martedì 3 agosto 2021

Complotti

L'uomo, o gran parte degli uomini, per sua natura ha la tendenza a cadere in quella che si chiama sindrome del complotto. Certo, i complotti reali esistono, sono sempre esistiti (da quello per uccidere Giulio Cesare a quelli attuali per tentare le scalate a qualche istituzione finanziaria: la storia ne è piena), ma sono infinitamente di più quelli immaginari, e qui si apre un mondo: dal complotto ordito dai Templari che avrebbe dato inizio alla Rivoluzione francese all'affondamento del Titanic ad opera dei Gesuiti; dalla cospirazione ordita dalla Cia per uccidere Kennedy a quello delle scie chimiche; dal falso allunaggio degli americani alle Torri gemelle, che sarebbero state buttate giù da Bush, e non da Bin Laden, per avere il pretesto per invadere l'Iraq e via dicendo. Per restare allo stretto presente, si può citare la teoria del complotto relativo alla pandemia in corso nel mondo, teoria che vuole che il covid 19 sia stato artatamente messo in circolazione non si sa bene da chi per permettere a BigPharma di guadagnare coi vaccini e chi più ne ha, più ne metta.

Come si distingue un complotto reale da uno immaginario? Semplice: il complotto reale, sia che abbia successo o che fallisca, viene scoperto subito, mentre i complotti immaginari attraversano i secoli. Sulla sindrome del complotto esiste una letteratura sterminata. Umberto Eco, nella sua bellissima lectio magistralis di qualche anno fa, intitolata Conclusioni sul complotto. Da Popper a Dan Brown, che ripubblico qui sotto, prende in esame la sindrome del complotto elencando e descrivendo, in una esaustiva rassegna, alcuni di quelli storicamente più noti. Eco si sofferma anche sull'aspetto psicologico della sindrome del complotto. Perché le bufale che stanno dietro alla stragrande maggioranza delle false cospirazioni hanno tanto successo? In primo luogo perché il complotto promette un sapere che è negato agli altri, cosa questa che contribuisce all'aumento della misura del proprio io, in più fa leva sull'aspetto paranoico più o meno latente nel carattere di ognuno. Diciamo che paranoia e sindrome del complotto sono intimamente legati tra loro, e più si è paranoici, più si è indotti a vedere cospirazioni e complotti in ogni dove. Molto interessante, restando alla psicologia, la distinzione tra il paranoico psichiatrico, che sostanzialmente è colui che crede che il mondo intero complotti contro di lui, e il paranoico sociale, il quale invece crede che la persecuzione da parte di particolari poteri occulti sia rivolta al proprio gruppo, alla propria nazione, alla propria religione ecc. 

I complotti piacciono, affascinano, la gente tende istintivamente a dare ad essi credito. Questa cosa l'aveva capita benissimo Silvio Berlusconi (cito lui perché è stato forse il politico che più ossessivamente e con maggiore profitto ha utilizzato questo strumento per il suo tornaconto politico). Pensate ai milioni di suoi seguaci che hanno creduto, e probabilmente credono tuttora, all'inesistente complotto dei magistrati comunisti che per anni avrebbero cospirato contro di lui per eliminarlo dalla vita politica (mi risulta che attualmente sia ancora in politica e per di più a piede libero, quindi o i magistrati cospiratori erano degli incapaci o forse non c'era alcun complotto). Oppure, per tornare a tempi più recenti, pensate al complotto della sostituzione etnica, il famoso Piano Kalergi, a cui naturalmente ha dato ampiamente credito anche Salvini e molto caro all'estrema destra, secondo cui dietro il fenomeno dell'immigrazione ci sarebbe un complotto delle élite europee per sostituire la popolazione autoctona con quella africana. Tra l'altro, questi poveretti non si rendono conto che la mutazione di cui parlano sta avvenendo già da qualche lustro sotto i loro occhi, senza bisogno di alcun complotto ma come conseguenza di un ineluttabile processo storico, ma loro come pretendete che lo capiscano?


8 commenti:

  1. Se un giorno sulle torri gemelle si scoprisse la verità, non mi stupirei, così come non trovo peregrina la strage di Bologna per "distrarre" da Ustica. Ma sono relativamente fresche, con troppi "attori" ancora in vita.. sui Gesuiti che affondano il Titanic siamo d'accordo invece.. ;)

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    1. D'accordo anch'io, i seguaci del vecchio Ignazio sono notoriamente terribili :-)

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  2. Massimo Polidoro a Superquark ha spiegato come per la gente credere nelle bufale sia confortante, rassicurante perché pensare che ci sia un disegno, un piano ti da’ l’illusione che ci sia qualcosa contro cui si può combattere, contro il caso invece è impossibile lottare. Per la nostra mente sarebbe più difficile accettare che le cose, specie quelle brutte, avvengono per caso.

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    1. Vero. In più, tendenzialmente, la nostra mente è poco predisposta a utilizzare il caro, vecchio rasoio di Occam :-)

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  3. "Molti nemici, molto onore" era il motto di Mussolini.
    In effetti, se hai una vita che ha poco senso, basta immaginare che ci sono dei nemici da combattere e tutto cambia: finalmente la tua vita si riempie di senso, hai una missione da compiere, un nemico, meglio ancora tanti nemici da combattere e tanto onore da cercare di ottenere. Per cui se sei un capo politico o un dittatore, basta che evochi complotti e nemici e avrai un seguito assicurato. Semplice, no?

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  4. L'ennesimo espediente per fare breccia nella mente dei tanti ignoranti che popolano questo mondo
    Certo è che la dipartita di un intellettuale del livello di Umberto Eco ha lasciato un vuoto incolmabile.

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  5. Temo di sì. Di validi intellettuali e professionisti della cultura ce ne sono molti in circolazione, ma temo che il suo livello resterà ineguagliato.

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