domenica 16 aprile 2023

Protezione (dis)umanitaria

Quando Salvini al tg, col suo ghigno da ignorante tipico del primo della classe, annuncia con soddisfazione che il governo toglierà finalmente la protezione umanitaria, a me ribolle il sangue. Non mi interessano i tecnicismi, non sto a discutere sul fatto se a livello pratico questa misura è servita o no e cosa succederà quando sarà abolita. A me interessa la semantica, i concetti, il sotteso che si nasconde dietro le azioni e le intenzioni. 

Protezione significa proteggere, e viene dal latino pro (davanti) tegere (coprire), il coprire che difende, una parola che ha un istinto atavico, una forza elementare e colossale. Si protegge chi ha paura, chi è in difficoltà, chi cerca riparo, chi non ce la fa, chi fugge da un pericolo, da una minaccia. L'essere umano proteggeva i suoi simili prima dell'etica, prima delle religioni, prima di inventare l'educazione sentimentale. I nostri antenati più primitivi, ancora cacciatori e raccoglitori, assistevano come potevano chi non riusciva a stare dietro al gruppo, gli sminuzzavano il cibo, approntavano barelle improvvisate per trasportarlo in caso di infortunio. La difesa e la protezione dei propri simili sono connaturate nell'essere umano (e non solo) da quando ha messo piede sulla terra. 

Togliere la protezione a chi ha bisogno di essere protetto solo per avere come contropartita un pugno di voti in più, è disumano. Chi smette di proteggere chi è più debole, sia che si tratti di uno straniero che scappa per sopravvivere, sia che si tratti di un indigente a cui viene tolto il reddito, non è un essere umano. Non ha niente dell'essere umano.

3 commenti:

  1. cortesemente dissento (da lei signor Sacchini)

    G. Pavesi

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  2. Liberissimo. Mica scrivo i post per avere consenso, io.

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  3. Ho trovato interessante l'etimologia della parola "protezione",e ringrazio che tu l'abbia evidenziata. Credo che l'alta velocità dei nostri tempi ci spedisca su treni che annientano spesso la capacità di capire le nostre origini,proiettati ad attaccare più che a proteggere.

    Buongiorno Andrea

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