Il rivoluzionario
Difficile scrivere qualcosa su Gino Strada senza cadere nella retorica un po' melensa degli osanna, ma d'altra parte è inevitabile che sia così, perché se c'è qualcuno che di osanna ne ha meritati davvero è stato lui. Mi piace pensare a lui come a un rivoluzionario. Non nel senso oggi fin troppo abusato del termine, ma nel suo senso più vero e primigenio, che indica chi ancora le rivoluzioni le fa.
La sua rivoluzione è stata quella, solo in apparenza semplice, di avere alzato il culo dalla sedia e essere andato a sporcarsi le mani col sangue degli ultimi della terra. Essere andato in mezzo alle guerre a salvare quelle persone che oggi, qui, vengono considerate alla meno peggio nemici, senza fare distinzioni tra carnefici e vittime. Tutto qua, non c'è molto altro da aggiungere (o forse ce ne sarebbe fin troppo). In un mondo che si divide tra tantissimi che parlano tanto e pochissimi che fanno, oggi se n'è andato uno di quei pochissimi.
Commenti
Grazie Andrea.
Qui una sua lezione contro la guerra.
Ciao Pia.
Cos'altro aggiungere?
Certo è che il modo e la passione con cui lui si è speso per seguire quella che era la sua vocazione, rimarranno probabilmente ineguagliati.
Perciò: grazie Gino
Grazie
Ciao Cristiana.
Ciao Andrea.