Le armi, come è noto, negli Stati Uniti sono liberamente acquistabili da chiunque, tanto che si calcola che una famiglia americana su tre ne abbia una in casa. La Harward School of Public Healt ha su questo tema pubblicato un interessante studio giusto l'anno scorso. Scrive in proposito peacereporter.net:
La ricerca, pubblicata sul numero di febbraio della rivista Social Science and Medicine, ha incrociato i dati degli omicidi per arma da fuoco e non, insieme a quelli relativi al possesso di queste ultime. Negli Usa, si calcola, sono in circolazione oltre 200 milioni di armi da fuoco, circa una famiglia su tre ne possiede una e, ogni tre omicidi, due vengono commessi sparando. Facendo una classifica degli stati Usa secondo il possesso di fucili e pistole – gli stati del sud e quelli delle Montagne Rocciose sono in testa – i ricercatori della Harvard School of Public Health hanno scoperto che nei 12 stati con più armi pro capite, rispetto ai 12 che ne hanno meno, il tasso pro capite di omicidi per arma da fuoco è più alto del 114 percento, mentre il tasso di omicidi in generale è superiore solo del 60 percento: in sostanza, le differenze erano determinate solo dalla presenza elevata o no di armi da fuoco. Oltre a suggerire che per i potenziali criminali è più facile dotarsi di una pistola dove queste sono maggiormente presenti, secondo l’istituto i dati rivelano che una maggiore quantità di armi aumenta gli omicidi di uomini, donne e bambini, sia in casa sia fuori. (fonte)
Insomma, la paura negli Stati Uniti è che la "pacchia", con Obama, stia per finire; e non è certo un caso che la potente lobby americana delle armi, la National Rifle Association, abbia strenuamente appoggiato il candidato repubblicano McCain alle elezioni presidenziali.
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