domenica 18 marzo 2018

Paese che vai, Russiagate che trovi

"L’indagine di Mueller non sarebbe mai dovuta iniziare [...] è stata basata su attività fraudolente e falsi dossier pagati da Hillary e dai democratici. Una caccia alle streghe."

La rabbia e gli strali che Trump lancia contro Robert Mueller, il procuratore che ha in mano l'inchiesta chiamata (tipico degli americani) Russiagate, dove si indaga sui rapporti tra l'entourage trumpiano e il Cremlino e sul presunto ruolo che avrebbe avuto quest'ultimo relativamente all'ingresso di Trump alla Casa bianca (se è vero, managgia a lui!), ripercorrono un film già visto anche qua da noi, pur ovviamente con tutte le differenze tra i due casi. Perché?

Chi ha seguito un po' la tragicomica epopea del tipo delle cene eleganti ricorderà che ogni volta che un tribunale spostava la sua attenzione su di lui, il che accadeva con una certa frequenza, questi reagiva esternando gli stessi concetti esternati da Trump. Nel caso di Trump dietro l'inchiesta c'è quella comunista impenitente della Clinton che vuole farlo fuori, qua c'erano i comunisti de noantri che, affiancati subdolamente da altrettante procure marchiate da falce e martello, complottavano per mandarlo al gabbio - oh, ci fossero mai riusciti una volta!

Poi, col tempo, anche quelli con abbondanti fette di prosciutto sugli occhi, o almeno buona parte di essi, hanno capito che non c'era alcun complotto, ma semplicemente un mascalzone matricolato a cui le procure correvano dietro come usano generalmente fare coi mascalzoni.

Certo, il Russiagate è appena agli inizi (chi vuole i dettagli trova un dettagliato resoconto qui) ed è difficile prevederne gli sviluppi, ma dai documenti che circolano pare ben poco probabile che si tratti di un complotto e molto probabile che si tratti invece di un'inchiesta con solidi fondamenti, e questo spiega un po' il nervosismo e le improvvide ultime mosse di Trump, tipo licenziare due direttori dell'FBI, che sta appunto indagando su di lui, in pochi mesi. D'altra parte il tycoon stupido del tutto non è e non ignora certo che, come scrivono autorevoli esperti di faccende politiche USA, l'impeachment potrebbe essere dietro l'angolo, nel qual caso qua i popcorn sono già pronti.

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