Durante la mia camminata postprandiale, che ho fatto per attenuare i sensi di colpa generati dalle abbondanti libagioni pasquali, ho ascoltato questa conferenza di Telmo Pievani, e mi è venuto da chiedermi perché queste cose non vengano dette nei telegiornali, non siano oggetto di discussione sui blog, sui social, sui giornali, nelle scuole. Invece di dare spazio alle cretinate dei vari Salvini e compagnia bella, invece di raccontare l'ultimo omicidio, l'ultimo incidente stradale, l'ultima strage, perché non raccontare tutti i disastri che stiamo facendo? Perché non sollevare il problema gigantesco dei nostri figli e nipoti, che a causa nostra dovranno vivere in un mondo più difficile, più costoso, più fragile, più problematico?
Poi magari non ci si potrà fare niente, ma già sapere, prendere coscienza, avere un'idea di cosa sta succedendo potrebbe essere un punto di partenza. Se si ha consapevolezza di un problema, è difficile che poi i comportamenti non ne siano influenzati. O forse no, chissà.
Purchè si parli di questi problemi che ci attanagliano, anche nei blog e nei social è già qualcosa! Purtroppo La Rai è governativa e le tv sono private quindi ....Auguri di Buona Pasqua!
RispondiEliminaBuona Pasqua (anzi, pasquetta) anche anche a te.
EliminaPensi che della guerra si abbia consapevolezza? Solo ce ne fosse un briciolo in giro, scomparirebbe all'istante. Del morire uccisi potrà mai esserci consapevolezza? Questa platea attenta, giovane e curiosa credi sia esente dal potersi ammazzare in auto all'uscita dalla prossima discoteca?
RispondiEliminaNon lo so, ma io non intendo consapevolezza in senso astratto come presa di coscienza, la intendo più nel senso concreto di conoscenza, apprendimento, sapere a livello di dati e numeri cosa stiamo facendo.
RispondiEliminaVisto che condividi non di rado video abbastanza lunghi, ho pensato che potesse interessarti anche questo, sempre con Telmo Pievani. Di solito prediligo video ben più brevi, ma se questi sono adatti ad essere ascoltati senza necessariamente dover guardare potrebbero essere una valida alternativa ai podcast che mi fanno compagnia lungo il tragitto casa-lavoro-casa.
RispondiEliminaGrazie. Interessantissimo e anche molto recente, quello da te linkato. In genere sì, sia le conferenze di Pievani che di altri si possono tranquillamente ascoltare senza bisogno di guardarle, infatti io le ascolto generalmente quando vado a fare le mie camminate tenendo lo smartphone in tasca :-)
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