Il parlamento approva l'invio di armi all'Ucraina per tutto il 2023 e a me qualche perplessità, che in realtà ho avuto fin dall'inizio, viene. Io non sono un esperto di geopolitica o di strategie militari, mi limito nel mio piccolo a osservare ciò che succede e a provare a tirare qualche conclusione senza alcuna pretesa, e una delle cose che osservo è che nonostante l'Europa stia mandando armi di ogni tipo all'Ucraina da un anno, mi pare non si vedano risultati. Che poi quali erano i risultati sperati? Ufficialmente si mandano armi a Kiev per aiutare il paese invaso a difendersi dall'invasione russa e per ottenere la pace. Stoltenberg, d'altra parte, l'ha detto senza perifrasi o giri di parole: Le armi sono una via per la pace (spero che Gino Strada non si stia rivoltando nella tomba).
Come dico, io non sono un esperto, ma mi limito a una considerazione che vuole essere il più possibile semplice e razionale. Siamo di fronte a un problema, che è il conflitto russo-ucraino, e si decide di risolvere questo problema in una certa maniera. Se dopo un anno si vede che la soluzione adottata non porta risultati, a qualcuno non viene il dubbio che forse non sia la soluzione giusta? E che continuare a mandare armi non sia la soluzione giusta mi pare sia palese; lo stesso Lucio Caracciolo ha ammesso che la Russia ha più uomini, risorse e mezzi, e alla luce di questa evidente discrepanza ha addirittura ipotizzato che se la Nato non interverrà direttamente e militarmente, che significa guerra aperta Nato-Russia, l'Ucraina non ha speranze.
Molti analisti osservano che l'idea di continuare a mandare armi all'Ucraina nella speranza che la Russia torni a più miti consigli è pura utopia, per il semplice fatto che quella della Russia è una guerra di esistenza. La sua più grande paura, infatti, non è la Nato ma la sua dissoluzione. Ma qui entriamo in concetti che sono fuori dalla mia portata. Il problema di fondo, che rimane, è se sia una soluzione continuare a mandare armi all'Ucraina. Da alcuni sondaggi, che ovviamente vanno presi per quello che sono, la maggioranza degli italiani è oggi contraria (non lo era all'inizio della guerra) a continuare ad armare l'Ucraina, e pure paesi come la Germania cominciano a mostrare una certa prudenza e a mettere paletti.
Prevengo già l'obiezione che conosco: un paese aggredito non ha diritto di difendersi? Certo che ce l'ha, ma forse si arriva a un punto in cui qualche dubbio sulle modalità usate per difendersi occorre porselo. Dato che la Russia non ha alcuna intenzione di cedere nulla e, oltretutto, si sta organizzando per portare il suo esercito a 1.500.000 uomini entro il 2026, come si può sperare di arrivare alla pace, come auspicano Stoltenberg e altri qui da noi, continuando a imbottire di armi l'Ucraina? Mi sembra un po' come voler spegnere un incendio buttando benzina.
Io non ho ancora sentito nessuno dei "grandi" fare un minimo accenno a proposte di dialogo o mediazioni, si parla solo di armi. Putin si sa che di dialogo non vuole sentire parlare, ma io non ho mai sentito nemmeno Biden o Zelensky dirigersi in questa direzione. Anzi, lo stesso ministro degli esteri americano ha pubblicamente detto non molto tempo fa che loro hanno tutto l'interesse che la guerra prosegua. Io non ho soluzioni, figurarsi, mi limito solo a osservare come dopo un anno di guerra non si intravedano spiragli o segnali utilizzando le armi. Da qui in poi ogni strada è aperta.
Su questi tuoi condivisibili pensieri sulla guerra,mi permetto di postarti un passo di circa dieci anni fa,
RispondiEliminadel prof.Vittorino Andreoli...sempre attuale purtroppo!
"L'uomo ha mani meravigliose, capaci di battere su una tastiera di pianoforte e comporre fino alla sonata come di Chopin. In grado di accarezzare e tuttavia, le stesse mani, possono strozzare un uomo e firmare una dichiarazione di guerra.
Il mistero di quest'uomo che si dichiara sapiens-sapiens e talora appare più idiota persino di un calabrone nero, che fa rumore ma almeno non ammazza un suo simile.
Scusami,il commento al precedente post è un seguito a questo
RispondiEliminaLa vera speranza è che diventi una guerra locale, fisiologicamente locale, da quarta notizia al tg. Sì magari mandiamo una decina di carrarmati e quelli lanciano un paio di missili in più, ma tutto come in un Risiko sul tavolo della camera da pranzo. ogni tanto si smonta per mangiare, poi si ricomincia.
RispondiElimina"Scudetto al Napoli" e poi, ma solo poi: "ancora dodici morti a Kiev".
L'ideale sarebbe che finisse, ma non si vedono segnali in questo senso. Anzi.
EliminaLe armi una via per la pace? La pace la ottieni non armando chi è invaso, ma rimandando a casa l'invasore, a botta di sanzioni internazionali, embarghi, ritiro di ambasciatori dalla terra nemica e occupazione non violenta delle ambasciate russe sparse per il mondo. Altro che sottostare al ricatto del gas, non è che standocene "buoni" le bollette si sono alleggerite!
RispondiEliminaSono d'accordo, il problema è che non è ancora chiaro se queste benedette sanzioni funzionano o no, perfino gli economisti sono divisi in merito.
EliminaFunzionano, anche se non a breve termine. Gli economisti ce li ha anche Putin.
EliminaForse funzioneranno col tempo, ma attualmente non sembra.
EliminaMi sento trascinata in questa cosa un po' come i tedeschi con Hitler. Sono alla fine di questa storia che finirà male per tutti (ormai è inevitabile un conflitto mondiale) e con il senno di poi, eh ma potevamo...!!!!!?????
RispondiEliminaLa degenerazione di questa guerra in un conflitto mondiale è paventato da più di un osservatore. Mi auguro che chi la ipotizza si sbagli, ovviamente, e che alla fine il buon senso prevalga. Speriamo.
EliminaLe guerre, in generale, stanno costantemente aumentando in tutto il mondo, a causa dell'aumento delle diseguaglianze, del dilagare della povertà e di altri fattori. L'umanità è sempre più bellicosa, e noi è già molto se riusciamo in qualche modo a seguire quelle che abbiamo vicino a casa.
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