domenica 3 novembre 2019

Insciallah


Il primo aggettivo che mi viene in mente per definire questo libro è monumentale. Non per le oltre ottocento pagine che lo compongono, neppure per la trama complessa e articolata e neanche per la moltitudine di personaggi che navigano in questo fiume di parole e storie, o almeno non solo per questi motivi. Monumentale perché è un viaggio dentro l'uomo, dentro la sua complessità, i suoi sentimenti, le sue caratteristiche, tutte peculiarità che risultano senza filtri, cristalline in un contesto di guerra. La guerra mostra l'uomo per quello che è, nel bene e nel male.

È un romanzo che fa riflettere, a volte incazzare, a volte divertire, a volte sorprendere, a volte anche annoiare (in ottocento e passa pagine qualche eccesso di ridondanza e prolissità e sempre probabile) e in cui ognuno è inevitabile che in qualche sua parte o personaggio si riconosca. Uno dei romanzi più belli letti quest'anno.

5 commenti:

  1. Oriana era una grande e non è stata capita .

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  2. È probabilissimo. Ed è altrettanto probabile che siano state prese strumentalmente alcune cose scritte da lei per avvalotare certe posizioni. Ma è solo un'ipotesi.

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  3. Questo libro non l’ho letto, ma da ciò che dici riconosco la scrittura della Fallaci, una persona, una scrittrice che ha fatto della sua vita una continua ricerca dell’uomo e nell’ultimo suo tempo di Dio. Buona giornata:)
    sinforosa

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  4. Della Fallaci ammetto di non aver letto nulla prima di questo, anche per una specie di... come dire, pregiudizio che nutrivo nei suoi confronti. Mi sono ricreduto e penso che ne leggerò altri. Buona giornata anche a te :)

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