsi.
    E vogliamo parlare del fatto che qualche giorno fa la Terra ha forse mancato la collisione con un asteroide in grado di fare un mega cratere?! Siamo inermi riguardo un sacco di roba, dovremmo concentrarci sulla forza di ciò che possiamo non dico controllare, ma almeno migliorare nel nostro limitato orizzonte.

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  4. Hai perfettamente ragione, LadyJack, comunque Bressanoni col suo sistema è riuscito a convincere sua mamma a vaccinarsi (a lui premeva questo) :-)

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  5. Come si spiega che di Covid non si parla più? È stato debellato dai vaccini o è stata una epidemia a termine come tante altre che ci sono state nella storia?

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  6. Non è stata debellata ma ci si convive. Non se ne parla più perché quando non hai più gli ospedali al collasso e la gente muore di meno la cosa perde di importanza. Poi ci saranno anche altri motivi, questi sono i primi due che mi vengono in mente.

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