sabato 30 novembre 2019

The Wall, quarant'anni dopo

In questi giorni cade il quarantennale dell'uscita di The Wall, dei Pink Floyd. The Wall e' l'album che mi ha fatto conoscere e amare la leggendaria band inglese capitanata da Roger Waters prima e David Gilmour poi (prima di Waters c'era Syd Barrett, uscito pero' di scena poco dopo la fondazione del gruppo per problemi di droga). Quando usci' l'album io avevo nove anni ed ero un timidissimo bambino all'ultimo anno di elementari, che se le cavava bene nei temi e male a far di conto e che di musica ancora non si interessava. I Pink Floyd li avrei conosciuti qualche anno dopo, per puro caso.

Durante il primo anno di superiori - nel frattempo un po' della timidezza delle elementari se n'era andata, ma appena un po' - divenni particolarmente amico di un tale Alberto, di cui non ricordo il cognome e neppure so che fine abbia fatto, e capitava spesso che il pomeriggio andassi a casa sua; ufficialmente per studiare, in realta' per cazzeggiare (le pagelle di entrambi fornivano ampio riscontro di questo cazzeggio improduttivo). Alberto aveva un fratello piu' grande di cui non so piu' il nome, se mai l'abbia saputo, che era appassionato di musica e che nella sala aveva un impianto stereo notevole corredato di un nutrito numero di vinili. Ogni volta che arrivavo a casa sua, aveva sul piatto questo vinile. Una volta gli chiesi di chi fosse quella musica e lui mi rispose: "Boh, non lo so, sulla copertina si vede solo il disegno di un muro, non ci sono scritte."
"Eh, ho capito," gli risposi io, "ma e' un album doppio, all'interno della copertina ci sara' scritto qualcosa, no?"
"Si', ma chi se ne frega! L'importante e' che non mi becchi mio fratello: se scopre che vado attorno ai suoi dischi..."

Insomma, come e' e come non e', a forza di ascoltare quell'album, seppure a pezzetti - Alberto selezionava solo i pezzi che piacevano a lui - ne memorizzai lentamente le tracce: Mother, Young lust, Another brick in the wall, Hey you, The trial... e non lo abbandonai piu'. Poi, naturalmente, a mo' di slavina venne tutto il resto: Wish you were here, The dark side of the moon, The final cut... e oggi, quarant'anni dopo, i Pink Floyd sono ancora li' a tenermi graditissima compagnia. Quel tipo di compagnia a cui sono collegati ricordi di una giovinezza ormai andata, che si rifanno vivi ad ogni ascolto.

6 commenti:

  1. Stasera su Sky Arte ore 21,15. Se vuoi e ti piace devi assolutamente guardare o meglio ascoltare. Simpatico il tuo ricordo. Ciao Andrea!

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    1. Purtroppo non ho Sky, vedrò se riuscirò a vederlo su internet nei prossimi giorni. Grazie per la dritta, comunque ;)

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  2. Su questo meraviglioso album alcuni amici avevano fatto uno spettacolo musicale. Un trionfo. Ricordi di un’età andata. Buona domenica.
    sinforosa

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    1. Sì, decisamente andata ma sempre bella da ricordare.
      Buona domenica a te.

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  3. Tempo fa raccontai sul blog perché non ho più il doppio album che mi era stato regalato all'epoca. Non l'ho mai ricomprato. Ora ho il cd.La mia anima rock è nata così. Ed ero poco più di una bambina.

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    1. Il doppio vinile lo prestai e non mi torno' piu' indietro. Non l'ho piu' ricomprato neppure io ma ho imparato la lezione: mai prestare dischi a chicchessia.

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