La prima viene da Parma, e si riferisce alla nota vicenda del pestaggio di Emmanuel, il ragazzo ghanese preso a botte dal "commando" formato da alcuni agenti di Polizia Municipale del comune emiliano. Beh, pare proprio che la responsabilità sia la loro, e neanche di poco conto. Scriveva Repubblica ieri:
Otto agenti, un ispettore capo e un commissario capo della Polizia Municipale. Sono i vigili iscritti nel registro indagati della Procura di Parma per il presunto pestaggio di Emmanuel Bonsu Foster, il ragazzo ghanese di 22 anni fermato dal nucleo 'pronto intervento' del corpo nel corso di un'operazione antidroga al parco ex Eridania. Quaranta giorni dopo - racconta oggi 'Polis Quotidiano' - l'episodio che e' costato alla polizia municipale di Parma l'accusa di violenza e offese razziste, la procura ha formalizzato i capi di imputazione su cui procedere nei confronti di chi ha organizzato, coordinato e diretto l'operazione antidroga e di chi ha eseguito il fermo del ragazzo di colore e il successivo interrogatorio nella sede del comando di via Del Taglio: percosse aggravate, calunnia, ingiuria, falso ideologico e materiale, violazione dei doveri d'ufficio. Reati commessi in concorso, con l'aggravante dell'abuso di potere. Secondo l'imputazione formulata dalla Pm Roberta Licci, il ragazzo non ha reagito con violenza quando e' stato fermato dagli agenti in borghese che non si sarebbero neppure qualificati. Bonsu avrebbe fatto l'unica cosa che poteva fare legittimamente: e' scappato. Uno dei vigili gli avrebbe puntato la pistola. Fermato a terra, il ghanese e' stato ammanettato. Secondo le accuse, uno dei vigili gli avrebbe tirato un pugno nel fianco mentre veniva condotto verso l'auto di servizio. Altre botte sarebbero arrivate durante il trasporto al comando. (fonte)
Non è che ci sia molto da aggiungere, se non la constatazione che tutto pare essersi fermato ai provvedimenti nei confronti dei vigili maneschi, ma nessuno pare abbia ancora chiesto scusa a Emmanuel.
La seconda notizia riguarda invece l'epilogo della tragedia dell'elicottero della Aereonautica italiana precipitato alla fine di ottobre in Francia, incidente che ha provocato la morte del capitano Stefano Bazzo e altri sette compagni. Pare, secondo i primi risultati dell'inchiesta, che le cause siano esclusivamente di natura tecnica, e più precisamente la causa di tutto sarebbe da ricercare nella rottura di una pala del rotore principale. Da notare che l'Aereonautica si è premurata di precisare che un inconveniente tecnico è la prima volta che si dimostra essere la causa di una tragedia in oltre 30 anni di attività di quel modello di elicottero. Dichiarazione che stride un pochino con molte delle testimonianze presenti in rete.
Pare che i vertici della nostra aviazione militare abbiano deciso, dopo i primi risultati dell'inchiesta, di mettere a riposo precauzionale anche l'elicottero con cui l'Aereonautica porta normalmente a spasso il Papa, in quanto pur essendo il modello differente da quello incriminato, monta lo stesso tipo di rotore.
Qui mi verrebbe una battutaccia, ma lascio stare.
strano morto un papa...
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